Sui cori di Haendel vegliano Ercole e Venere

Sui cori di Haendel vegliano Ercole e Vènere Sui cori di Haendel vegliano Ercole e Vènere mangono di solito indifferenti alle raffinatezze della musica: «J7 che probabilmente si deve alla grandezza della concezione che vi predomina: la quale, derivando puramente dalla Natura, è tanto più vigorosa e più generalmente sentita". Sublimità, forza, potenza espressiva ed impressiva. In questa luce, la figura del grande autore drammatico, maestro nel teatro e nell'oratorio, si apparta dal proprio tempo: mentre sul continente, ad esemplo, l'opera seria metastasiana celebrava i trionfi dell'artificio, a Londra Hàndel tentava altre vie, più consone alla cultura di una nazione Ubera, percorsa da una spinta ecumenica alla edificazione inorale. Se 11 concetto di Natura ' e non quello di «artificio», come implicitamente addita il Mainwaring, è il più adatto a capire Hàndel, la sua opera s'inserisce in quel filone che conduce diritto al riconosciuto e celebrato, nemico dell'artificio in musica: Giuck. La pic¬ , ,T"? ORTE delle sue nuove armi, mira! * s'erge il gigante Hàndel i come l'audace Brlareo, con cento mani: i ad incitare, a risvegliare, ad agitare l'animo egli viene, i et tuoni stessi di Oio- , ve s'accordano ai tamburi di Marte: Sono versi della Dunciad (La eucconeide) di Pope citati da John Mainwaring nelle sue Memorie della vita del fu George Frederic Hàndel, edite a Londra nel 1760 e ora disponibili per il lettore italiano in un bel volume a ' cura di Lorenzo Bianconi. Sintentizzano, quei versi, l'immagine canonica d'un artista che aveva fatto irruzione sulla scena del Settecento europeo come un maestro della grandezza e della sublimità, un potente scultore di caratteri drammatici, un architetto di grandi forme corali. Cosi, almeno, lo vedeva 11 Mainwaring che nel 1760 raccolse le memorie della vita di Hàndel dalla bocca di John Christopher Smith, l'assistente cui 11 maestro le aveva confidate, un po' come farà, due secoli dopo, Stravinski con Robert Craf t. Ma ebbe l'idea, l'intelligente prelato inglese, di accompagnare quelle notizie con un capitolo di «osservazioni' sulle opere di G.P. Hàndel»: nacque in tal modo, e non è poco, la prima biografia critica che si annoveri nella storia della storiografia musicale. L'incrocio della melodia italiana, assimilata dal musicista nel suo viaggio giovanile, con l'arte strumentale, dei tedeschi costituisce per Mainwaring la . caratteristica fondamentale delio stile hàndeliàno in cui Ercole s'unisce a Venere, la potenza dell'armonia e del contrappunto alla bellezza del canto. Il prodotto geniale che ne scaturisce trova la sua espressione più perfetta nel cori, capaci di folgorare anche coloro che ri¬ cola teoria del libretto per musica schizzata da.Mainwaring a pagina 67 sembra — guarda caso — echeggiare proprio le idee di Calzabigi, il librettista di Gluck: «La stessa attcn-' sione (il poeta} dovrebbe avere per i sentimenti non meno che per il linguaggio. Quanto più essi sono semplici e naturali, tanto più facilmente la musica li sapra esprimere... Se (la poesia) abbonda di nobili immagini e ben elaborate descrizioni, e contiene poco di carattere, di sentimento o di passione, il miglior compositore non vi troverà certo il destro per i propri talenti*. Questo è il tipo di testo che s'accorda al talento di Hàndel: passioni forti e sentimenti sublimi danno modo al musicista di sbalzare figure emblematiche (Saul, Samson, Beìshazzar, Judas Maccabaeus) protagoniste di eventi grandiosi che il popolo vive e commenta, nella voce del coro. E', un Impulso irresistibile all'elevazio¬ Jazz ne morale che percorre la. musica tedesca dagli ora-' tori di Hàndel a Gluck a Beethoven di cui è nota l'ammirazione per il-gran-, de predecessore; elastessa umanizzazione della figura del sacerdote che caratterizza Joad di Athalia . sembra gettare un ponte verso 11 tedeschissimo Sarastro del Flauto magico. E le opere? Sembrano lievemente defilate rispetto all'interèsse principale di Mainwaring. «Per dirlaì chiaro — scrive — Hàndel non era così eccellente nelle arie, là dove non vi fosse da imprimere un forte carattere, da esprimere una forte passione. Non possedeva quell'arte nella quale gli italiani sono sempre stati notevolissimi, l'arte ' di baloccarsi con grazia e delicatezza*. Non per nulla musicò solo tre libretti di Metastasio. tra i quaranta e più in lingua italiana ..Intonati nel, corso delia, sua, lunga carriera,, prima di abbandonare l'opera e di dedicarsi esclusivamente all'oratorio.' ;. • In questa .svolta sta for¬ TJ.J. quésta .'il .periodo deii'annó. in c.Ui si .'concentrano .gran parte" dèlie, novità rock: usciti, dal letargo della cattiva stagione,,i personaggi di grido vengono allo scoperto,'magari per lanciare le, tournées, naturalmente stipate nei mesi'buoni E a giqcarsti fjBLVÓridel mercato sonò drappelli foltissimi di artisti é gruppi. Si incrocia di tutto in questi tempi, negli scaffali dei negozi, l'emergente a contatto di gomito con. la vecchia glpria, con il santone senza età: a queste tre categorie ..appartengono altrettanti àlbum destinati a. esser? ascoltati e chiacchierati nei prossimi mesi. innanzitutto. gli Style Council, ovvero Paul Welter e Mick Talbot, che tra i giovani, virgulti, di terra inglese sono.tra i più ammirati', e promettenti: il loro secondo. àlbum, Our favbùriie^hop va considerato come un manifesto di

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