Storie incrociate di semi-intellettuali nel romanzo polifonico di Tondelli

Storie incrociate di semi-intellettuali nel romanzo polifonico di Tondelli Storie incrociate di semi-intellettuali nel romanzo polifonico di Tondelli A Rimini, a Rimini celebravano. Seduta al pranzo famigliare (insieme con »sedici bambini, tre vedove, gli scolari che mangiano a nostre spese e poi la servitù»), l'ex suora Caterina von Bora parla a suo marito Martin Lutero: gli rinfaccia la malinconica rigidità, l'incapacità di generosità e di gioia, l'astrattezza egocentrica, il disprezzo per le donne ('Sempre ci amnmnisci: "La donna taccia all'interno della comunità"») unito al loro più Indifferente sfruttamento, la mancanza di sentimenti e di gusto per la vita. Nel deserto di Giudea, Maria di Nazareth parla al Signore, e protesta contro il proprio destino di madre di Dio: « Voterò essere utia donna come tutte le altre/ Nessuno mi ha domandato se l'olevo essere prescelta!». Accanto al feretro. Clitennestra parla al morto sposo Agamennone: e gli dice Infine il proprio disamore («J7 mìo matrimonio con te ebbe termine nel momento in cui sacrificasti Ifigenia solo per avere i venti propizi»), il proprio disprezzo («Sono i forti e i valorosi a cadere in battaglia, cosi dite voi... Chi è caduto in vece tua? Come mai sei tornato indietro?»). E poi parlano Saffo, la Effi Briest del gran romanzo di Theodor Fontane, la grassa moglie di Goethe. Parla ai muri della sua cella, nel carcere di Stammheim, la moritura terrorista Cucinisi Ensslin. A Lislstrata e alle altre donne d'Atene, che si negano agli uomini per indurli a concludere la pace, parla l'etera Megara: « Voi pure siete responsabili della guerra! Voi la permettete! Non fare nulla significa pur sempre fare qualcosa!... Nascondete al vostro eroe le sue armi, usate le vostre!... Il desiderio è una febbre contagiosa... Dobbiamo fiaccare gli uomini, non spronarli!». Parla l'autrice stessa, rivolgendosi alla scrittrice progressista tedesca ottocentesca Malwida von Meysenburg, amica di Mazzini, di Herzen e di Nietzsche: e le rinfaccia «l'indomito idealismo», una concezione tutta elitaria e astratta della questione femminile. Bellissima idea: peccato che. nell'applicazione meccanica della trovata, i testi risultino poi a tratti pedanti, molto tedeschi. Molto teatrali: infatti Christine Brtlckner. 64 anni, figlia d'un pastore evangelico^ .vicepresidente del Pen Club "tedesco, è autrice'anche di radiodrammi e testi teatrali; infatti questi dialoghi-monologhi sono già stati recitati in Germania e appena usciti in traduzione italiana hanno già interessato Carlo Lizzani, altri registi e teatranti. BELLISSIMA idea. Christine Briickner sceglie undici donne famose, protagoniste della letteratura o della realtà, create o mistificate dalla cultura maschile, e dà loro la parola in monologhi-dialoghi immaginari, risentiti oppure disperati, ironici o desolati: cosi le Eroine si rivelano, capovolgono situazioni, invertono il segno della propria personalità, attaccano gli Eroi grazie ai quali esistono nella memoria, si ribellano all'immagine in cui la letteratura, la Storia o la cronaca le hanno imprigionate. Nell'ultimo quarto d'ora, nella stanza da letto fatale, Desdemona parla a Otello, si spiega con lui. lo mette in imbarazzo a proposito del .suo» fazzoletto (-Noti hai un fazzoletto nella giacca? Come mai?... Dove l'hai perduto, a chi l'hai regalato?»), lo seduce: e non muore strangolata. Ammalata di peste. Laura parla al Petrarca fuggito lontano dalla malattia: e gli rimprovera d'averla derubata della vita costringendola a essere pura angelica e virtuosa come 1 suoi versi la nea del «buttarsi via», del dar luogo a un racconto «basso», da Kerouac a Arbaslno. Queste virtù erano già largamente presenti nelle due opere precedenti di Tondelli, 'Altri libertini» e »Pao pao». La nuova prova segna un forte incremento nella quantità, per cosi dire (ma si sa che poi la quantità si rovescia anche in qualità). Infatti se negli altri casi l'autore ci offriva poche «storie» per volta, qui ne sviluppa un intero mazzo (si possono contare t cinque o sei vicende parallele). Un'abile regia le porta a intrecciarsi, a confluire in un unico collettore. Il «Galilei» allo storico dei Medici Il racconto di Zoderer, fra felicemente individuato nella città eponima del romanzo, Rimini, vista anch'essa come località simbolica, esemplare di una cultura di massa, protesa a coniugare la ricerca del piacere con quella della quantità e del grande numero. Tutto è gigantesco e moltipllcato, a Rimini, ma anche raggiunto dal marchio del kitsch, del cattivo gusto, della stereotipia. E cosi pure i giovani protagonisti lottano, da una parte, per essere come tutti, per avere la loro quota di amori, di piaceri, di successo, ma dall'altra parte mirano anche all'unicità i monti dell'Alt delle esperienze, al traguardo di «vivere la propria vita» in modo Inconfondibile. E appunto c'è tanta abilità, da parte del narratore, nell'impostare le varie storie, nel dipanarle, nel congiungerle-disglungerle. Tipico anche il fatto che si tratti in genere di semiintellettuali, in bilico tra l'emersione eccezionale o invece la ricaduta nell'anonimia della massa. A cominciare dal protagonista numero uno, il giornalista Marco Bauer, cui viene affidata la conduzione della pagina riminese di un grande quotidiano; e continuando con Bobby e o Adige

Luoghi citati: Atene, Germania, Lislstrata, Rimini