Unità europea un segnale positivo per il vertice che si terrà a Milano

Unità europea, un segnale positivo per il vertice che si terrà a Milano Unità europea, un segnale positivo per il vertice che si terrà a Milano Giulio Andreotti delle posizioni di ha parlato di notevoli passi avanti e di i Francia, Germania e Gran Bretagna - quattro punti di contingenza: una questione importante, ma anche, in un certo senso, «provinciale'/, cioè molto «italiana», di fronte ai problemi di quell'Europa che è lo spazio vitale, se cosi si può dire, dei nostri reali interessi economici e politici. Ci si può domandare quale sarebbe l'effetto di una crisi di governo e di un vuoto di potere in Italia, rispetto a questi nostri essenziali interessi europei, e rispetto anche all'immagine di una diplomazia così intensamente impegnata. Non è per dire che bisogna votare — a chi ancora non lo ha fatto — in un modo o in un altro, ma per constatare, ancora una volta, che, senza un minimo di stabilità interna, e di maturità interna, non ci può essere alcuna politica estera seria. STRESA — Al Consiglio europeo di Milano l'Italia chiederà la convocazione di una conferenza Intergovernativa che affronti Istituzionalmente 11 passaggio all' Unione europea. Lo ha confermato a Stresa il ministro degli Esteri Andreotti che ha sollevato la questione con i colleghi della Cee. , Ma questa conferenza — ha avvertito il tedesco Oenscher — non deve trasformarsi in un comitato per i funerali dell'Unione europea. Il progetto Italiano continua tuttavia a trovare molte resistenze tra i «Dieci., alcuni del quali restano fondamentalmente ancorati ad una concezione affaristica della Comunità. La stessa Francia — che era parsa molto avanzata su questo terreno un anno fa — appare oggi più timida. La media era molto bassa al mattino, l difficoltà rimosse - Danimarca e Grecia Il ministro degli Esteri Dumas ha detto che la Francia è aperta a tutto e che Mitterrand prenderà posizione dopo il vertice che avrà con Craxi a Firenze venerdì prossimo. Anche l'inglese Howe è parso per certi aspetti molto cauto. Il governo di Margaret Thatcher punta per Milano a qualche risultato ben circoscritto. Il responsabile del Foreign Office ha insistito sulla proposta di un segretariato che si incarichi della cooperazione nel settore della politica estera. Dovrebbe essere di dimensioni piccole, dotato di procedure vincolanti, incaricato anche dei temi della sicurezza. Contraria a questa innovazione la Commissione europea, che teme l'insorgere di contrasti istituzionali all'interno della Comunità. Secondo le intenzioni del governo 'impennata è arrivat C'è stato un sensibile ancora ferme sul «fr Italiano, sostenute dalla commissione Delors e soprattutto dal Paesi del Benelux, 11 processo di integrazione europea dovrebbe estendersi a campi rimasti fino ad ora fuori dall' ambito Cee, come la sicurezza, la cultura, la tecnologia, la politica estera, l'ambiente, e soprattutto piegarsi ad un maggiore controllo democratico mediante un rafforzamento del poteri del Parlamento europeo. Il progetto italiano, sul quale 11 Consiglio europeo di Milano sarà chiamato a pronunciarsi, tende anche a modificare i criteri fino ad ora seguiti per la formazione delle decisioni negli organismi comunitari, cercando di limitare il ricorso alla pratica dell'unanimità che spesso inceppa il meccanismo europeo. L'obiettivo delle conversazioni di Stresa era un avvi- ata nel pomeriggio e avvicinamento ronte del rifiuto» cinamento di posizioni tra gli schieramenti che si fronteggiano nella Cee, che non sono due, ma tanti. Un ventaglio assai largo di opinioni, con la Danimarca e la Grecia attestate sul fronte del rifiuto alle riforme Istituzionali. Non si può dire che a Stresa il risultato sia stato già conseguito, perché le rigidità maggiori sono rimaste, ma qualche segnale di movimento è pur stato avvertito. Già ieri tutti 1 protagonisti dell'incontro di Stresa hanno dato atto ad Andreotti di aver tenuto la discussione sul binarlo dell'essenzialità, il che ha facilitato la comprensione del complicati argomenti ai quali è legato il passaggio dalla Comunità attuale all'Unione europea. Un punto sul quale Andreotti ha ieri molto insistito è l'interesse che ha la Comunità a rivedere per tempo le sue strutture istituzionali che già scricchiolano ma che con 1' arrivo degli altri due Paesi — Spagna e Portogallo — corrono un serio pericolo di finire in pezzi. Il presidente della Commissione esecutiva della Comunità, Delors, ha detto che comunque non fornirà al capi di governo alcun alibi per rinviare i loro impegni e dunque non porrà in termini ultimativi a Milano l'esame delle proposte dell'esecutivo sulla realizzazione del mercato interno e sulla cooperazione tecnologica. Stresa ha dimostrato che c'è un terreno sul quale si può continuare a lavorare fino a Milano. In una dichiarazione conclusiva dell'incontro di Stresa, Andreotti è parso particolarmente soddisfatto; ha parlato di notevoli passi avanti, di molte difficoltà rimosse, di sensibile avvicinamento nella giusta direzione della Francia e della Germania. Anche da parte della Gran Bretagna c'è stata minore rigidità, mentre ha riconosciuto che gli ostacoli più difficili da sormontare sono rappresentati dalle reticenze della Danimarca e della Grecia.