Nei servizi troppo segreti uomini poco «eccellenti»

Nei servizi troppo segreti uomini poco «eccellenti» Nei servizi troppo segreti uomini poco «eccellenti» Polemiche per il conflitto di competenza che ha sdoppiato il processo di Bologna - La rabbia dei familiari delle vittime della strage di cinque anni fa - Le istituzioni dello Stato inquinate dalla P2 DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — E' stato arrestato con il fedele Belmonte nell'ottobre scorso, accusato di reati molto gravi, dalla violazione del segreto di Stato al favoreggiamento, dal peculato alla detenzione e trasporto di esplosivi, dall'associazione a delinquere alla calunnia «ai fini di eversione dell'ordine democratico-. Da allora il generale dei carabinieri Pietro Musumeci, piduista, responsabile dell'ufficio controllo e sicurezza del Sismi sino all'estate del 1981, è «scampato- a due giudizi, ma se per il primo lo attende il 12 giugno un nuovo processo in corte di assise a Roma, per l'altro si prevede un'attesa di mesi prima della riapertura del dibattimento in un'aula del tribunale di Roma, giudicato «competente territorialmente- dalla recentissima sentenza emessa a Bologna. Delusione - Nel capoluogo emiliano Musumeci doveva rispondere con Belmonte, il «collaboratore- Pazienza e Licio Gelli, della sostanziale accusa di depistaggio delle Indagini sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, avendo indirizzato l'attenzione della procura della Repubblica di Bologna su persone finite innocenti in carcere (da qui il reato di calunnia pluriaggravata ascrittogli) e insabbiato l'inchiesta. Sono trascorsi quasi cinque anni da quell'orrendo 2 agosto, la stazione di Bologna sventrata, 85 vittime. Le motivazioni della sentenza di giovedì riaccendono la collera dell'Associazione familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. A nome di tutti esplode Paolo Bolognesi: «Se i giudici allesserò voglia di guardare dentro le carte... Da Piazza Fontana in avanti è sempre lo stesso copione-. Errore tecnico? - La competenza territoriale della magistratura romana è stata stabilita in relazione al luogo (aeroporto militare di Ciampino) e alla data (9 gennaio del 1981) della consegna di un appunto da parte di Musumeci al generale Notarnicola, altro alto ufficiale dei servizi di sicurezza. L'informativa località della Sard riguardava il -previsto- attentato sull'.espresso» Taranto-Milano di quattro giorni dopo, che il responsabile del «Superesse-, secondo l'accusa, inscenò e poi «sventò-, per dimostrare la fondatezza della pista internazionale già suggerita al magistrati dal suo diretto superiore, generale Santovito (non Imputabile perché deceduto nel frattempo), sin dalla metà di ottobre e anticipata a settembre da Gelli al funzionario del Sisde, Cioppa. «Il reato di calunnia si configura in presenza di una denuncia o di un rapporto investigativo alla magistratura — commenta l'avv. Fausto Tarsiano, parte civile per alcuni familiari delle vittime della strage —, quindi fa testo a maggior ragione, perché persino anteriore, quella nota informativa del 14 ottobre 1980. Questo è il rilievo di carattere giuridico, ma anche il senso comune pone per lo meno un interrogativo: della strage giudica il tribunale di Bologna, mentre per la calunnia deve essere competente un'altra autorità? Per di più, questo processo non può essere unificato con quello che si celebrerà in corte di assise. Abbiamo già compiuto i primi passi perché sia fissato al più presto il dibattimento che ci riguarda come parti civili-. P2, terrorismo nero e malavita - La calunnia mirava Morto a Capri il giornalista Carlo Barbieri CAPRI — E' morto ieri in seguito a un infarto nell'ospedale «Cantalupl» di Capri il giornalista Carlo Barbieri. Aveva 77 anni. Barbieri aveva diretto per lungo tempo «La tribuna illustrata» e ricoperto per dieci anni la carica di presidente dell'Ordine del giornalisti del Lazio. Barbieri aveva anche insegnato Storia del giornalismo presso la facoltà di Scienze politiche dell' Università di Roma. I funerali si svolgono oggi. egna un convegno ad «assicurare l'impunità agli autori della strage del 2 agosto 1980-, si legge nei capi di imputazione. Per deduzione logica il «Superesse- sarebbe quindi stato «interessato- a sviare le indagini che avevano portato In carcere, con alcuni killers e gregari, un paio di capi dell'eversione nera: Paolo Signorelli e Aldo Semerari. Dei legami che i due avevano con i fratelli De Felice, altre figure di spicco del gruppo di Ordine Nuovo, e dei rapporti di questi ultimi con Gelli hanno parlato i «pentiti- Paolo Aleandri. Sergio Calore e Walter Sordi, che hanno riferito anche di una relazione diretta tra Signorelli e il «maestro venerabile. I tre mitra «Afab». identici nelle modifiche artigianali, di cui si è assai parlato in questi ultimi tempi, e la figura di Danilo Abbrucciati. il malvivente ucciso nell'agguato ad un personaggio scomodo per la P2 (il vicepresidente del Banco Ambrosiano. Rosone) rappresentano altri tasselli del «puzzle- cui si fanno risalire i rapporti tra tutti questi ambienti eversivi, documentati dall'inchiesta di Bologna. Il ruolo del Superesse Otto dei funzionari di livello direttivo del Sismi erano piduista con in testa il direttore Santovito e il vice Musu-' meci, responsabile del «Superesse-, l'ufficio che doveva tutelare l'attività istituzionale del servizio. Pazienza, con alle spalle l'ombra «pesante: di Gelli. vi fu accolto dal primo e trovò nel secondo uno strettissimo interlocutore. I reati per cui i due dovranno essere processati in questi mesi indicano l'ampiezza delle deviazioni della struttura In funzione del «potere P2.. Poi, una volta succeduto il generale Lugaresi a Santovito, Pazienza e Musumeci si trasferirono alla società Eskino, fondata nell'ottobre del 1981 per la sorveglianza e la protezione del Banco Ambrosiano. E nella nuova collocazione cominciarono a reclutare ex ufficiali e graduati dei carabinieri «con esperienza nel campo informativo-. Alberto Gatno di poeti e critici