Primi risultati delle elezioni in Grecia di Mimmo Candito

Primi risultati delle elezioni in Grecia Primi risultati delle elezioni in Grecia PAPANDREU E' IN TESTA Lo spoglio nella ncento - Ai conserv DALL'INVIATO ATENE — I socialisti del Pasok avrebbero vinto le elezioni politiche. A tarda notte con un 20 per cento di sezioni scrutinate, i risultati davano a Papandreu oltre li 47 per cento delle preferenze, ai conservatori di Mltsotakls quasi il 40, e ai comunisti circa il 10 per cento. Sono dati ancora approssimativi, certo, ma una loro attendibilità pareva confermata dal trend delle cifre, che non variavano minimamente all'arrivo di nuovi voti scrutinati. La vittoria del Pasok pare Incontestabile; se verrà confermata stamane dal quadro generale dei risultati, riporterà ai socialisti la maggioranza assoluta dei 300 seggi. Il risultato è certamente a sorpresa. Non nella vittoria di Papandreu, che comunque era 11 capo del governo e che nessun sondaggio osava valutare al di sotto del 40 per cento delle preferenze; ma piuttosto nel conto deludente dei conservatori, che avevano montato una campagna elettorale di grande vigore esprimendo la convinzione di riuscire a fare quanto, o anche meglio dei loro avversari. La distanza tra i due partiti, invece, resta molto alta: riduce della metà la differenza (12 per cento) che socialisti e conservatori avevano registrato nell'81, ma raddoppia quella (3,5 per cento) del due partiti un anno fa nelle elezioni europee. Tutti i sondaggi avevano ripetuto fino alla noia che il risultato sarebbe stato molto Incerto, e che solo una minima percentuale avrebbe deciso alla fine l'assegnazione di una maggioranza. Si era anche dibattuta a lungo l'ipotesi di una coalizione di maggioranza, o di governo, tra socialisti e comunisti per riparare alla mancata vittoria del Pasok o del conservatori. Invece la vittoria pare esserci, stata. E non è una vittoria da poco. Nel confronto infatti tra socialisti'del Pasok e conservatori di Nuova Democrazia, non si è giocato solo lo scontro naturale di ogni democrazia tra governo e opposizione. Qui, col voto di ieri, c'erano a misurarsi senza mediazioni le due Grecie: quella del passato, dei piccoli potentati personali, degli interessi di vendita, di una provincia malata di paure, conformista, obbediente alle tradizioni; e la Grecia invece di oggi, confusa magari nelle sue scelte, demagogica anch'essa quanto e più degli altri, ma certo aperta a raccogliere le suggestioni del cambiamento, il desiderio popolare di giustizia, le pressioni dei nuovi soggetti sociali, l'eredità insomma di Venizelos e di Georgios Papandreu (il padre del premier in carica, Andreas). Il bipartitismo tendenziale verso 11 quale sembra avviata la vita politica di questo Paese ha cosi raccolto In due fronti forze diverse anche se in qualche modo omogenee: dentro la sigla del Pasok militano dunque voti e scelte che vanno dal terzomondismo guevariano alla socialdemocrazia di Schmidt, passando attraverso un territorio popolato di giovanotti rampanti; e dentro la sigla di ND i liberali di Durkheim e 1 conservatori duri alla Thatcher hanno per compagni di strada vinchi trasformisti del otte attribuisce ai socialisti circa il 47 per atori quasi il 40 - Sono in calo i comunisti tempo del colonnelli. Questi ritratti ^collettivi finiscono però per dare un'immagine falsa della Grecia, che è simile soltanto a se stessa, Paese ancora con un 30% di gente che vive in campagna, avviato ad approdare alla civiltà postindustriale senza essere nemmeno passato in quello industriale, fantasioso più del napoletani, levantino più degli arabi, conformista più del turchi, orgoglioso più del francesi e degli V - &3i messi assieme. ™ Le contraddizioni qui segnano ancora profondamente ogni angolo della società, e giustizia e ingiustizia, rinnovamento e tradizionalismo, procedono legati in un intreccio inestricabile di abitudini, di modi di vita, di atteggiamenti culturali. Ci diceva ieri Stathis Panagulis, un vecchio amico degli anni in cui la resistenza greca ai colonnelli stava di casa soprattutto in Italia, e che poi è diventato un deputato della si nlstra socialista, erede del ruolo intransigente scelto da suo fratello Alekos: «Jo spero e voglio che la sinistra vinca, tutta la sinistra, perché la Grecia non torni più ai poteri àel passato. Ma il Pasok ha adottato gli stessi metodi della destra, ha occupato lo Stato con una tracotanza che non può essere accettata-. E qui si tirava su da seduto e camminava gonfiando le gote e spingendo in avanti la pancia per mimare l'ostentazione del potere che ha travolto quelli del Pasok.. Pensa — ha aggiunto poi — efie Qui non potevi trovare jifu un posilo nemmeno come lavascale, se non avevi la raccomandarlo ne della sezione socialista*. Ieri qui si è votato dall'alba al tramonto, dalle 6,04 alle 20,42: c'erano da scegliere 300 deputati e un progetto di go verno, Il voto era con la proporzionale rafforzata e senza indicazioni dì preferenza. La lunga notte di attesa ha ac compagnato nell'incertezza del risultato le contraddizioni, le speranze, i desideri di rivalsa, il dubbio del futuro. Assai più, Insomma, di un Parlamento e di un governo da insediare. Atene. 1 due antagonisti: l'ex presidente Conslanlin Karanianlis (in allo) e il primo ministro Andreas Papandreu Mimmo Candito Domenica 45 milioni di italiani ch

Persone citate: Andreas Papandreu, Durkheim, Georgios Papandreu, Panagulis, Papandreu, Pensa, Schmidt, Thatcher

Luoghi citati: Atene, Grecia, Italia, Nuova Democrazia