Aids a Firenze tre casi «fortemente sospetti »
Aidss ci Firesi^e tre casi «fortemente sospetti » Aidss ci Firesi^e tre casi «fortemente sospetti » FIRENZE — «Casi di Aids vero e proprio per ora non ne abbiamo riscontrati. Ci sono però numerosi individui colpiti da Las (sindrome linfoadenopatica), la forma meno grave. Fra questi almeno due o tre casi sono, allo stato attuale, fortemente dubbi. Si tratta di casi particolarmente gravi, con forti probabilità di evolvere in Aids». Co;i questa dichiarazione rilasciata a un quotidiano locale il professor Sergio Romagnani, del servizio di allergologia e immunologia diretto dal professor Mario Ricci all'Università di Firenze, ha confermato che la terribile malattia sta arrivando anche a Firenze. «Anche se sembra colpire selettivamente certi gruppi ritenuti più a rischio — ha aggiunto il professor Romagnaili — l'Aids è ormai in mezzo a noi. E d'ora in poi dovremo, a tutti i livelli, dalle scuole al posti di lavoro, imparare a convivere con il nuovo virus». La situazio?ie, insomma, peggiora. E se n'era avuto un segnale persino nelle aule di giustizia qualche tempo fa, quando un ladruncolo di 23 anni, portato in pretura per il -processo per direttissima dichiarò: «K . v,er,o ho rubato. Ma perché sono senza lavoro. Sono tossicodipendente ammalato: mi hanno trovato tracce d'Aids». Le persone la cui malattia potrebbe evol¬ a organizzata versi in Aids sono le due o tre che si è detto ma nella dichiarazione del professor Romagnani c'è anche quel «numerosi casi di Las» che preoccupa. Inoltre ci sono tutti i casi dì soggetti infettati che presentano solo anomalìe immunologiche riferibili alla presenza del virus. Infine c'è un quarto gruppo che mostra solo la presenza di un anticorpo, i cosiddetti «portatori sani-. Secondo Romagnani ciò che dev'esser fatto è una casistica precisa. C'è anche bisogno di una indagine epidemiologica. Picsto verrà presentata una richiesta in questo senso alla Regione Toscana. Per ora, oltre a seguire i casi di Las già accertati, si tengono sotto controllo i parenti, i partner sessuali e gli eventuali figli. A Firenze ci si sta attrezzando in modo particolare, lo studio dell'Aids è molto avanti e al Meyer è stato portato, per esami, anche un bambino di Brindisi sicuramente colpito da Las. «Stanno nascendo — dice il professor Vierucci — due centri di riferimento. Uno qui a Firenze, in collaborazione fra il servizio di immunologia e la clinica di malattie infettive pediatriche. L'altro è al centro immunologico della clinica pediatrica- di Torino. Tutti i casi di Aids dovranno essere comunicati a questi centri dove è previsto anche il ricovero degli eventuali piccoli ammalati». Attesa oggi la sentenza a Livorno
Persone citate: Casi, Mario Ricci, Meyer, Romagnani, Sergio Romagnani
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