L'ultimo pareggio rimanda il verdetto a domenica prossima - «Noi triestini mo tifosi compiti un po austroungarici» di Bruno Bernardi
L'ultimo pareggio rimanda il verdetto a domenica prossima - «Noi triestini siamo tifosi compiti, un po' austroungarici» L'ultimo pareggio rimanda il verdetto a domenica prossima - «Noi triestini siamo tifosi compiti, un po' austroungarici» DAL NOSTRO INVIATO TRIESTE — Risalire In A per non «entlral città di serie B. A Trieste, che conta 270 mila abitanti ed un certo malessere economico-sociale, aspettano da 26 anni, dopo essere caduti addirittura In D, che II sogno «I tramuti In realtà. Le forze politiche sono con l'Unione Sportiva Triestina, una delle società Italiane dalle più gloriose tradizioni. La possibile promozione, al di là del fatto sportivo, rappresenterebbe l'occasione di un rilancio, aprirebbe nuove prospettive al turismo e forse fermerebbe la chiusura a catena di alcuni alberghi. Anche chi non è tifoso, come II sindaco democristiano dottor Franco Rlchettl, sta trepidando. «Per scaramanzia non canto gloria In anticipo — dice II primo cittadino —. E' vero, non sono tifoso. Preferisco II ciclismo, lo sci ed altri sport al calcio, attorno al quale si è mossa una forma di tifo violento che non condivido, non solo per i luttuosi eventi di Bruxelles. Le premesse di quella tragedia vengono da lontano anche se qui le punte di vandalismo sono poche. Il calcio è pur tempre un gioco e come tale va vissuto, nel bene e nel male». — E' un gioco che ha tanti, troppi Interessi. Cosa rappresenterebbe per Trieste, bella Cenerentola un po' emarginata che aspira a partecipare al ballo di corte? «Trieste ama sentirsi emarginata, speciale ed originale. Il calcio e la serie A ci consentirebbero l'entrata tra le città più Importanti. Ma questo deve estere solo II punto di partenza non la meta. Sino a qualche anno fa eravamo emarginati anche geograflcamen- te per le vie di comunicazione. Oggi non lo slamo più sia rispetto al territorio Italiano che all'area tedesca. Il calcio darebbe spinta a confrontarsi, ma avremo comunque un anno di transizione, giusto Il tempo che ci vorrà per costruire Il nuovo stadio». La serie A, vista nell'ottica di altre autorità giuliane. L'onorevole Giorgio Tombesl, presidente della Camera di Commercio, è uno sportivo praticante (equitazione e canottaggio) ma neppure lui è filoso anche se va regolarmente allo stadio. Sente che è la volta buona. «La città ha .una ripresa sul plano econòmico e la squadrarispecchia questa situazione di salute», dice Tombesl, Impegnandosi a garantire un supporto alla Triestina «per restare a lungo In A». Il dottor Alvise Barlson, presidente dell'Azienda Autonoma di Soggiorno, è un ex rosso-alabardato. Con orgoglio ricorda di aver giocato con Valcareggl e Radio nel ragazzi della Triestina. Ieri per una sciatalgia non ha potuto recarsi al «Grezar» per l'ultima par tlta casalinga con II Monza. «Noi triestini slamo tifosi com piti, un po' austroungarici», preci sa Barlson. Non c'è mal stato un turismo di massa a Trieste ma II rilancio, con la serie A, sarebbe automatico? «Certo, la Juventus di Platini, l'Inter di Rummenlgge, Il Napoli di Maradona, Il Verona campione d'Italia o l'Udinese por terebbero migliala di persone, darebbero un forte Impulso anche se è difficile quantificarne l'indol to, agli alberghi, al ristoranti ed al pubblici esercizi», puntualizza Ba rlson. Per gli stessi triestini la se. rie A diventerebbe II pretesto per muoversi al seguito della equadra. SI sta preparando un treno speciale, con oltre mille tifosi, per Campobasso, l'ultima trasferta di campionato, salvo la coda degli spareggi. Il «leader» del tifosi è Federico DI Vita, un agente librarlo sicilia no che risiede a Trieste da 26 anni. E' presidente del centro coordinamento del 70 club, con ottomila soci. «Ne abbiamo uno anche In Australia, un altro a FI renzo e soprattutto ci sono molti giovani che si sono Ravvicinati al calcio», dice DI Vita che nel giorni scorsi aveva Indirizzato una lette, ra all'Associazione arbitri etile dando provvedimenti disciplinari contro Pieri. La Triestina non vuo le fare del vittimismo e prende le distanze ma DI Vita si fa portavo, ce della preoccupazione che II Bari goda della protezione dall'alto: «Troppi rigori In favore del pu gitesi. Noi slamo In ansia per la A dopo 26 anni senza vero calcio». Bruno Bernardi
Persone citate: Alvise Barlson, Di Vita, Federico Di Vita, Franco Rlchettl, Giorgio Tombesl, Grezar, Maradona, Pieri, Soggiorno
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