Arbasino e il «kitsch»

Arbasino e il «kitsch» Arbasino e il «kitsch» Spett. Tuttolibri. ho visto che tempo addietro vi siete occupati del mio recente volume «Il meraviglioso, anzi», sotto il titolo di «Arbasino veleggia sui mari del kitsch». Ora, siccome giornalisticamente le opinioni mal si discuterebbero, però i fatti inesatti (all'occorrenza) si possono rettificare, vorrei solo precisare che in quel volume di oltre 40D pagine, le facciate dedicate propriamente al Kitsch sono, in tutto, cinque. Le altre sono invece dedicate al neoclassicismo, al simbolismo, all'Islam, a Maria Teresa, al Giappone, ai bronzi di Riace, a Picasso, a Debussy, a Virgilio, a Blake, a Schiele, a FUssli, ai nuovi allestimenti museali a Washington e a New York, e a diversi altri argomenti chesarebbe lungo enumerare, ma comunque col Kitsch poco o nulla hanno invero da spartire. Potrei defilarmi dalla contestazione di Arbasino, essendo universalmente noto che i titoli degli articoli sono sempre redazionali. Ma non trovo che quello in questione, pur nell'inevitabile taglio sintetico, abbia travisato la sostanza della mia recensione, e del resto l'intervento di Arbasino si ispira al noto proverbio per cui ci si rivolge a nuora perché suocera intenda. Naturalmente, parlando del carattere kitsch dei temi artistici affrontati dall'autore del «Meraviglioso, anzi», mi riferivo a un concetto allarga- • Appare dunque analogo, giornalisticamente, quel titolo, a titoli come «La Fiat produce soprattutto formaggi», «Milano è una città completamente araba», «Giuseppe Verdi fa prevalentemente pubblicità ai digestivi». Grazie. Alberto Arbasino to di questo termine, in pratica sinonimo di tutto ciò che fino a poco tempo fa era «out», apparteneva al genere degli argomenti «impossibili», ma che poi un movimento della moda ha riportato «dentro». Sfido chiunque a contestare che i vari romanticismi, t preraffaellitismi, simbolismi. Anni 20 e 30 esaminati da Arbasino non rientrino in una simile categoria debitamente allargata. D'altronde, consideravo un merito di Arbasino l'aver affrontato questo vasto continente del kitsch: io stesso lo faccio oggetto di studio da quasi vent'anni. E se nella mia recensione compariva una riserva essa si riferiva semmai al distacco eccessivo con cui Arbasino conduce questa sacrosanta rivalutazione del kitsch passato e presente, senza pronunciarsi sulle sue origini e ragioni. Renato Badili

Luoghi citati: Giappone, Milano, New York, Riace, Washington