Già polemica per l'acquedetto delle lunghe Tre aziende cuneesi escluse ricorrono al Tar

Già polemica per l'acquedetto delle lunghe Tre aziende cuneesi escluse ricorrono al Tar Già polemica per l'acquedetto delle lunghe Tre aziende cuneesi escluse ricorrono al Tar Il presidente Giaco CUNEO — Si aprono ogyi le buste del mari appalto, lotto Al. dell'acquedotto delle Langhe e Alpi cuneesi. Un'opera da 10 miliardi che si contendono 11 ditte delle 85 che si erano candidate. Poche, affermano gli esclusi, per un'opera pubblica il cui costo rappresenta un record per tutto il Cuneese. In questi tempi di magra per le imprese un lai'oro di queste dimensioni è quanto mai appetibile e l'esiguità dei partecipanti può favorire eventuali -combine-. Un sospetto sollevato soprattutto da ditte cuneesi die. scartate con varie motivazioni, hanno reagito ricorendo al tribunale amministrativo e alla Cee e cercando appoggio dai presidenti della Regione e della Provincia e dai segretari dei partiti. Si contestano i tempi offerti dal consorzio per presentare le domande di partecipazione all'appalto, i criteri di scelta delle ditte da incitare, le giustificazioni di non idoneità addotte dal consiglio d'amministrazione che risulterebbero carenti di supporto tecnico. Intanto la gara d'appalto s'è ugualmente conclusa. Oggi verrà proclamata la ditta vincitrice. Un nome (si dice) previsto tantoché c'è stato chi ha provveduto a depositarlo presso un notaio. Il Consorzio per l'Acquedot¬ Per poter conta mo Oddero sostiene: « to delle Langhe ha assegnato finora la quasi totalità dei lavori all'impresa del geometra Attilio Ferrerò di Ceva, in parte per concorso e in parte con trattativa privata. La maxi opera attualmente da assegnare che sta sollevando tante polemiche prevede l'individuazione della ricca sorgente che fa sgorgare rivoli di acque all'interno della galleria ferroviaria di Tenda: la loro raccolta in una vasca di carico e decantazione fuori della montagna e poi la canalizzazione con un tubo d'acciaio del diametro di oltre mezzo metro, lungo 8 chilometri, che porterà il getto fino a Boves e. con successivi appalti, ad Asti. Il costo complessivo é di 180 miliardi, in parte finanziato dalla Cee. E proprio dal massimo organismo europeo è stata sollevata la prima eccezione sul contestato appalto -Al- di 10 miliardi. Il bando di concorso era stato avviato troppo frettolosamente: pubblicato venerdì 26 aprile con soli 7 giorni utili di cui 3 festivi. Nel breve periodo concesso le imprese del settore interessate dovevano produrre la necessaria certificazione fra cui le opere similari precedentemente eseguite. L'intervento della Comunità europea è servito a far slittare il termine utile all'8 maggio permetten¬ re sui benefici lo s Abbiamo adottato prec do a 85 ditte di presentarsi all'appalto. Condizione: essere tutte del settore nonché piemontesi. Un'imposizione singolare quest'ultima se si tiene conto che i regolamenti Cee impongono per questi appalti un'apertura a livello europeo. Tuttavia il Consiglio d'amministrazione del Consorzio nell'esaminare le domande ne scartò ben 75, ritendendole non idonee o ritardane nei termini, ammettendone soltanto dieci alla gara d'appalto. L'undicesimo impresa accettata, la Ccpi, sigla delle potenti cooperative di Reggio Emilia, chiamata in causa nello scandalo dei semafori di Torino, è stata accolta in extremis con una delibera urgen te del 24 maggio. Tra le undici, osservano gli esclusi, figura una sola ditta cuneese. la solita impresa, menine tre altre similari pur offrendo le necessarie garanzie di serietà, competenza e validità d'attrezzature non sono state accettate. Inoltre, sempre fra le undici (ammettendo che la Ccpi pur avendo la sede legale a Reggio Emilia, in via Gandhi 8, ha una propria sede secondaria a Torino, corso Turati 11 iC) partecipa una ditta non piemontese e un'altra costruisce tubazioni in vetroresina ma non ha mai eseguito lavori per ac¬ scioglimento deve ise scelte tecniche» quedotti. Sono le eccezioni sollevate soprattutto dalle tre -ricorrenti- cuneesi: la Cogen del geom. Bozzolasco di Ceva, la Bianchirlo sempre di Ceva e la Siile di Mondavi. Una prima risposta è stata data dal presidente-del consorzio Giacomo Oddero in un'intervista ad un giornale locale. La riferiamo: .Rispetto il diritto di tutti a far valere le proprie ragioni. Quindi nulla vieta alle ditte ricorrenti di tutelarsi come ritengano opportuno. Vorrei però chiarire che il Consiglio di amministrazione ha deciso all'unanimità di operare una prequalificazione prima di invitare i concorrenti all'appalto. Questo proprio nell'intento di garantire l'Ente pubblico nell'esecuzione dei lavori. Una pre-selezione del resto suffragata da precise scelte amministrative e tecniche le cui motivazioni sono trasparenti e chiaramente espresse in delibera -. Alessandro Rigaldo • Il ministro degli Esteri Andreottl ha ricevuto il ministro dell'Informazione mozambicano. José Luis Cabaco. Con lui ha avuto uno scambio di idee sull'andamento della cooperazione italo-mozambicana e sui più recenti sviluppi della situazione in Africa australe. avvenire entro il

Persone citate: Alessandro Rigaldo, Bozzolasco, Giacomo Oddero, José Luis Cabaco, Mondavi, Oddero

Luoghi citati: Asti, Boves, Ceva, Reggio Emilia, Torino