I piloti di F 1 avevano ragione

Polemiche dopo la clamorosa sospensione del Gran Premio del Belgio Polemiche dopo la clamorosa sospensione del Gran Premio del Belgio I piloti di F. 1 avevano ragione Ecclestone adesso in gravi difficoltà Ieri a Spa si è corsa una gara di Formula 30012 sono finite fuori strada per le condizioni dsmentisce di volere andarsene dalla Ferrari: to europeo di Formula 3000 è stata un bel rally. Si sono viste le monoposto saltare come grilli nel prati, infilarsi nelle vie di fuga con le ruote bloccate, controsterzi da brivido e testa-coda, insomma lo show non è mancato. Anche se non molti lo hanno potuto apprezzare In quanto parecchie televisioni (fra cui la Rai) si sono rifiutate di trasmettere in diretta la gara e hanno mandato In onda al massimo qualche spezzone di ripresa. Alla fine ha vinto con pieno merito il neozelandese Mike Thackwell con la Ralt, davanti ad Alain Ferté, al tedesco Danner, al nostro Tarqulnl, seguito dall'altro italiano Daccò e da Juan Manuel Fanglo, nipote del grande campione argentino. Ma chiedete ad Emanuele Pirro, rimasto per mera fortuna al comando della classifica continentale, o ad Ivan Capelli che cosa significa correre in certe condizioni ed uscire di pista senza poter fare nulla su un asfalto viscido come se fosse cosparso d'olio. ••Siamo stati costretti a gareggiare — dicono — via anche noi avremmo preferito andare a casa coinè hanno fatto gli amici di Formula 1. Cosi fra l'altro si rischia di falsare tutto il campionato-. L'unico veramente felice in fondo, è stato Pier Luigi Cor- dal nostro Inviato CRISTIANO CHIAVEGATO FRANCORCHAMPS — Presenti tre o quattromila persone, in una giornata bellissima di sole, la Formula 3000 ha avuto il suo momento di gloria ieri pomeriggio sostituendo il Gran Premio del Belgio di Formula 1, sospeso sabato per le pessime e pericolose condizioni della pista di Francorchamps, il cui asfalto si sbriciolava al passaggio dei bolidi da 300 km all'ora. Cosi gli organizzatori di questa manifestazione fallita hanno avuto la loro piccola soddisfazione: una gara è stata disputata e non ci sono stati Incidenti di rilievo. O meglio: nessuno si è fatto male. Dire però che i piloti della Formula 1 non avessero ragione di rifiutarsi di scendere su questa pista sarebbe un'eresia. I loro colleghi della categoria minore sono stati bravissimi ad evitare i pericoli maggiori. Ma bastano poche cifre per dare un'idea di cosa è successo in questa gara: 18 vetture al via, 6 al traguardo. Quelle che non hanno terminato sono quasi tutte uscite di pista in maniera spettacolare, rompendo ammortizzatori, sospensioni, carrozzerie, alettoni. SI potrebbe affermare che la sesta prova del campiona¬ Forse il G.P. non verrà recuperato 00: su 18 vetture al via della pista - Alboreto «Lasciateci lavorare» è e i e o e o a e l i o e l e a o, al li n i a e o o 1. di -. n - bari, ex direttore sportivo dell'Autodelta che ha piazzato 1 due piloti della sua nuova squadra al secondo e sesto posto. Ora comunque l'episodio Francorchamps, da dimenticare (o da tenere come esempio negativo), va mandato in archivio. Già oggi ricomincia un nuovo capitolo con l'inizio di tre giorni di prove libere a Silverstone alle quali partecipano quasi tutte le squadre. E, fra una settimana, c'è la partenza per l'America dove si corre in sette giorni (16 e 23 giugno) a Montreal e Detroit. Due circuiti particolari, 11 secondo sempre discusso ma alla fine accettato per l'importanza nel mondo automobilistico della città. -Abbiamo forse pèrso una grossa occasione — ha detto Michele Alboreto prima di partire —, ina non vogliamo recriminare. La Ferrari si era dismostrata competitiva e forse vincente, anche se fra qualificazioni e gare ci sono sovente grosse differenze e sorprese. L'importante è continuare a lavorare ed essere sempre al vertice. I risultali poi arriveranno. E, a proposito, voglio fare una precisazione. Si parla da giorni di contatti che io avrei con altre squadre. Tutto può succedere, ognuno deve preparare il proprio futuro nel modo migliore. Ma posso anche dire die al momento attuale sto benlssl|| mo alla Ferrari e se non Intertè verranno nuove situazioni |j| non vedo perché dovrei cercap| re di cambiare. Ammesso che Ili la squadra desideri tenermi piij per altri campionati. Lasclaji| temi correre in pace e vedrete III che non mancheranno le sod1 dtsfazlonl per tuttU. Il I rivali della Ferrari non Hi mancano. La Lotus dispone p|| di un complesso forte ed jjjij omogeneo nelle vetture e nei !j| piloti. La McLaren è sempre jlli; pericolosa, anche se in questi ijijj giorni ha avuto problemi. Troppe rotture di motori che Il potrebbero essere state cauli sate da innovazioni o evenj'Ij tualmente anche da una benZina che provoca pericolose 1 detonazioni nei cilindri. E' facile prevedere che il team inglese correrà ai ripari per tempo. Intanto si profila una novità: domani fa il suo esordio in Inghilterra una Tyrrell con motore Renault turbo. Presto non ci saranno più motori aspirati in Formula 1. La Ferrari contro il «boss» della F.l FRANCORCHAMPS — La vicenda che ha portato all'annullamento del G. P. del Belgio avrà certamente un seguito e può anche darsi che l'episodio abbia in futuro effetti positivi. Per il momento però ha creato non poche polemiche. Ferme restando le gravi responsabilità delle autorità sportive, sul banco degli accusati è stato portato Bernle Ecclestone, il potente «padrino» della Formula 1, presidente della Foca (Associazione costruttori), proprietario della Brabham e promotore di sette corse del campionato mondiale (Belgio, Olanda, Austria, Brasile, Portogallo più una partecipazione nelle prove a Montreal e Detroit). In una riunione tenuta sabato sera, Ecclestone si è sentito attaccare violentemente da alcuni costruttori 1 quali gli hanno rinfacciato di non essere stati Interpellati nelle discussioni che hanno portato all'annullamento della corsa In programma Ieri. Inoltre — e questo è certamente II fatto più importante — gli è stato chiesto di pagare comunque le spese di Ingaggio e di trasferta per la gara soppressa. Il manager inglese si trova dunque in difficoltà. Non soltanto ha perso un incasso che si può valutare sui 3 miliardi di lire, ma si trova di fronte alla richiesta di rimborsare altri soldi. Avendo Incassato nel corso della sua ormai lunga attività parecchi milioni di dollari, non è certamente questa situazione a metterlo in imbarazzo. Ciò che lo può preoccupare piuttosto è l'aria di fronda che tira nei suol confronti. Da quanto ha detto Marco Piccinini, stratega della politica Ferrari, un uomo che non si sbilancia tanto facilmente, si può capire come 11 dito puntato su Ecclestot ne possa preludere ad un tentativo di togliere una parte di potere al presidente della Foca. «Siamo di fronte — ha dichiarato Piccinini — ad una situazione che si va deteriorando. In dodici mesi per due volte la Formula 1 ha rimediato delle brutte figure a causa di carenza organizzative. A Dallas ed a Francorchamps le piste si sono dimostrate inadeguate alle esigenze del nostro sport. In America la cosa si è risolta con un rimedio all'ultimo momento, che ha comportato parecchi rischi. Qui è avvenuto l'inevitabile. Non ci si può più affidare ad un uomo che, per quanto abile, valido e pieno di fantasia, è solo a gestire una serie di mansioni che richiedono l'impegno di un autentico staff di professionisti». c. c. Da mercoledì gli Europei: Gamba Come si è arrivati alla decisione di non correre il Gran Premio