Proteste ed entusiasmi salutano Milano-Poesia

Proteste ed entusiasmi salutano Milano-Poesia Proteste ed entusiasmi salutano Milano-Poesia La manifestazione ha comunque destato l'interesse della cultura meneghina - Contestazione dei punk, che hanno bersagliato d^ortajy>iilpalco-M MILANO — Sulla Rotonda della Besana è tornato il silenzio, almeno per ora: ieri sera sono risuonati gli ultimi applausi per i protagonisti di •Milano-Poesia», il festival internazionale di poesia, musica, video, performance, danza e teatro che ha animato per una settimana le serate off, e magari pure off-off, della talora sonnacchiosa cultura meneghina. Una manifestazione che ha destato interesse e curiosità, come dimostrano le 5-600 presenze quotidiane alla Besana. ma anche proteste « perbeniste» per la stravaganza di alcune esibizioni e, in strano parallelo, contestazioni «da sinistra., (se tale si può definire l'irruzione mercoledì sera di circa trecento giovani punk del circolo .Hydra Mentale», che dopo aver bersagliato di ortaggi i perfomers sul palco hanno messo a sacco il Caffè Letterario di Antonio Piccinardi gridando desueti slogan genericamente -contro»): in ogni caso un buon successo, per la soddisfazione di organizzatori — la Cooperativa Intrapresa, l'Ente autonomo Milano Suono e la rivista Alfabeta, con Gianni Sassi, Mario Giusti. Antonio Porta e Giovanni Raboni indaffarati coordinatori di una non facile «antologia» —. artisti e naturalmente il Comune di Milano patrocinatore. Successo decretato anche dalla novità della pur meno frequentata sezione cinematografica, curata dal torinese Paolo Bertetto: chi non ha inteso solo osservare il festival in superficie ha potuto trovare alla cineteca «chicche» come inediti film lettristi di Isìdore Isou e Roland Sabatici- o, su diverso versante, rare pellicole di Alexander Kluge. Peter Handke e Thomas Brasch. Si è cosi confermata positiva la formula collaudata nelle tre precedenti edizioni del festival, che accomuna non solo personaggi diversi per nazionalità, età, «categoria» artistica, ma anche linguaggi espressivi molto differenti tra loro eppure confluenti e Interagenti in un unicum di notevole pregnanza culturale e, perché no?, di alta godibilità spettacolare. Mettere insieme, ad esempio, il «grande vecchio di Bagherla» Ignazio Buttitta con il poeta fonetico (nonché uno dei padri del •lettrlsmo-, ge¬ DER&F FilMEDIA 74 FEB nere postdadaista che trascura il significato della parola, preferendo indagare sui singoli segni e suoni) Isidore Isou, o i riflessivi Piero Bigongiari e Nelo Risi con il poeta tedesco di Fluxus Wolf Vostcll (che ha colmato di sabbia, a palate, una vecchia auto mentre alcuni volonterosi ne sbattevano le portiere), o ancora il poeta russo costretto all'esilio Joseph Brodsky. autore di testi fitti di parole sofferte, con la spagnola Esther Ferrer che affida al silenzio e a quasi impercettibili spostamenti del corpo la sua comunicatività, può essere operazione rischiosa, di fronte a un pubblico di non «addetti ai lavori». Ma nessuno si è lamentato vistosamente, a parte i punk comunque insofferenti di tutto, e il festival si è potuto dipanare al ritmo dei consensi. Criticabile forse l'eccessivo Un agghiaccian numero di artisti presentati, una novantina, per un malloppo d'interventi volutamente disarticolati difficile da digerire: ma Porta e Raboni, con Francesco Leonetti e Giovanni Giudici, hanno, ben amalgamato anche l'incompatibile. Da citare ancora, in tanta versatile abbondanza, il poeta-cantante reggae Linton Kwesi Johnson, la performer araba Fatma Lootah. il musicista fiorentino Giuseppe Chiari, il giapponese Shiro Daimon che danza al ritmo del suo respiro, la poetessa Patrizia Vicinelll, l'accoppiata tutta giocata sul «Bianco» (sulla tela e del suono) del pittore Giovanni D'Agostino con il poeta Franco Beltrametti, il poeta concreto «storico» John Furnival e il «Quatuor Manicle» di Nanni Balestrini e... Maurizio Spatola te delitto compiu

Luoghi citati: Comune Di Milano, Milano