La dura fatica della majorette premiata con la foto di gruppo

INTERNO INTERNO St-Vincent La Saiset non gestirà i giochi americani La dura fatica della majorette premiata con la foto di gruppo Ix> ha deciso la Giunta valdostana AOSTA — Dopo quasi due lunghi anni di polemiche lo scandalo del Casinò di SaintVincent si sta avviando alla conclusione. Le forze politiche che compongono la maggioranza che governa la Regione hanno infatti deciso di revocare la convenzione che affida alla Saiset la gestione del giochi americani nella casa da gioco. La decisione della revoca è venuta giovedì scorso, quando le forze della maggioranza si sono incontrate per esaminare il parere del prof. Claudio Dal Piaz, legale dell'amministrazione regionale per l'.affaire» Casinò. L'avvocato torinese aveva infatti inviato al presidente della Commissione Affari Generali del Consiglio regionale e presidente della Commissione d'inchiesta sullo scandalo del Casinò, il democristiano Valerlo Beneforti, una lettera per spiegare: •Sussistono, a mio avviso, gli estremi per l'esercizio della potestà di revoca-. Forti di questo parere, le forze politiche di maggioranza hanno deciso di dare mandato alla giunta regionale d'intraprendere tutte le azioni necessarie per giungere alla revoca della convenzione. La revoca avverrà nella seduta del Consiglio regionale di mercoledì e giovedì, quando 11 presidente della Commissione Affari Generali proporrà al Consiglio il provvedimento di revoca, in quanto dagli accertamenti della Guardia di Finanza risulta che la Saiset •ha omesso di riportare nelle distinte giornaliere degl'introiti di gioco quasi diciannove miliardi e non ha versato il tributo di circa un miliardo e mezzo-. Al momento nessun esponente della maggioranza ha rilasciato dichiarazioni. Forse si è aspettato troppo per giungere a questa conclusione, ma è altrettanto vero che il presidente della giunta regionale, Augusto Rollandln.ha atteso, prima di decidere, di avere in mano elementi tali da non essere attaccabile, p. m. BOLLATE — Il motivo è trascinante, quasi marziale, strappato dalla colonna sonora di un celebre film. Sotto il riflesso di luce, le majorettes si muovono come pesci in un acquario, roteando 11 bastone luccicante che pare, ma soltanto a noi, inafferrabile; quasi mai, infatti, cade a terra per un esile fallo. Singole e a gruppi, le majorettes si sono esibite a Bollate di Milano per i campionati italiani di twirling — espressione che in inglese trae origine proprio dal roteare del bastone — organizzati dalla Federazione Italiana Majorettes. Si è soliti vederle in piazza, a sfilate festose, queste ragazze, o anche in film, e il saperle vive, reali, suscita quasi sorpresa. Non sono bambole dalle gambe perfette, robot d'eccezione, hanno casa. vita, sognano, studiano, lavorano. C'è posto anche per i giovanotti - L'arte di far ruotare con eleganza il bastone e di sfilare con perfetto sincronismo si apprende fin da bambini Fanno «anche» le majorettes per una scelta forse casuale, come spiega Maria Giovanna Radavelli. di Rivolta d'Adda. 21 anni, impiegata, majorette da 9 anni: -Le ho viste sfilare, mi sono piaciute. Ho voluto essere come loro-. La seconda sorpresa, oltre al fatto di vederle fuori dallo «schermo» coreografico e di constatarle vive, è che qui il femminismo è alla rovescia. Ci sono cioè anche ragazzi. • Certo — commenta Maria Giovanna —, e i ragazzi possono riuscire meglio nei movimenti perché hanno più forza fisica... Italo Iuorlo che della Federazione Italiana Majorettes è addetto-stampa, conferma: -Le iscritte alla Federazione sono circa 5 mila e per il 98 per cento sono ragazze. Anche i maschi però si stanno facendo strada e con successo. In Piemonte e Lombardia sono concentrati i DAL NOSTRO INVIATO L'ex partigiano Mario Mene gruppi più noti, più premiati, anche se quest'anno per vari motivi i piemontesi sono assenti qui, non avendo fatto in tempo per i campionati: Il discorso s'interrompe per l'applauso che accompagna l'esecuzione del gruppo di Treviglio, in cui primeggia Massimo Scotti, diciassettenne, boy-twirl, campione europeo della specialità. Perché questa scelta? Risponde Massimo: -Lo considero un fatto sportivo, fin da quando seguivo le majorettes da piccolo-. E' più difficile esibirsi davanti ad una giuria, per un campionato oppure all'aperto, fra il pubblico? -Direi qui, dove tutti sono molto attenti. Per strada la gente uno non la vede neppure, preso com'è dagli esercizi e dai gesti che deve compiere-. Massimo è al terzo anno del liceo linguistico, si allena tre ore al giorno, a casa o in palestra. Da solo o con il gruppo, non si riesce a cogliere in lui un gesto fuori tempo. Un'assonanza coreografica e ginnica completa con la musica di fondo. Norlna Rosan compirà 17 anni a luglio. Dall'anno scorso è segretaria d'azienda ed è majorette da cinque anni per il gruppo di Boffalora. Perché questa attività non facile, che molti, i più forse, possono considerare soltanto un passatempo? -L'ho fatto per passione, per muovermi compiendo un po' di ginnastica, in un clima di amicizia. Qui fra noi non ci sono pericoli, insidie come la droga: anche mio fratello opera nel gruppo e suona il tamburino. Le nostre sono domeniche diverse, all'aperto, tra la gente, in festa. Non è forse meglio die andare in discoteca?-. Alcune majorettes hanno appena superato i sei. sette anni. Piccolissime, dunque. Come si spiega? La diciottenne Elisa Mazzucchelli. di Locate Varesino, ultimo anno delle magistrali, afferma: «Cominciare da piccine è meglio, perché riesce tutto più facile. Il corpo si abitua all'esercizio... -Peccato., soggiunge Italo Iuorio. -die spesso, non appena si fanno il ragazzo, molte smettano. Per fortuna c'è un ricambio costante e si può dire che quasi ogni giorno nasca una majorette». Le coppe in palio non sono sufficienti, come premio, a giustificare lo sforzo, sotto il sole. Forse non basta neppure l'applauso. C'è qualche cosa di più che appaga, oltre il piacere di valere, come bravura, di esprimere un'agilità sportiva, di primeggiare in una smagliante uniforme che attira gli sguardi. Forse il segreto sta nelle parole di Norina: -Qualclie cosa di dwerso. dì magico, un sogno da vivere in amicizia e che con il passare del tempo rimarrà un ricordo, simpatico, pulito, incorniciato dall'ultimo applauso e dall'immancabile foto con il gruppo in parata, da appendere nel salotto-. gatti festeggiato ad Asiago

Persone citate: Beneforti, Claudio Dal Piaz, Elisa Mazzucchelli, Italo Iuorio, Italo Iuorlo, Maria Giovanna, Maria Giovanna Radavelli, Mario Mene, Massimo Scotti

Luoghi citati: Aosta, Asiago, Bollate, Locate Varesino, Lombardia, Milano, Piemonte