Lecce due punti ma tanta fatica

Lecce, due punti ma tanta fatica Lecce, due punti ma tanta fatica Tre bordate ed il Genoa del Pescara cola a picco Decidono nella ripresa un autogol di Lamagni ed una rete di Di Chiara - Domenica tutti a Monza ste scene indimenticabili, il Lecce ha faticato un po' per battere il Cagliari che — se pur privo di Loi, Bellini e La Rosa, con Piras in panchina non in perfette condizioni — ha fatto la sua onesta partita. Ma il Lecce era incontenibile. Ha provato la via della rete con tutti i suoi uomini (escluso il portiere). E a proposito dell'estremo difensore c'è da dire che Fascetti all'ultima ora ha preferito non utilizzare Pionetti (•giù psicologicamente», ha dichiarato il tecnico), per il più giovane Negretti. La partita è appena iniziata e subito al 2' c'è una punizio¬ di SALVATORE GENTILE LECCE — // Lecce batte il Cagliari per 2-0 ed ormai sembra quasi fatta: manca solo un punto per la matematica promozione in serie A (e domenica prossima il Lecce dovrà andare a Monza). Nel dopo-partita l'allenatore Fascettì ed il presidente Iurlano raccolgono da tutti abbracci e complimenti, fi primo a congratularsi con il tecnico leccese è stato il suo collega-avversario di ieri: Ulivieri. Quando mancavano pochi -secondi alla fine della partita l'allenatore del Cagliari si è alzato dalla propria panchina ed è andato verso quella del Lecce. Ha salutato ed ha abbracciato Fascetti. Poi l'arbitro Magni ha dato il segnale di chiusura. Il Cagliari ha perso e lo stadio impazzisce di gioia. Oltre 25 mila spettatori di cui 23.342 paganti per un incasso di 306.742.000 (nuovo record assoluto), oltre ai 533 abbonati per una quota di sei milioni e mezzo. Tutto lo stadio, dicevamo, è esploso in un boato. I tifosi, accogliendo l'invito della società, sono rimasti fermi al loro posto sulle gradinate e tribune. Alcuni giocatori hanno fatto un giro di campo. Pochi tifosi (uno per club), regolarmente autorizzati dal presidente, hanno portato in campo una gigantesca bandiera ed una grande -A* di fiori giallorossi. Fiori che sono stati deposti poco dopo davanti allo striscione che ricorda Lo Russo e Pezzetta, i due giocatori leccesi tragicamente scomparsi nel dicembre '83. Ma prima di arrivare a que¬ Il Parma, ultimo in classifica, cede ai romagnoli ne di Raise che Sorrentino para con qualche difficoltà. Poi tenta Vanoli (alto). L'attaccante leccese Alberto Di Chiara è vivacissimo, costringe spesso il suo diretto avversario al fallo. Ma sul fronte opposto Negretti deve parare un insidioso tiro di Poli (al 6'). Al 9' Enzo calcia una punizione di poco a lato ed il Cagliari invece ancora con Poli impegna Negretti, il quale para ma si scontra con Crusco. Il portiere resta a terra per qualche secondo, facendo temere il peggio. Al 28' Stefano Di Chiara strattona Poli, la relativa punizione viene affidata a Cru¬ sco che manda in area di rigore del Lecce un buon pallone che Marino, di prima, con l'esterno sinistro manda ai poco fuori. Ancora Poli in evidenza al 35' con un cross che termina fuori ed al 42' un tentativo di Enzo va altissimo. Si riprende a giocare ed al 49' c'è una punizione di Palese, con il portiere Sorrentino che si salva in calcio d'angolo. Ancora un tentativo di Enzo al 50', ma il pallone termina fuori. Siamo vicino al gol del Lecce che arriva al 54'. Da lunga distanza il terzino Vanoli indirizza verso la porta di Sorrentino: il pallone tocca la gamba di Lamagni e spiaz¬ za il portiere. La sfera termina sul palo interno e poi sulla schiena del portiere e quindi in rete. Il gol fa esplodere lo stadio d'entusiasmo ed il Lecce insiste nell'azione sperando di chiudere definitivamente la partita. Il raddoppio giunge solo all'84'. E' ancora il terzino Vanoli a spingersi generosamente in avanti, dalla destra crossa un preciso pallone che taglia la difesa avversaria e supera anche il portiere. Facile, ma non troppo, per Alberto Di Chiara bene appostato in area toccateli pallone che finisce sottóla traversa e poi in rete. stagione, aveva varato uno schieramento del tutto inedito, con largo spazio ai giovanissimi della «Primavera-. Erano rimasti fuori, per scelta tecnica, il portiere Cervone, U Ubero Onofri ed il centravanti Fiorini, per squalifica 11 difensore Testoni ed il centrocampista Policano, per infortunio il tuttofare Faccenda, 11 centrocampista Mileti e gli attaccanti Eranio e Bosetti. Pur cosi mal combinato, per la verità, nella prima metà del primo tempo, il Genoa era apparso più incisivo, ma 11 Pescara, prese le misu¬ re agli avversari, ha assunto le redini dell'incontro e non le ha più mollate. Due tiri consecutivi di De Martino e Caputi, al 39' e 40', entrambi a lato di poco, rappresentano un campanello d'allarme per il Genoa. Al 45' De Rosa è steso in area rossoblu ma l'arbitro fa segno di proseguire. Nella ripresa tutti i gol. Al 52' apre le marcature Roseli!, su punizione. Replica tre minuti più tardi De Martino, che mette in rete il pallone offertogli da Ronzani dopo una splendida iniziativa sulla sinistra. Infine all'84' De Rosa è lanciato in contropiede da Roselli e batte il portiere ligure con un forte tiro. Il Genoa, come detto, In formazione di emergenza, non riesce quasi mai a impensierire Rossi, che peraltro si fa apprezzare per alcune buone uscite. Alla fine la pacifica Invasione di campo del tifosi festeggia un onorevole campionato che per il Pescara vale quanto uno scudetto. Ma per l'anno prossimo le ambizioni sono ben altre: con Catuzzl che resta alja guida del Pescara, la meta ambita, stavolta, è la serie A. di ANTONIO BUCCILLI PESCARA — Anche il Genoa subisce la dura legge dell'Adriatico e perde con un secco 3 a 0 contro uno scatenato Pescara. La gara, giocata con disinvoltura da due squadre senza più alcun problema di classifica, è stata decisa forse dalle troppe assenze tra le file rossoblu, oltreché dalla voglia del Pescara di congedarsi In bellezza dal pubblico amico. L'allenatore genoano BurI gnich, un po' per necessità, Min po' per valutare certi rincalzi in vista della prossima

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