Una festa della montagna con i brividi del nono grado di Gigi Mattana

Una festa della montagna con 8 brividi del nono grado Bardonecchia, il campionato europeo di arrampicata libera Una festa della montagna con 8 brividi del nono grado Delusione e qualche malignità per la rinuncia di tre autentici fuoriclasse DAL NOSTRO INVIATO BARDONECCHIA — Un sole bruciante e una folla da partita di calcio (e immaginiamo che cosa sarà oggi) hanno reso l'onore dovuto a Sport Roccia '85, la manifestazione con cui Bardonecchia annuncia l'estate e che ormai per tutti è diventata il primo campionato europeo di arrampicata libera. Alle 9 Marco Bernardi, dìrettore di gara, è salito come apripista su tutti i percorsi approntati, poi i quaranta concorrenti hanno cominciato la battaglia. Sul percorso di velocità, tracciato di fronte alla tendopoli di Valle Stretta si aveva veramente la misura di come l'arrampicata, valicato il confine della purezza e del misticismo, ormai possa entrare nell'ambito degli sport: un tracciato di una trentina di metri di non folle difficoltà (intorno a un 5" grado + ) 6 segnalato ai lati da vistose fettucce rosse come fosse una corsia di nuoto o di atletica, poi un grande pulsante alla sommità: premendolo scattava il contatto che fermava il cronometro (indicativamente diciamo che i più bravi impiegano tempi intorno al minuto e mezzo). Sulle tre prove di difficoltà si è visto subito che il tracciatore non ha esagerato quando ha parlato di percorsi selettivi. La salita più facile (ricordiamo che i concorrenti arrampicando devono essere assicurati dal basso da una guida o da un amico e devono obb'igatoriamente assicurar si passando la corda ad ogni moschettone già piazzato) ha impegnato molti e respinto qualcuno. La difficoltà intermedia è stata un osso duro e si sono dovute attendere tre ore perché un boato accompagnasse la riuscita del primo arrampicatore giunto alla sommità della via più difficile che fino a quel momento aveva respinto tutti (slamo intorno al 9° grado +). I risultati dei primi quaranta concorrenti di ieri hanno ben poco significato di classifica perché oggi corrono quelli che almeno sulla carta dovrebbero essere i più bravi. La notizia del giorno è costituita da una grossa delusione che fa un po' rimangiare tanti giudizi favorevoli dati sull'arrampicata libera rispetto all'alpinismo «classico». Al meeting di Bardonecchia fra tanti concorrenti sconosciuti, medi o bravi, erano iscritti tre veri fuoriclasse, tre professionisti dell'8' grado: l'italiano Manoio (spagnoleggiante nome d'arte per un più casalingo trentino Maurizio Zanolla), l'austriaco Heinz Mariacher e l'inglese Jerry Moffatt, tutte personalità in questo campo solo un dito sotto Patrick Edlinger quanto a notorietà. Ebbene, nessuno di questi tre partecipa alla gara (anche se 1 primi due sono in giuria). Le giustificazioni addotte e basantesi su motivi dì salute sono più che attendibili, ma come non si può lasciarsi tentare da quel che sussurrano fra loro i «climbers» diciottenni? «Se noi li fottiamo a quelli li il prossimo anno chi glielo rinnova il contratto degli sponsor?'. Saranno malignità di ragazzini, ma è indubbio che un mondo che personalmente ritenevo di una purezza quasi assoluta e che per questo lo faceva preferire al decotto alpinismo di tanti anni fa, ha invece tutti i pudori e i tremori di sempre. E soprattutto la sincerità (sono ancora una volta costretto a citare Gaston Rébuffat) in montagna pare merce sconosciuta. II pubblico per fortuna si è curato poco di queste beghe un po' squallide in un ambiente che dovrebbe essere la quintessenza della pulizia. Si è spaparanzato seminudo con gli occhi all'insù sotto la parete mentre i cameramen e i cineoperatori risalivano appesi ad aerei seggiolini e un elicottero stazionando in •hovering» dava un tocco da grande avvenimento; ha mangiato montagne di panini e di polenta con salsiccia; ha sporcato poco i prati e soprattutto ha accolto con grande maturità l'invito a non servirsi delle proprie auto per salire in Valle Stretta, ma a usare le gambe o la navetta. Se anche oggi tutto funzionerà cosi, al di là della legittima suspense sul nome del vincitore sarà davvero una bella festa della montagna. O dello sport? Vedete voi. Gigi Mattana Bardonecchia. Un concorrente sulla parete dei Militi in Valle Stretta (Foto La Stampa)

Persone citate: Gaston Rébuffat, Heinz Mariacher, Jerry Moffatt, Marco Bernardi, Maurizio Zanolla, Patrick Edlinger

Luoghi citati: Bardonecchia, Sport