Su 50 mila posti per non docenti oltre 12 mila non sono coperti di Alberto Gaino

Su 50 mila posti per non docenti oltre 12 mila non sono coperti Su 50 mila posti per non docenti oltre 12 mila non sono coperti Lo denuncia un'indaginnale - «Se gli organici TORINO — Per ogni professore o ricercatore universitario vi sono 28 studenti. Un rapporto molto basso che scenderà ancora una volta espletati i concorsi per 5970 cattedre. In compenso l'età media dei docenti ordinari è di 55 anni e quella degli associati è di 47 anni. Persino il ricercatore medio tende al maturo: 38 anni. Né i concorsi serviranno a ringiovanire molto la categoria degli insegnanti: per le cattedre di ordinari sono in lizza degli associati e per i posti di questi ultimi sono in corsa dei ricercatori. Un movimento in gran parte interno all'Università che lascerà pochissimi spazi ai laureati, per cui il disegno di legge sullo stato giuridico dei ricercatori, in dirittura di arrivo in Parlamento, prevede l'accesso al ruolo attraverso il dottorato di ricerca, 3 anni di studio, e due concorsi, prima e dopo. Al momento attuale restano 3 mila posti da coprire in tre anni. Ma la scoperta più interessante sullo stato di salute in cifre dell'Università l'ha fatta di recente un esponente del Comitato universitario nazionale (Cun), il dott. Guido Fiegna del Politecnico di Torino: 12.127 posti di non docenti, su 50.145 previsti in organico, non sono coperti. Come dire che le biblioteche chiuse o semiaperte per la carenza di personale o l'attività congestionata delle strutture amministrative potrebbero trovar respiro con l'integrazione del personale. Il blocco del turn-over e i trasferimenti hanno finito per creare vuoti maggiori in alcuni atenei: del 37% al Politecnico di Milano; 36,45% alla .Sapienza' di Roma; 33,1% a Cagliari; 29,22% a Torino e Pavia. •Eppure — aggiunge Fiegna —, tutti i 12.127 posti in questione sono coperti dal bilancio dello Stato*. Il .risparmio- è di 300 miliardi l'anno, ma si riflette a sua volta in non indifferenti sprechi: patrimoni librari inaccessibili perché manca persino il personale per cen¬ e fatta da un membro torinese del Comitato nazio fossero completi le cose funzionerebbero meglio» sirli e raffinatissime apparecchiature per la ricerca sono scarsamente utilizzate per lo stesso motivo. I tecnici sono pochi. E le macchine diventano rapidamente obsolete per il continuo sviluppo della tecnologia. In un recentissimo convegno svoltosi a Torino il prof. Giorgio Gullini, figura di spicco del Cun, ha accennato all'ipotesi di lavori socialmente utili nelle Università, per cui reclutare anche dei cassintegrati. «Si tratta di liberare delle risorse — precisa Fiegna —, non di rinchiuderle in una visione assistenzialistica. Il medesimo concetto vale per il personale in servizio, docenti e ' non: la garanzia del posto di lavoro è importante, ma non deve tradursi in un appiattimento delle funzioni». Inutile assumere soltanto migliaia di bidelli. Si deve dare agli atenei la possibilità di integrare gli organici in relazione alle qualifiche di cui si ha maggior necessità, ribadisce Fiegna, che è membro della •Commissione piano di sviluppo* del Cun. Le cifre confermano: attualmente gli ausiliari rappresentano un quarto dei 38.018 non docenti in servizio nelle 45 Università e scuole di perfezionamento. Quanto ai professori e ai ricercatori si dovrebbe ricorrere di più ai contratti a termine, largamente in uso negli altri Paesi. •Non a caso, rispetto ai laureati nelle discipline professionalizzanti con un mercato del lavoro più dinamico si registra una maggiore difficoltà a rendere appetibile la carriera universitaria: In un documento di febbraio il Cun ha prospettato che i docenti siano accorpati per la didattica in aree disciplinari omogenee, nella logica del superamento della titolarità della cattedra. «La mobilità deve svilupparsi in funzione dell'attività di ricerca. I compiti didattici si delineano di conseguenza in un'Università che deve professionalizzare; conclude Fiegna. i Alberto Gaino

Persone citate: Fiegna, Giorgio Gullini, Guido Fiegna

Luoghi citati: Cagliari, Milano, Pavia, Roma, Torino