Conclusi a Salsomaggiore i campionati europei

Bridge, l'Austria la più brava colpo d'orgoglio degli azzurri Conclusi a Salsomaggiore i campionati europei Bridge, l'Austria la più brava colpo d'orgoglio degli azzurri Nella fase finale gli italiani sono riusciti a battere la favorita Israele - Bella affermazione della nostra squadra femminile giunta seconda dopo la Francia SALSOMAGGIORE — In qualche modo l'Italia è riuscita a essere protagonista, in questi Europei di bridge. A tre turni dalla fine, mentre le sue speranze d'affermazione si erano da tempo dissolte, si è incontrata con Israele, grande sorpresa di questi campionati. Con -un soprassalto d'orgoglio, giocando un bridge d'alto livello, i nostri hanno vinto nettamente. L'impresa non bastava a rimetterci in corsa, ma improvvisamente ha riacceso la lotta per il titolo riportando sotto Francia e Austria a soli quattro punti dalla capofila. E' stato un intermezzo esaltante, anche perché l'incontro era trasmesso in «bridge-rama» e il pubblico in sala faceva il tifo per noi: finalmente tutti riscoprivano le nostre antiche virtù dimenticate. Guido Ferrare i'..enfant terrlble» del bridge italiano, riserva della nazionale, andava commentando: «Finalmente hanno dissotterrato l'ascia di guerra e incominciato a usare la clava». Tradotta in termini brldgisticl, la clava consisteva in alcuni feroci barrage e in un 4 Cuori dichiarato e fatto con 18 punti sulla linea. Finito rincontro, il grande Chemla, l'asso francese, s'aggirava tra i nostri (che gli avevano demolito l'avversarlo diretto) distribuendo pacche sulle spalle ed elogi in curioso Italiano: 'Formidable, Vivaldi, quello otto di Fiori. Mal visto che attacco». Tutti parlavano dell'otto di Fiori che aveva affossato uno slam altrimenti imperdibile ed era costato a Israele un sacco di punti. ■ Ma un pomeriggio di fuoco non basta a riscattare la sconfitta dell'Italia, finita al decimo posto. A Salsomaggiore non si è soltanto concluso un ciclo, è tramontata una leggenda,. GJ1 avversari sono crescltfH?fta^c^1ìrSu"Wè, -m dove si te qualcosa, per,, il bridge anche a livello di governo — s'affacciano prepotentemente alla ribalta. E si scopre che le «latine astuzie*, come le chiamò Luigi Firpo, non bastano piti. I nostri giovanissimi, quelli che si presume possano domani rinverdire gli allori del nostro bridge, Giorgio Duboin e Guido Ferraro, entrambi ventiseienni, entrambi torinesi, non hanno dubbi: «Non è un problema di gioco», essi dicono, «ma di squadra, di allenamenti comuni. E' la professionalità della nostra squadra che è scarsa». Non bastano infatti dei pur validissimi giocatori che si ritrovino per 1 grandi confronti internazionali, chi venendo da Roma, chi da Milano, chi da Padova, chi addirittura da Palm Beach. Certo per modificare questa situazione occorrerebbero degli apporti, uno sponsor, come oggi è ne¬ cessario in qualunque sport. Altrimenti non valgono, come non sono valse, né la genialità di Garozzo, né la giovinezza di Duboln, né il buonsenso di Mosca, né la professionalità di Vivaldi, né la tenacia di De Falco, né il talento di Lauria. La leggenda del «blue team» è finita e non da ieri. Un giocatore francese, rimproverando il suo compagno distratto gli ha gettato in faccia questa frase: «Hai t>oluto portar con te la moglie! Fai come les italiens che non prendono più». A parte la gratuita e ingiusta affermazione, quel «non prendono plii» dice lo scadimento della, nostra reputazione internazionale. Rimane da descrivere la scena finale delle 500 e più persone accalcate nel salone del Palazzo dei Congressi ricco di stucchi, vetrate e affre¬ schi di un tipico Liberty orientaleggiante, in attesa dei risultati. Perché, mentre sul 18 tavoli da gioco veniva distribuita l'ultima delle 10.560 smazzate giocate in. quindici giorni, ancora tutti i risultati erano possibili per le prime quattro squadre ma» schili e le prime sei femmini-. 11, che contavano sorprendentemente anche quella delle nostre bravissime ladies. Via via che i risultati comparivano sul tabelloni luminosi gli applausi, le grida si scatenavano, quasi fossimo alla curva nord di qualche stadio durante una partita di calcio. Alla fine, sul filo di lana fu prima per gli uomini l'Austria seguita a due punti da Israele, terze la Francia e la Danimarca, e fra le donne nell'ordine prima la Francia, seguita dalla Gran Bretagna e dall'Italia a due punti. Luigi A. Bassi

Persone citate: Bridge, De Falco, Garozzo, Giorgio Duboin, Guido Ferraro, Luigi Firpo, Vivaldi