Dal vecchio guscio rispunta Sacchetti

Dal vecchio guscio rispunta Sacchetti Dal vecchio guscio rispunta Sacchetti Afrugare i ripostigli qualche volta si guadagna. Chi ha guardato con pazienza nei margini della nostra provincia postunttarìa non sempre è andato a vuoto. A volte un nome oscuro, a volte un titolo ignoto ma ghiotto sono riusciti a dare un po' di scossa, a correggere qualche tratto della mappa letteraria. Nel caso di Roberto Sacchetti, lo scrittore piemontese di Montechiaro d'Asti morto a Roma trentaquattrenne nel 1881, non era sconosciuto il suo romanzo Entusiasmi, che ebbe la raccomandazione e l'attenzione editoriale di Croce, ma poco altro conosceva chi non fosse addetto al lavori. Ora da Serra e Riva esce il romanzo Vecchio guscio, e non senza sorpresa. Un'edizione di questo romanzo era per la verità già uscita nell'83 ad Asti presso le edizioni 'Amico» a cura di Annibale Brosio, ma l'edizione di Serra e Riva può garantire una migliore diffusione e far uscire Sacchetti dal circuiti a numero chiuso o quasi. Vecchio guscio è un romanzo che fu pubblicato a puntate sul 'Pungolo- di Milano nel 1879 e rappresenta una svolta nell'Itinerario di Sacchetti. Il registro Idilliaco in cui era stato risolto in un primo tempo Il rapportò tra principi etici e strutture sociali, con Vecchio guscio si rompe e viene fuori la negatività di un mondo rurale meschino, chiuso in un cerchio di abitudini grette e soffocanti. Il romanzo si svolge tra campagna e città, tra Murtalto d'Asti e Torino, e ruota intorno ai casi di due gruppi rivali. I personaggi non sono pochi, ma tra t tanti spicca una donna, Anna Bossano, che è un po' la protagonista. Anna e Camillo si amano. Sono due creature diverse non soltanto perché appartengono a due famiglie divise, ma perché hanno diversi caratteri. Anna è ambiziosa e ardita, Camillo trepido e sognatore. L'irrequietezza di Anna, la sua orgogliosa impazienza che sembra modulata sulla lezione di Flaubert, non riescono a vincere l'esile tempra di Camillo e i due si lasciano. Anna crederà di dar corso alla sua ambizione sposando Placido ma non avrà che tormenti, Camillo non saprà resistere alla vita e si ucciderà. Ambientato negli anni cruciali che vanno dal 1861 al 18S6, il romanzo già svela la fine degli entusiasmi ed esprime il pessimismo senza scampo, come sottolinea Barberi Squarotti nella Prefazione, del -vecchie guscio- di paese refrattario ad ogni mutamento. I tentativi di uscirne non approdano a nulla: sono battiti d'ali di falene contro una luce che abbaglia e consuma. ' Giovanni Teslo Roberto Sacchetti, «Vecchio guscio», Serra e Riva, 319 pagine, 20.000 lire.

Luoghi citati: Asti, Milano, Montechiaro, Roma, Torino