Non c'è pace a Palermo per chi sta cercando casa

Un problema drammatico che i politici devono affrontare subito Un problema drammatico che i politici devono affrontare subito Non c'è pace a Palermo per chi sta cercando casa Nei giorni scorsi i sciando il prefetto - PALERMO — Per disperdere i senzatetto che minacciavano di sfondare i! portone di Palazzo delle Aquile, sede del municipio, e d'irrompere negli uffici, giovedì alcuni poliziotti hanno sparato in aria alcuni colpi di pistola a scopo intimidatorio. Oltre un migliaio di senzatetto uomini, donne, vecchi, bambini hanno assediato il palazzo nel cuore di uno del più malsani centri storici d'Europa. L'automobile con 11 prefetto Gian Franco Vttocolonna, commissario straordinario del comune, è stata circondata minacciosamente dalla gente a tratti muta, a tratti vociante che ha dato sfogo a tutta la sua rabbia. Il problema della casa a Palermo assume contorni drammatici. Ogni giorno, mattina, pomeriggio e sera a volte anche durante la notte, si accavallano notizie sull'occupazione abusiva di alloggi popolari quasi mai ultimati ed invasi ancor prima che vi siano stati ultimati i servizi igienici e gli allacciamenti acqua, luce, gas, telefoni. Ecco, allora, che il proble ma comune a molte altre città d'Italia, qui molto spes so diventa un vero e proprio dramma angoscioso. Cep, Zen, sigle di due dei maggiori rioni-satellite palermitani, sono ormai il simbolo di una crescente disgregazione sociale e al tempo stesso d'un miraggio, quello di una casa, spesso incredibilmente lnse gulto per l'intero spazio di un'esistenza da migliaia di famiglie costrette a vivere, o meglio a sopravvivere, nei «bassi» dei rioni popolari, nella più sordida sporcizia, in animalesca promiscuità come nelle stalle. Un recente studio del Su ma, il sindacato inquilini, fissa in 25 mila il numero delle famiglie che a Palermo aspi rano a un alloggio popolare. Sì tratta quindi di centomila persone, calcolando che in media ogni famiglia ha quattro*omponentL. (jf4Mfc (W Il Sunla parla anche di quindicimila abitazioni sfitte in città. In municipio invece i funzionari addetti all'ufficio casa ritengono che l'esigenza più impellente di un alloggio popolare sia riferibile a non oltre cinquemila famiglie per un totale di circa ventimila persone. Il prefetto Vitocolona, che sta per lasciare Palermo dopo alcuni mesi di gestione straordinaria che ha consentito di sbloccare dopo anni di lungaggini, dovute alle camarille politiche e alle continue crisi comunali, un «piano casa» abbastanza realistico, chiedendo alla regione 389 miliardi per la realizzazione di 3.500 abitazioni si è inoltre rivolto allo Stato sollecitando 91 miliardi per l'acquisto di 1.079 alloggi già pronti e disponibili in varie zone della città da assegnare ai senzatetto, nel quadro della legge in favore degli sfrattati. Le prospettive non sono rosee e la consapevolezza che la situazione è tale alimenta l'autentica disperazione di molti senzacasa, un esercito che s'ingrossa ogni giorno che passa nel centro città dove i vecchi edifici, molti dei quali abbandonati da tempo, CHE TEM enzatetto hanno tentato di occupare Palazzo delle Aquile minac La situazione è esplosiva dopo anni di promesse non mantenute si sbriciolano e crollano rumorosamente. Ogni tanto qualcuno muore tra le macerie e si parla di «scandalo-, si invocano misure eccezionali, ma poi sistematicamente tutto torna come prima. Nel prossimi mesi potranno essere assegnati 1.934 alloggi popolari, nel quali mancano ancora le opere di urbanizzazione primaria, mentre l'istituto autonomo delle case popolari, per vari impedimenti, ha da tempo bloccato un programma per la costruzione di altri 1.835 alloggi. Il comune, con la legge n° 94 del 1982, ha avviato da due anni le procedure per la costruzione di altri 735 alloggi che però è stata rimandata alle calende greche. Non c'è da stare allegri, come si vede, perchè la vasta ed assillante domanda della gente rischia di rimanere senza risposta ancora per molto tempo se non sì interverrà con decisione e con massicci finanziamenti. Intanto il 6 luglio si insedierà il nuovo consiglio comunale eletto il 12 e 13 maggio. La situazione politica a Palermo tanto per cambiare non è delle più distese. Infatti la De punta a mantenere per se l'incarico di sindaco e l'on. Sergio Mattarella, commissario della De palermitana, lavora per la composizione di una giunta pentapartlta. Ma 1 socialisti hanno posto il problema dell'alternanza, mettendo in discussione 11 sindaco democristiano. L'argomento «casa» sarà tra ì primissimi al vaglio del nuovi amministratori di Palermo e, sullo sfondo, ugualmente impellente si dimostrerà quello legato all'intero risanamento dei rioni centrali della città. Pur dopo un organico piano redatto da quattro «saggi- nominati anni fa del comune, malgrado vi siano finanziamenti inutilizzati da gran tempo e nonostante una legge speciale approvata quasi 25 anni fa dal Parlamento, Palermo rimane in attesa della bonifica edilizia ed urbanistica ed è l'unica città europea, forse del mondo, che mostra ancora tanto vistosamente le tracce della guerra mondiale con 1 bombardamenti di 45 anni fa. Antonio Ruvida

Persone citate: Antonio Ruvida, Gian Franco Vttocolonna, Sergio Mattarella

Luoghi citati: Europa, Italia, Palermo