«L'angelo dello morie è vivo» In Israele non credono ai penti

INTERNO/ESTERO INTERNO/ESTERO «L'angelo dello morie è vivo» In Israele non credono oi penti pensa ora a una messinscena dei familiari di Mengele più intense - Sono stati assoldati abilissimi falsari? glio del medico di Auschwitz, abbia aspettato fino ad ora a dichiarare che II padre era morto, mentre nel 1979 l'opera del patologi sarebbe stata altrimenti facile. Anche il fatto che l'expertise brasiliana parli di un grado di sicurezza tra il 90 e il 99 per cento non appare convincente. Isser Arel, già capo del «Mossad», i servizi segreti d'Israele che nel 1960 hanno trovato in Argentina e portato In Israele Adolf Eichmann, si è dichiarato più scettico sulle attuali rivelazioni e si è detto convinto che Mengele sia ancora vivo e che la famiglia faccia ogni sforzo per confondere le piste e persuadere che la faccenda debba essere archiviata. Arel pensa che il recente risveglio del pubblico interesse sull'.angelo della morte-, dovuto anche al processo celebrato in febbraio a Gerusa- iliana: sarebbero di Mengele lemme, abbia atterrito Mengele e i suoi amici che hanno immaginato una operazione che distraesse l'attenzione del pubblico. Senza pensare a un vero complotto Internazionale, egli ritiene che la solidarietà tra certi gruppi tedeschi viventi nel Sud America abbia potuto concepire questa beffa che. come altre precedenti, vorrebbe Ingannare le polizie del mondo e che ha tutta l'apparenza di un giallo internazionale. Anche Oideon Hausner, che è stato il pubblico ministero al processo Eichmann negli anni 1960-61. si è mostrato dubbioso: «E' una faccenda che appare sospetta e mi sembra che dopo che nell'inverno scorso sono state fatte qui a Gerusalemme pubbliche denunce sugli atroci esperimenti compiuti da Mengele sui gemelli, la famiglia abbia avuto un nuovo Incentivo per dichiarare che il suo congiunto era morto e sepolto». Il professor Yehuda Bauer, professore di storia dell'olocausto all'Università di Gerusalemme, è stato più guardingo nella risposta, ma non ha celato una certa incredulità: «Noi storici talvolta riusciamo a interpretare il passato... ma il presente è una faccenda diversa». Un'altra persona convinta che Mengele non sia morto è il diplomatico Benno Weiser Varon, che era ambasciatore in Paraguay dal 1968 al 1972. La rinuncia del presidente uruguaiano. Alfredo Stroesser, al viaggio a Bonn, gli ha evitato una situazione imbarazzante — si nota a Gerusalemme — ma egli sarebbe certo una delle persone al mondo più interessate che tutti credessero che Josef Mengele è morto annegato in Brasile nel febbraio 1979. Giorgio Romano «Il patetico dottor Auschwitz» FRANCOFORTE — Josef Mengele invecchiando era diventato molto depresso, ed era tutto l'opposto di come normalmente la gente s'immagina un criminale nazista ed uno scienziato, insomma davvero una •figura patetica-. Questo giudizio è stato espresso da Gerald Posner, un americano di 31 anni che ha raccolto 2025 mila pagine di documenti sull'^angelo della morte» al fine di scrivere un libro. L'argomento aveva suscitalo la sua curiosità quattro anni fa quando, nel suo studio di avvocato a New York, si presentarono due gemelli, tritume di esperimenti nel campo di Auschwitz, che intendevano chiedere un risarcimento al governo tedesco. In questi giorni si trova in Germania per confrontare i documenti dati dalla famiglia dell'ex ufficiale SS ad un settimanale con quelli in suo possesso. 1 riscontri sembrano positivi: la calligrafia è la stessa ed anche Posner si è convinto ormai che 'Continuare a cercare Mengele sarebbe come dare la caccia ad un fantasma. ^Viveva in una villa appartata in qualche angolo del Paraguay, circondato da guardie crmate e da mastini — spiega Posner — ma ha vissuto anche in una fattoria e ad un certo punto voleva sposare una donna analfabeta: