I segreti del buon gin inglese

I segreti del buon gin inglese I segreti del buon gin inglese IL londatore del Bcefcnter, James Borrough, si ispirò per il nome del suo gin ai Buffeticr normanni che controllavano i pasti del re. per l'etichetta alla divisa dei custodi della Torre di Londra. Charles Tanqueray modellò la bottiglia sulla forma degli idranti antincendio che nel XIX secolo pompavano acqua dai pozzi artesiani. Nella storia del gin il nome più importante e quello di uno sconosciuto professore olandese. Franciscus De La Boc. che distillò l'alcool con il ginepro per rendere più appetibile l'uso della bacca come medicina Ad incoraggiare la delu¬ sione della nuova bevanda fu Guglielmo D'Orange il Conquistatore: voleva sfruttare le eccedenze di produzione inglese di grano e bloccare l'importazione dalla Francia del cognac. Ottenne il suo scopo ma il gin divenne una vera e propria piaga sociale: se ne beveva troppo. Nel 1743 la popolazione era di 6 milioni e mezzo di persone e il consumo di 70 milioni di bottiglie. L'invenzione dell'alambicco Coffey nel 1830 consenti di produrre a costi economici puro alcool rettificato e fece piazza pulita delle numerose distillerie clandestine. A quell'epoca Burroughs. Tanqueray, Gordons. liano beve gin quasi per caso. Noi non vogliamo la guerra con i produttori italiani di gin ma nemmeno un consumatore distratto e disinformato-. Perche il gin non è tutelato come il whisky? .Dovevamo farlo 30 anni fa, alfa fine della guerra. Con il Mercato Comune adesso è troppo tardi. Da oltre un secolo e mezzo la filosofia delle grandi dinastie del gin non è mutata: difesa della qualità. Altri possono vendere a prezzi inferiori qualcosa che chiamano gin. I «magnifici sette>. Becfeatcr, Bombay. Booths, Coldstream, Gordons. Greenalls. Tanqueray. delegano 11 direttore dell'associazione rettificatori e produttori, Bill Cooper, generale a riposo, a farci da guida nello sconosciuto .pianeta- gin. Cominciamo il nostro viaggio nella più grande distilleria londinese di alcool rettificato, la John Watney <S: Company, a Wandsworth. in riva al Tamigi. Spiega Bill Cooper: .Per fare del vero gin inglese ci vuole dell'ottimo alcool rettificato, che si ricava dal grano e dal mais. Ogni quattro settimane la distilleria si ferma, per consentire alla dogana di con- Booths. creano le grandi dinastie del gin che oggi viene esportato in 170 Paesi del mondo. I più forti produttori e consumatori sono gli Stati Uniti d'America, seguiti dalle Filippine e dalla Spagna Gli italiani l'anno scorso ne hanno bevuto 3 milioni di bottiglie: metà prodotta nel nostro Paese, meta importata da! Regno Unito. Spiega il signor Perry, direttore commerciale delle distillerie Beefcater: .L'ita- DIARIO DI MORINI a quando, immergendovi un dito precedentemente immerso in acqua fredda non si formi attorno ad esso un velo dalla consistenza vagamente gommosa. Montare gli albumi d'uovo e aggiungerli allo sciroppo appena preparato. Mescolare velocemente fino a quando è freddo. Versare la frutta candita e i pistacchi, la panna, mettere in uno stampo poi nel congelatore per almeno 3 ore. Servire in piatti individuali con il londo riepcrto da un velo di salsa ai lamponi, ottenuta passandoli nel mixer e filtrandoli con un setaccio mollo fine. Vino consigliato: Vin Santo di Santa Cristina 1941. Gianluigi Morini

Persone citate: Bill Cooper, Burroughs, Coffey, Franciscus De, Gianluigi Morini, Guglielmo D'orange, James Borrough

Luoghi citati: Filippine, Francia, Londra, Regno Unito, Santa Cristina, Spagna, Stati Uniti D'america