Musica e prosa nel castello del Gattopardo

Musica e prosa nel castello del Gattopardo Ragusa, un convegno per discutere il destino della monumentale dimora di Donnafugata Musica e prosa nel castello del Gattopardo NOSTRO SERVIZIO RAGUSA — Centoventi stanze, una biblioteca con 3500 volumi, sette ettari di parco ricchi di piante esotiche, statue, festosi giochi d'acqua. Fra le mura del castello di Donnafugata, sontuosa residenza di campagna ristrutturata definitivamente agli inizi del secolo scorso, aleggiano 1 fantasmi del Gattopardo. E' vero, infatti, che i quattro ricci che adornano lo stemma del baroni Arezzo de Spuches, proprietari un tempo della ricca dimora, hanno poco a che spartire con la fierezza del nobile felino; ma quel nome, Donnafugata, che compare proprio nelle pagine del romanzo di Tornasi di Lampedusa, vien dato al feudo del principe di Salina; e chissà che lo scrittore non abbia tratto una qualche ispirazione proprio da questi luoghi adagiati fra 11 mare e le pendici degli Iblei, coperti da distese di carrubi. L'edificio — risultato di continue ristrutturazioni che gli hanno conferito uno stile indefinito, tra rifacimenti go¬ tico-veneziani, medievali e tardo-rinascimentali — è da più di trent'annl disabitato. Per sottrarlo ad un lento quanto Inesorabile degrado, 11 Comune di Ragusa lo ha da poco tempo acquistato per un miliardo e 200 milioni. Ma non sa ancora cosa farne. C'è chi suggerisce di adibirlo a centro culturale polivalente, chi parla di Insediarvi una scuola di tipo universitario, chi, Infine, propone di restaurarlo per le passeggiate domenicali del ragusani (la città è lontana una ventina di chilometri), destinandolo a monumentale .palcoscenico per concerti e spettacoli Opinioni discordi.che hanno indotto l'amministrazione comunale a convocare per domenica un convégno dedicato al destino di Donnafugata, presenti politici, studiosi, docenti universitari. Sarà forse l'occasione buona per avviare una seria operazione di recupero. Nell'attesa, mobili e arredi subiscono le offese del tempo e dell'incuria degli uomini. La visita è possibile previa autorizzazione del Comune. Superata la larga splanata, fiancheggiata da due file di case contadine, si accede al cortile Interno, da dove parte una scala ornata di statue femminili in stile neoclassico. Al plano superiore, la prima stanza che si incontra è quella degli Stemmi, cosi chiamata perché sulle quattro pareti sono dipinti i simboli araldici delle più Importanti famiglie siciliane. I pavimenti di questo e del locali successivi sono lastricati di neri blocchi di asfalto, su cui spiccano velluti e mobili intarsiati; quelli del salone degli specchi, della stanza del vescovo, del salone della musica, del salotto del fumatori. Chiusa al pubblico, per adesso, la biblioteca, ricca di libri antichi, fra cui la terza edizione dell'.Encj/clope'dle des sciences, des arts et des métlers. Aperto, Invece, il parco con le piante di ficus elaxtlea e la Coffee House (una loggia In stile neoclassico che serviva da luogo di ristoro), 1 lunghi viali e il labirinto. Concessioni allo spirito colto e fantasioso del barone Corrado Arezzo de Spuches, letterato, patriota, sindaco di Ragusa subito dopo l'Unità d'Italia, sotto 11 quale 11 castello conobbe 11 periodo di maggiore splendore. Per ridere assieme al suoi amici, ad esemplo, il nobile proprietario di Donnafugata (11 nome della località non evoca improbabili fughe femminili, ma viene dall'espressione araba ayn as jaf&t, fonte della salute, chiaro riferi¬ mento a una vicina sorgente d'acqua) si fece costruire al centro del parco una piccola cappella consacrata non al culto religioso, ma a quello della burla: poggiando i piedi su uno scalino, improvvisamente, si apre una porticina e l'incauto visitatore non può sottrarsi all'abbraccio di un frate dalla lunga barba, naturalmente di cartapesta. Nino Amante

Persone citate: Nino Amante, Salina, Tornasi

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Lampedusa, Ragusa