Valle dei Templi un angolo incantevole di mondo che non si accontenta di un «turismo pendolare»
Valle dei Templi, un angolo incantevole di mondo che non si accontenta di un «turismo pendolare» Valle dei Templi, un angolo incantevole di mondo che non si accontenta di un «turismo pendolare» AGRIGENTO — Lungìie teorie di pullman scivolano sotto il sole nella Valle dei Templi, carichi di turisti per lo più stranieri. Le soste davanti ai resti della magnificenza ellenica sono piene di sospiri, di espressioni meravigliate per l'eccezionale bellezza del più esteso parco archeologico della Magna Grecia. Lo stupore di chi non si aspettava tanto splendore è autentico anche nelle belle sale del museo che raccolgono reperti di grande valore, frutto di innumerevoli campagne di scavi condotte dal professore Ernesto De Miro, il soprintendente alle antichità che si batte per la salvaguardia del parco archeologico. Agrigento vivacchia con un turismo assolutamente marginale ed episodico. Il grosso è costituito dai .pendolari.: gente che arriva in pullman o in automobile al mattino e, dopo una colazione al sacco o un pranzo al ristorante badando a spendere poco, va via al tramonto. Pochi soggiornano qui. Nel 1984 vi sono state in tutto 180 mila presenze turistiche negli alberghi di prima, seconda e terza categoria e, nei primi quattro mesi di quest'anno, negli hotels di prima categoria vi sono state 2532 presenze in meno rispetto allo stesso periodo- dell'84. Roberto Beduschi, direttore del Jolly dei Templi di Agrigento, un patavino da 26 anni in Sicilia, dice sconfortato: «I grossi tour operators cercano di arrivare ad Agrigento solo in escursione. Il turismo in Sicilia ha un'errata pianificazione. La Valle dovrebbe essere un richiamo eccezionale, ma non viene sfruttata a dovere. Non si fa niente per l'intrattenimento*. Altrettanto scontenti sono gli altri albergatori che da anni sollecitano misure che facciano decollare il turismo. Ci si preoccupa soprattutto per l'acqua che arriva ogni quattro giorni durante l'inverno e addirittura per non più di tre ore ogni dieci giorni nelle lunghe estati secche che qui fanno patire la sete. Si fanno enormi provviste d'acqua, spesso acquistata a caro prezzo dai proprietari di pozzi nelle campagne della provincia. Il verde che cinge i templi e le rovine è stentato e gli stessi mandorli, la cui fioritura precoce d'inverno abbellisce ancor più la Valle, scarsamente bagnati, diventano striminziti e brutti. Un appello percìié si faccia tutto il possibile per rilanciare la coltivazione dei mandorli quest'inverno è stato lanciato dal dottor Paolo Cilona, presidente della locale azienda di turisirio. «I mandorli sono una caratteristica essenziale della Valle, continuare a perderli è un delitto». Dopo la frana che il 19 luglio del 1966 coinvolse un terzo della città, che è tra i più piccoli capoluoghi d 'Italia perché conta appena SO mila abitanti, è stato fatto ben poco. Il piano regolatore elaborato da un'equipe diretta dal professor Giuseppe Caronia non è pienamente in vigore: «Si tarda a realizzare i piani particolareggiati e la speculazione edilizia è costantemente in agguato, pronta ad attaccare il parco. Si aspetta da anni che la Regione approvi una legge che assicuri definitiva e piena tutela alle zone archeologiche». «C'è chi vuole ridurre il perìmetro del parco per favorire l'edilizia, anche se per fortuna da qualche anno vi sono sintomi di rallentamento nel¬ l'azione degli speculatori», dice Corrado Catania, segretario generale del Centro di ricerca narrativa-cinema. «La verità è che sul piano turistico Agrigento paga lo scotto della marginalità — note Catania —. La strada veloce per Palermo è pericolosa e tortuosa; il progetto per la costruzione di un aeroporto di terza categoria è bloccato da anni; la scarsità d'acqua è un handicap gravissimo». In riva al mare, con le vestigia dell'antichità, con un centro storico medievale incantevole, Agrigento in effetti potrebbe avere grosse chances per inserirsi nel .giro, turistico internazionale e non rimanere quel che è oggi: una bella tappa, un'avvincente escursione per poi tornarsene nei club-vacanze o negli alberghi delle altre più. organizzate località siciliane. Antonio Ravidà
Persone citate: Antonio Ravidà, Ernesto De Miro, Giuseppe Caronia, La Valle, Paolo Cilona, Roberto Beduschi
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