Il piano di Bolet scatena la tempesta romantica

Il piano di Bolet scatena Il piano di Bolet scatena la tempesta romantica CHI conosceva in Italia Jorge Bolet, pianista cubano di nascita, americano di studi, allievo di Godowsky, Rasentimi, Serkln, oggi settantenne? Per fortuna viene a dirci qualcosa fin realtà moltissimo) questo disco del primo quaderno dei Fellegrlnapgi lisztiani, prima registrazione di un piano che prevede l'opera completa, se mai sarà possibile, del grande ungherese. La scarna biografia sul New Grove lo definisce uno degli ultimi rappresentanti della *grande tradizione del pianismo romantico*; certo, in questa incisione dimostra una capacità critica e unaintelligensa eccezionale, diciamo pure romantica per l'immacolata bellezza del suo-' no, per il cantare diretto e sema remore, ma modernissima per il rifiuto di ogni esibizionismo, per la penetrazione del carattere intimo e riflessivo di quelle pagine affascinanti, per il tono unitario, ciclico im¬ Paolo Gallarati John Mainwaring: «Memorie della vita del fu G. F. Hàndel», Edi, 196 pagine, 20.000 lire. Style Council, Plant, Rodgers ex compari dei Led Zeppelin, Jimmy Page e John Paul Jones, sembra vivere una seconda giovinezza, attivissimo su più fronti. Non ci si attenda il rock acre e ruspante che sin dalle origini Plant ha raccontato con la sua voce straordinaria: qui il risultato è tipico di un interprete alla ricerca di maturità e stabilità artistica. Shaken'n stirred è un'enunciazione di oltre quaranta minuti di luminoso professionismo, al servizio però di materiale Ìbrido (non a caso nella composizione dei vari brani ci mettono mano fino a cinque persone), che non ha caratteri persuasivi e convincenti, dimostrazione di quanto sia arduo, anche per un campione di classe purissima, reinventarsi una carriera dopo una militanza gloriosa ma severa tipo Led Zeppelin. Chi invece ama le sonorità magari frivole e pas¬ presso a tutto il quaderno. La sua è la più bella interpretazione della -Svizzera* di Liszt fra quelle disponibili in disco, la più ricca di suggerimenti, la più sentita interiormente. Il quaderno è frutto di due momenti creativi abbastanza lontani fra loro: una fase di raccolta immediata durante la fuga amorosa con Marie d'Agoult nel 1835 fAlbum d'un voyageurj, una rielaborazione e radicale trasformazione nel 1S5S per l'edizione Schott. Una volta tanto, la seconda redazione è più ispirata, essenziale e poetica della prima, tanto da insinuare in Liszt un grande romantico del «trtssuto» più che della creatività artUstica, bisognosa di ritorni e di lente fermentazioni. Sono proprio questi due tempi che si avvertono nel suonare di Jorge Bolet: il viaggio vent'anni dopo, rifatto a tavolino col ricordo, più vero del primo, fra le balze del Giura e la valle del Rodano con il taccuino in mano. Festival dei «Nuovi comici», che da martedì vedrà ogni sera alla ribalta anche Palo Hendel. Roma - Avanguardia all'Olimpico — Per la rassegna del teatro contemporaneo domani al Teatro Olimpico il mitico rappresentante dell'Avanguardia americana Jan Fabre presenta «Il potere della follia teatrale». Sullo stesso palcoscenico, martedì e mercoledì prossimi, con la regia di Massimo Luconi, si rappresenta «Il compagno dagli occhi senza' ciglia» tratto dall'omonima prosa di Gabriele D'Annunzio. Perfino Orage, die appartiene per intero alla fase seriore, è tenuto da Bolet lontano da ogni eccentricità (non così Liszt: «Mi ha mai sentito in una Tempesta?, disse una volta a una allieva, sono la mia specialità»/' dall'uragano si passa alle poche note della Pastorale, che di solito i pianisti tirano via: ■Bolet non ha paura della semplicità e ne fa un vero -fiore melodico» delle Alpi; in Obermann, primo vasto poema sinfonico per pianoforte solo, riesce a sostenere il discorso che procede a tentoni, fra cunicoli e gallerie; e nei quadri a pennellata morbida, senza problemi, la Cappella di Guglielmo Teli, il lago di Waliéhstadt, le campane di Ginevra, raccoglie l'eco di una forte e precoce tendenza all'opera d'arte totale, alla musica che sulla tastiera del pianoforte si fa spazio e paesaggio. Giorgio Pestelli Liszt: «Années de pélerlnage: Suisse», pianista Jorge Bolet, Decca. seggere, ma zampillanti di vita, di estro, di elettrico divertentissement, troverà ideale B Movie matinee, un catalogo prezioso di fresca dance-music newyorkese, compilato da Nile Rodgers, produttore (Bowie. Jagger) e maitre à penser della scena contemporanea tra rock e aifini. Il suo è un album esemplare. E' un funky contaminato e nobile, che Rodgers distribuisce con sapienza, mantenendolo agile e ghiotto alle orecchie di chi gradisce soprattutto le sollecitazioni fisiche: Nile canta e suona brani propri e firma il tutto con magistrali tocchi alla chitarra. Non è musica che rimarrà , nella 8torla, ma fast-food nato da materie prime di qualità sopraffina e cucinate da un grande gourmet: B Movie matinée è un disco, per l'oggi, quasi necessario. Enzo Gentile Genova - I balletti di Molsselev — Mercoledì al Teatro Margherita «prima»' dello spettacolo proposto dalla compagnia sovietica di danza popolare di Igor Moisseiev (si replica fino a domenica 9). Domani pomeriggio al «Margherita» ultima recita di «Petite Messe Solennelle» di Rossini.

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Roma