Liverpool dopo la giornata di pace a Torino è tornata una città tormentata dalla crisi di Mario Baudino

Liverpool dopo la giornata di pace a Torino è tornata una città tormentata dalla crisi Liverpool dopo la giornata di pace a Torino è tornata una città tormentata dalla crisi «Tonno ci ha accoltiproblemi economici Sulle acque del Mersey scorre pigra una regata a metà tra la gara sportiva e la festa cittadina, mentre nelle strade del centro è ora dello shopping. A Liverpool è sabato, un sabato Inglese con gli uffici tutti rigorosamente chiusi, 1 pub aperti all'ora di pranzo che calano le saracinesche fra le 15 e le 17,11 consiglio comunale deserto, gli uffici sbarrati. I membri della delegazione che lunedi scorso è venuta a Torino per 11 grande abbraccio fra le due città si stanno godendo il primo fine settmana di relax, dopo quindici giorni frenetici fra polemiche, ansie e febbrili preparativi per il viaggio di pace e riconciliazione. Già mercoledì sera, appena rientrati, il sindaco Hugh Dalton e 11 co-sindaco Derek Hatton hanno illustrato al •city councll» 1 risultati della missione. E' stata una lunga narrazione, e questa volta è stata accolta dalla soddisfazione generale, senza le sfumature d'incertezza che avevano preceduto la decisione di partire. Conservatori e liberali, Ini¬ Craxi incontra i ti magnificamente» hanno dichiarato i capi delegazione in consiglio comunale - Intanto i angosciano la città: nove giovani su dieci sono senza lavoro e il calcio era runico sfogo zialmente contrari a un viaggio Intrapreso cosi presto, mentre ancora era troppo vivo 11 ricordo della tragedia di Bruxelles e dei 38 morti allo stadio Heysel, hanno ringraziato la delegazione per ciò che ha fatto e dichiarato la loro totale soddisfazione. • Torino ci ha accolti magnificamente — hanno detto al consiglio Hugh Dalton, Derek Hatton e John Hamilton, di fatto 1 tre capi-delegazione insieme al vescovo anglicano Sheppard e all'arcivescovo cattolico Worlock, ospiti d'eccezione per questa comitiva di amicizia — e ha dato ragione a quanti di noi sostenevano che non c'era nulla da temere per la nostra immagine, andando a chieder scusa nella città della Juventus e di alcune vittime dello stadio-. E le immagini di Torino, della sua folla, dei suol amministratori, hanno martellato 1 cittadini ancora per molti giorni dalle colonne del «Liverpool Echo», il quotidiano che aveva preparato, per la trasferta, anche un'edizione bilingue distribuita poi nella nostra città. La sede del giornale, saba¬ l vice di Reagan, B to, era l'unico ufficio da cui uscisse un brusio di gente, un ticchettare continuo di macchine da scrivere. C'era l'edizione più importante da chiudere in tipografia. Oggi, domenica, non si sarebbe lavorato. All'inizio del tradizionale fine settimana Liverpool sembrava tirare un lungo respiro di sollievo: la «vergogna» di Bruxelles, se non cancellata, adesso è meno bruciante. La città sa che In Italia, a Torino, la gente ha capito, e non ha Identificato gli Inglesi e Liverpool In quell'orda di teppisti scatenati che ha provocato morte e paura nel settore Z dell'Heysel, In Belgio. Ora 11 senso di colpa si attenua, le ferite cominciano a rimarginarsi. Per tutti? I nostri interlocutori sono molto cauti in proposito. La città inglese ha due facce, due mondi con pochi rapporti tra di loro: da una parte la città del benessere, quella colta, quella delle antiche tradizioni Imperlali, del primo porto dell'Inghilterra che fu. Dall'altra la Liverpool della disoccupazione, dove 9 giovani su 10, nei quartieri popola¬ ush, sui dazi Usa ri, sono senza un lavoro, e dove, come ci ricorda il cosindaco Hatton, *il calcio rappresenta l'unica valvola di sfogo-. Liverpool, del resto, da tempo vive su due «industrie» in crisi per diversi motivi: i Beatles e il gioco del calcio. Al gruppo musicale che ha inaugurato una nuova era nella musica leggera hanno dedicato un enorme museo sul mare, a metà parco dei divertimenti e a metà •cripta del cappuccini», proprio come quella che a Vienna raccoglie le spoglie degli Imperatori asburgici. Perché 1 Beatles, là, non esistono più, sono come «estinti» da quando non sono più un «gruppo» e da quando 1 membri superstiti del complesso agiscono da soli, per lo più in America. Proprio quest'anno un grande festival-revival è stato loro dedicato per vedere di recuperare quell'immagine che aveva diffuso nel mondo il «marchio Liverpool» e fatto concludere buoni affari a tutti. Ma 11 successo è stato dubbio, ci sono state contestazioni per le troppe spese sostenute. Il porto Inglese ha terribili problemi di bilancio. La seconda Industria era il calcio, con le due squadre cittadine in vetta ai valori nazionali ed europei. Quest'anno l'Everton vince il campionato, il Liverpool punta alla Coppa del campioni. Ora le formazioni inglesi sono al bando, la Uefa le ha escluse dalle competizioni europee. Che cosa succederà? • Quando quel marmocchi dei sobborghi urlavano la loro gioia — dice un commentatore sportivo della Bbc, Crahan Brecost — si sentivano i padroni d'Europa*. Per un bel po' di tempo non sarà più cosi. Ma intanto, mentre le canoe scivolano sul fiume, qualcuno pensa che per la Liverpool del calcio è arrivato l'anno zero. E per la città? Il sindaco Dalton, popolarissimo, ritenuto un «fenomeno d'organizzazione», non si scompone. « Vedremo*. Intanto si attende un volo da Torino, per settembre, forse. Sopra ci sarà una delegazione di nostri sindacalisti. LI hanno invitati andandosene, mercoledì scorso, da Caselle, per discutere di disoccupazione e lavoro. Mario Baudino alle importazioni Il «Paul Harris F