Coppa e trasferimenti insieme un test sulla nostra maturità

Riparte mercoledì Fattività ufficiale, quindici giorni dopo la tragedia di Bruxelles Riparte mercoledì Fattività ufficiale, quindici giorni dopo la tragedia di Bruxelles Coppta e trasferimenti insieme tesi sulla nostra maturità Pisa e Lecce quasi in sprint Bari-Triestina di BRUNO PERUCCA L'Udinese ha giocato, l'altra notte in Australia, l'ultima partita fra squadre di club italiane e inglesi prima del lungo stop a questi rapporti, imposto dall'Uefa. Dopodomani riparte il calcio •vero- in Italia, con la Coppa. Mercoledì prossimo, saremo a due settimane dalla tragedia di Bruxelles. La ripresa dell'attività ufficiale sui nostri catnpi, il rivedere in azione la Juventus, tutto riconduce al ricordo — ancora vivo, e ancora terribile per le famiglie degli scomparsi, dei feriti, di chi porta dentro le conseguenze di quei momenti — di una serata die deve restare a monito per chi attorno al pallone ruota: protagonisti, spettatori, cronisti. Solo Milan e Fiorentina hanno interessi concreti (vincere la Coppa Italia ha riflessi diretti sulla prossima stagione internazionale) in questa fase finale di un torneo ancora una volta stiracchiato dall'autunno all'estate, maltrattato da un calendario che fa di tutto per farlo tollerare, non certo amare, dai tifosi. Non si può chiedere molto ai giocatori: alcuni hanno partecipato alla trasferta azzurra in Messico, altri sono stali impegnati in amichevoli senza sugo ma necessarie per non addormentarsi. Per fortuna questa coda di Coppa si inischia alle vicende del mercato. E' una occasione da cogliere, soprattutto da parte del tifosi che debbono cominciare ad abituarsi a quanto accadrà nel finale del prossimo campionato. Dal V marzo '86, quindi con il torneo ancora in corso, i trasferimenti saranno aperti, pubblici (verrano di conseguenza anticipati i tempi dei conlatti segreti, non abbiamo nessuna fiducia nella correttezza di alcuni dirigenti e calciatori, ma il test va pure fatto sperando che anche l'avvocato Campana sorvegli). Mercoledì Fanna giocherà per il Verona contro la sua squadra di domani. Forse sarà nella stessa situazione Paolo Rossi. Nulla di clamoroso, anzi. Se le trattative fossero chiare, nel rispetto del giocatore-persona e della serietà che ogni club professa, non si dovrebbero avere dubbi. La professionalità dei calciatori non è in discussione. Chi va in campo gioca per la maglia che ha addosso e per chi gli paga ancora lo stipendio. La preoccupazione riguarda le reazioni dei fans: chiara. Semmai l'hanno complicata in anticipo lo stesso giocatore (le troppe professioni di •granatinno- personale e famigliare), e il Torino rivelando promesse nerazzurre delle quali per altro non si lianno ragioni di dubitare, considerando persone serie i dirigenti granata. In questo modo si illudono i tifosi: quelli del Torino, storicamente tonmntali, non lo meritano. Bisognava convincerli per tempo su un •particolare' che tutti conoscevano ma nessuno vuole ricordare: Aldo Serena è in prestito al Torino e neppure •con diritto Fanna sarà applaudito per quanto ha fatto per portare lo scudetto a Verona, o fischiato per aver «tradito» l'ambiente gialloblù? Sotto questo profilo, anclte se la Coppa Italia (per ora) non lo mette nella situazione di Fanna, sta correndo gli stessi rischi Aldo Serena. Tocca a luì dimostrare in questi giorni, magari oggi stesso incontrando il presidente nerazzurro Pellegrini, l'onestà del calciatore. Non dica, come già sta facendo «... se la Juventus vince l'asta», non c'è nessuna asta sul centravanti, ma una trattativa semplice e I verdetti della B verranno dagli ultimi 90 minuti di riscatto,'. Questo è stato l'errore di base del club granata: l'accettare un giocatore in parcheggio perché valido (e quindi con il rischio che diventasse un idolo per la Maratona) ma con una buona percentuale di possibilità di perderlo. Non sappiamo ancora come la vicenda finirà, ma i progetti di vendetta tifosa' sulla Juventus già ci fanno inorridire. Il Torino non può sperare di avere Serena in •prestito a vita- se Pellegrini non decide in questo senso. Se vuole il centravanti, deve reggere alla Juve sul mercato. Boniperti e Giuliano agiscono allo scoperto, non fanno misteri: Serena interessa, e non è del Toro. Non trasformiamo in una vicenda subdola, in una faida cittadina, una delle più chiare vicende di mercato degli ultimi anni. La matassa della B è ancora da dipanare, la penultima giornata di campionato ha lasciato inalterata, o quasi, la situazione della vigilia e la promozione in A sarà sancita dai risultati di domenica, sempre che non servano gli spareggi. E domenica si conosceranno anche le squadre che andranno a fare compagnia a Taranto e Parma, retrocesse da tempo. Ieri, comunque, le sorprese non sono mancate. La prima è rappresentata dal Lecce, che ha coronato il suo lungo inseguimento, raggiungendo in vetta, a quota 49, il Pisa, bloccato sull'I ala Empoli. Le due squadre hanno ora due punti di vantaggio sugli immediati inseguitori (Bari e Triestina), e si possono considerare quasi al traguardo. Basta loro un punto, gli impegni di domenica non sono proibitivi: il Serena, il granata dell'Inter che forse andrà alla Pisa ospita l'Afipzzo, il Lecce andrà in visita al<Monza. L'altra sorpresa viene dalla Triestina, che non ha saputo sfruttare il fattore campo. Il Bari cosi non ha perso terreno mentre il Perugia, pareggiando a Padova, ha mantenuto intatte le distanze e spera in un aggancio della terza piazza in extremis. In coda drammatica la situazione di Cagliari, Padova e Varese, terz'ultimi a quota 33. Un punto più avanti Campobasso, Arezzo e Catania. E domenica ci saranno, fra le altre, Campobasso-Triestina, Perù già-Varese, Cagliari-Catania. E* finito, intanto, il campionato di CI. Catanzaro, Palermo e Brescia sono promosse in B da una settimana, per la quarta poltrona spareggio fra Vicenza e Piacenza, finiti alla pari.

Persone citate: Aldo Serena, Boniperti, Paolo Rossi, Pellegrini