In Irlanda sono migliaia i «bambini della guerra» «L'abitudine alla violenza li difende dalla follia»

In fr/anefa sono migliaia i «bambini della guerra». «L'abitudine alla violenza li difende dalla follia» In fr/anefa sono migliaia i «bambini della guerra». «L'abitudine alla violenza li difende dalla follia» no nei quartieri più caldi. Anche gli altri, quelli che non hanno genitori direttamente coinvolti nella lotta, sono colpiti. Le mamme stendono intorno a loro un soffocante cordone protettivo: non li mandano a scuola da soli, non permettono loro di giocare nel parco. Insegnano quel decalogo della sopravvivenza che ha come primo comandamento: diffidenza e sospetto verso tutti. Nei giorni più roventi, quando la guerriglia sconvolge la vita quotidiana, i bambini vengono portati a dormire in zone più tranquille. E a Belfast ci sono donne che non vanno a comprare il necessario in centro perché nessun taxi, la sera, le riaccompagnerebbe a casa in certi quartieri. Ci si abitua a tutto — dicono gli psicologi — anclie all'orrore. E sarà anche vero che i bambini dell'Ulster continuano, dopotutto, a vivere, a studiare e a giocare. Mesi fa Quando le madri di Belfast scesero a Shankiìl Road, a Belfast, per dire basta alla guerriglia santa che opponeva con le bombe cattolici e protestanti nord-irlandesi, era il settembre 76. Ci vollero le mamme — non i sacerdoti, non i leader politici — per chiedere pace per il Paese ma, soprattutto, una volta per tutte, pace per ì figli, i «bambini della guerra». Quella l'otta, dopo tanto sangue, tutto il inondo fu messo di fronte alla barbara realtà di quei piccoli, e con loro migliaia e migliaia di ragazzi, costretti a subire la guerra decisa dai grandi. Basta, dissero le madri, quegli innocenti dovevano a ogni costo essere risparmiati dalla violenza. La forza delle armi ha innto e vince ancora per le strade dell'Ulster. L'odio non guarda in faccia a nessuno: muoiono i grandi e cadono anche i bimbi. Pochi però ne parlano. Accanto ai morti degli attentati, delle imboscate e dei suicidi per fame, il tragico bilancio della guerriglia non registra le vittime-bianche: quei bambini e quei giovani che non muoiono ma — imbevuti della violenza dei padri e dei fratelli — scaricheranno domani tutta la carica distruttrice accumulata nelle loro tragiche infanzie. Belfast e Londonderry sono scuole dove si accumula il potenziale distruttivo di domani: i bambini spesso vengono addestrati a recapitare ai •grandi* delle rispettive fazioni messaggi, pacchi esplosivi e armi; i ragazzi partecipano ai furiosi assalti ai ghetti cattolici, alle battaglie stradali, alle marce dei fanatici seguaci del reverendo Paisley e degli -orangistU. Che cosa succederà quando questi giovani diventeranno adulti? Quando, addestrati al linguaggio della forza armata, erediteranno il compito di gestire la politica? Forse non ci sarà più politica. I bambini irlandesi, quando non sono costretti alla militama guerresca, sono soggetti involontari della violenza quotidiana: nelle scuole circondate da sacchi di sabbia, per le strade percorse dai fili spinati. Le perquisizioni di massa sono all'ordine del giorno, i militari britanicl in assetto di guerra entrano nei supermercati, svuotano le borse delle massaie, rastrellano i pubs, fermano sospetti terroristi. Dai tetti i cecchini cercano con calma i loro bersagli. I fucili mitragliatori sono sempre pronti, senza sicura. L'odio del grandi non violenta solo i bambini che vivo¬ Franco Fortini Insistenze 312pagine. 23.000 lire Alberto Ronchey Giornale contro 280 pagine, 18.000 lire Alberto Arbasino Il meraviglioso, anzi 416 pagine, 25.000 lire Gianni Vattimo La fine della modernità 192 pagine, 16.000 lire Guido Almansi Amica ironia 144 pagine. 16.000 lire ci fu uno studio sulle conseguenze della guerriglia su questi bimbi. La conclusione, sorprendentemente, fu che essi non hanno particolari problemi. E' l'assuefazione alla violenza che li difende dalla follia. Bobby Sands era un folle? E come lui quei giovani del braccio «H» del penitenziario di Maze? C'era anche in loro, si disse, nobiltà e un febbrile desiderio di fare qualcosa d'estremo per gli altri. Ma quella radicale forma di protesta colpì noi tutti per la fredda, lucida, incontenibile volontà di andare fino in fondo. Troppi bambini, lassù, diventano adulti senza conoscere la parola speranza. Il primo gioco che imparano, è il tiro all'inglese con i sassi. Poi scriveranno sui muri «Brits», («British out», inglesi fuori!). Grandi anche loro, eterneranno l'unica cosa che hanno visto fare con impegno: la guerra- Girolamo Mangano

Luoghi citati: Belfast, Londonderry, Ulster