«Perché non sono salito al Quirinale» De Martino ricorda come vinse Leone

Spadolini Spadolini elogia bersaglieri «Perché non sono salito al Quirinale» De Martino ritarda come vinse Leone Nel '71 era impensabiSaragat? «Fu Moro a fonesta e preparata» » «Beirut: in gioco il futuro di tutti» Dopo quattordici anni, Francesco De Martino ha accettato di parlare della «uà sfortunata corsa al Quirinale. E' la prima volta. L'ex segretario del psi lo. la con molto distacco, tanta semplicità e schiettezza, senza amarezza. NAPOLI — Professore... mi scusi, senatore. La faccia antica di Francesco De Martino accenna a un sorriso. «Le cariche parlamentari vanno e vengono. Preferisco essere chiamato professore, titolo che ho conquistato: Il professore abita in via Aniello Falcone. La casa è modesta. In compenso, le finestre danno sul Oolfo. Quattrocentomlla lire l'affitto. Cinquantanni di insegnamento universitario, quasi altrettanti di milizia socialista, MILANO — Il ministro della Difesa, Spadolini, ha presenziato ieri alle celebrazioni per 11 149° anniversario della fondazione del Corpo dei bersaglieri. Tratteggiata la storia e le tradizioni dei fanti piumati, Spadolini ha ricordato la presenza del battaglioni bersaglieri a Beirut. «Le sofferenze che oggi si consumano nel Libano — ha detto 11 ministro della Difesa — sorto le sofferenze di tutta l'umanità. La sorte di civili americani dirottati a Beirut da estremisti islamici non interessa solo gli americani, interessa tutti gli uomini che conservano nel cuore il culto del valori di dignità umana e di rispetto dell'uno per l'altro. Il diritto Internazionale appare sempre pia Impotente'. ile un socialista Capo dello Stato • «Avevo i voti di tutta la sinistra. Mi ritirai dopo ventini scrutini» - L'elezione di favorire le convergenze. Toccò a noi convincere il pei» - Un presidente non parlamentare? «In tutti i partiti c'è gente Perché non partecipa più alla vita di partito? «Sono andato in minoranza. Nel psi è finita qualsiasi opposizione» non una casa di proprietà. •Non ho i mezzi per comprarmela», dice. Lo studio è pieno di libri che contendono 10 spazio a pochi quadri. Al centro, quindici canarini danzano lievemente nelle gabbie, ripetendo il canto che 11 professore ascolta mentre parla lentamente della sua lunga vicenda politica. Avevo bussato alla porta del figlio Ouldo, che fa parte dell'assemblea nazionale del psi. Era stato un ragazzo biondo come un normanno a dirmi: «// mio nonno abita al terso plano*. Era venuto ad aprirmi il professore in persona. De Martino è un socialista alieno da atteggiamenti tribunizi, non molto propenso alle interviste, schivo di pubblicità, riservato di tem¬ peramento. Intellettuale, rigoroso, prudente ma non rinunciatario. La prudenza, che nella teologia cattolica è una delle virtù cardinali, non fa difetto al socialista De Martino. Di questa virtù ne menò vanto durante una conversazione con Scalfari. Disse: «Sono rimproverato dal miei compagni di muovermi con troppa lentezza e con troppa prudenza». Sul 'Compromesso storicoera, noto 11 suo atteggiamento negativo. De Martino ebbe a precisare: »Io sono un socialista e dunque mi batto perclié s'instauri una società socialista». Ma in lui fini per prevalere 11 realismo politico di quel tempo per cui ritenne •probabilmente necessaria» una fase di compromesso o di •grande coalizione che comprenda il psi, il pel e la de». Lei, professore, fu U candidato psi alle elezioni presidenziali del 1971. Che cosa ricorda di quel giorni di battaglia per il Quirinale? Io fui ti candidato di tutta la sinistra. Il mio antagonista era Fanfant. Ottenni, se ricordo bene, sino a 413 voti. Quelli di tutta la sinistra. H psi decise la mia designazione anche se io ero convinto sin dall'inizio che non esisteva alcuna possibilità politica di successo. Decisi il mio ritiro dopo ventuno scrutini. Subentrò Nennl In quanto speravamo che riuscisse ad ottenere consensi da altre parti. Il che non avvenne. Fu eletto Leone con i voti del centro, cui si aggiunsero quelli msi». La de, professore, nelle elezioni precedenti (nel 1964), aveva votato per Saragat. Insomma, aveva ceduto. Fu Moro — precisa De Martino — a favorire l'elezione di Saragat, che era sostenuto dal psi. Noi convincemmo 1 comunisti. Perché la scelta di Saragat per la sinistra era preferibile a quella di un democristiano. Contro la sua candidatura, la de fece quadrato. Sarebbe stato politicamente Impensabile un socialista al Quirinale nel '71? •Certo. La de, allora, era nel pieno della sua egemonia. Ed io sapevo che non avrebbe ceduto per niente. Quindi, nessuna possibilità di affermazione per me e per altri compagni del mio partito». Professore, sarebbe andato volentieri al Quirinale? •Non sono mal stato attratto dalla presidenza della Repubblica. Ho sempre preferito la politica attiva». Sarà Cosslga a succedere a Pertlnl? •Allo stato pare che II candidato Cosslga possa farcela». Nella de non sembrano tutti entusiasti sul nome del presidente del Senato. •E quando mal c'è stata concordia nella de?», commenta De Martino. Sandro Pertlnl, proprio per le sue doti di umanità c di pulizia morale, ha conquistato un'enorme popolarità in persone fra cui qu Napoli. Francesco De MaItalia e perfino all'estero. Sono molti gli Italiani che vorrebbero al Quirinale un cittadino di saldi principi morali e di robusta cultura, magari scegliendolo al di fuori del partiti. «Lei — corregge De Martino — intende dire se sia più conveniente operare una scelta avendo di mira le qualità delle persone oppure i criteri del partiti. Bene, le dirò che in nessun Paese del mondo la politica è estranea all'elezione del presidente. C'è parecchia gente. In tutti i partiti, assai rispettabile sotto II profilo morale e culturale». De Martino è tuttora membro della direzione del psi. «Afa non partecipo più- attivamente», puntualizza. Forse, la stanchezza... M'interrompe: «Non per pigrizia ma perché ho idee, com'è noto, molto differenti da quelle che sono prevalse nel partito. Al- uattro ragazze rtino (la foto è del 1972) l'indomani delle mie dimissioni da segretario del partito (1976) maturai II proposito di mettermi da parte. Ma non me ne andai; e ho perduto le battaglie nel mio partito. Le idee da me sostenute sono andate in minoranza ma è finita qualsiasi opposizione alla linea del partito». Il tono è distaccato, le parole Eono quelle di un saggio, il quale sa bene che in politica le vittorie e le sconfitte si avvicendano, che 1 congressi si vincono e si perdono, che in politica niente è definitivo. De Martino fu eletto segretario nazionale del psi nel 1963. Cinque anni dopo, al congresso di Roma, venne messo In minoranza. Riconquisto la.segreteria nel '72, dopo U congresso di Genova, e la tenne fino al '76. Fu vicepresider.te del Consiglio dei ministri dal '69 al '71, tranne una parentesi, a causa della caduta del governo Rumor. L'attività politica ha condizionato la sua attività di professore universitario? • Tutfaltro. MI misi In aspettativa solo quando entrai a far parte del governo». I cinque volumi della «Storia della Costituzione romana» 11 professore li ha pubblicati durante 11 periodo del suo maggior impegno politico. E cioè dal '51 al '71. Francesco De Martino ebbe l'incarico di Storia del diritto romano all'Università di Napoli. Era nel 1935. Su quella cattedra è rimasto mezzo secolo. Professore, ha influito in qualche misura sulla sua attività politica II sequestro di suo figlio Guido? De Martino si fa scuro in volto. Risposta laconica, «/o ho pagato meno degli altri». II professore lavora intensamente alle pubblicazioni scientifiche. «Ora ho meno impegni politici», dice. La •Storia economica di Roma antica» è del 1980. Muore l'ultimo sole e le prime ombre Invadono lo studio. Il professore si avvicina alle gabbie, il suo sguardo corre tenero sul canarini. Conclude l'intervista, dicendo: «/o credo nella politica perché credo nelle idee. E non le ho mal subordinate ad un tornaconto personale». Mario Cicelyn Isola del Giglio