Dove saetta la freccia di Rambo? di Furio Colombo

J)ove saetfa ]a freccia dìRambo? IL NUOVO FILM SUI REDUCI DAL VIETNAM: TRIONFI E POLEMICHE J)ove saetfa ]a freccia dìRambo? Era stato salutato come l'eroe solitario della nuova sinistra - Ora, nella «Seconda parte», c'è in America chi lo vede un «fascista» Dice Sylvester Stallone, protagonista e sceneggiatore: «Lavoro di intuizione, di istinto» - Ha colto la solitudine d'una generazione di quarantenni delusi, che cercano di cancellare i fantasmi e rifarsi una vita - Grandi incassi e dibattiti tra politici e intellettuali NEW YORK — Rombo è un uomo corrucciato e solitario cui é rimasto l'incubo della guerra c la forza fisica. Si ritira sulle montagne e tenacemente resiste contro la polizia clic rappresenta anche una società indifferente chiusa al tormento dei reduci. Rambo C un uomo forte aggressivo che non perde tempo a pensare, disprezzo l'incertezza dei politici, comunica solo con il suo ex colonnello, progetta di vendicarsi dei suoi ex nemici (piccoli, avidi e stupidi) con i colpi ben assestati di quella forza che cai tempi della guerra» gli era stato impedito di usare. Rambo non parla, ma i colpi delle sue armi, lo scoccare delle sue frecce, l'astuzia delle sue mosse, la prestanza dei suoi muscoli possono da soli tenere a bada un esercito. Il primo Rambo è stato salutato — soprattutto in Europa — come l'arrivo dell'eroe solitario d'una nuova sinistra. Il secondo Rombo (protagonista di un film che si chiama soltanto Parie secondai è già stato definito ■ fascista, in America ed è probabile che la cultura europea sarà ancoru più dura, aggiungendo forse sul conto del guerriero di Hollywood sospetti di razzismo, nostalgie belliche e ansie da terza guerra mondiale. Leggenda Gli sceneggiatori si sono in parte protetti, assegnando a Rambo un misto di sangue indiano e di sangue tedesco, dandogli una forza fisica sovraumano c quel tipo di monomania mentale che è tipica elei santi e degli ossessi. Uno degli sceneggiatori è Sylvester Stallone, che è anche l'interprete del primo e del secondo Rambo, del reduce deluso di una appassionata sinistra culturale, e del reduce rampante che gira il mondo in cerca della vendetta. Gli attori, diceva Michelangelo Antonioni. non dovrebbero mai parlare. Ma Stallone l'ha fatto, in una lunga intervista al Washington Post. A'oh aggiunge molto alla storia dei due film ni all'Immagine dell 'atto re (Stallone ci ricorda ogni due righe quanto l'amor dì patria sia importante per lui) eccetto in due punti. Lo prima volta dice: 'Io non lavoro a queste cose dal punto di vista Intellettuale, lavoro di intuizione, di istinto». Vedremo più avanti che Stallone ha un discreto istinto, e che a esso si deve la differenza fra i due Rambo, piuttosto die allo mano diversa dei due registi (Tcd Kotcheff per il primo Rombo e il più popolare George Cosma tos per il secondo). L'altro argomento è questo: .-Nessuno potrebbe faro nella vita ciò che Rambo riesce a fare in una sola sequenza. Rambo è più alto e più largo della vita. Ma funziona come un megafono.1 E' la voce di coloro che ' prima hanno combattuto, poi sono stati dimenticati come se fossero dei fuori legge e solo adesso hanno l'occasione di farsi sentire. Per questo bisogna alzare il temo di voce, per compensare il silenzio». Fra i molti dibattiti americani il commentatore più colto c più pacato dì Rambo seconda edizione è stato lo scrittore Stanley Kauffmann. «La formula, dice Kauffmann. è quella giusta. Stallone si impossessa di un sentimento, lo ingrandisce a dimensione epica, lo stravolge quanto basta per renderlo elementare e grandioso, e poi lo separa dalla storia, usata solo come pretesto, affinché eventi e personaggio abbiano la dimensione della leggenda.. D'ultra parte nel cinema americano ci sono decine di film in cui il protagonista è un guerriero, un barbaro, un uomo solo che combatte a forzo di disperazione c di muscoli, un solitario che non si piega davanti a nulla. L'idea di aggiungere la storia (il Vietnam, il problema del reduci) fa parte del notevole istinto dì Stallone e di chi talora con lui. L'istinto ha indicato che anche in un periodo pacificato e relativamente sereno (la crisi degli ostaggi di Beirut non era ancora esplosa) c'è uno vena che porta alla paura e all'ansia della guerra, e una vena (clic forse è la trasformazione c l'esorcismo dell'altra) in cui la paura o la ferita si trasformano in nostalgia. Un giornale di Boston ha proclamato Rombo, Stallone e il suo eroe «il vero spirito dell'America.. L'affermazione è certo esagerata ma qualcosa e stato toccato per far scattare con passione i sentimenti di tanta gente Qualcosa di quotidiano, del quale l'attore si è accorto e sul quale, sia pure con irruenza grossolana, gli è riuscito di lavorare. Stallone ha colto il senso di solitudine del dopo Vietnam e lo ha trasformato nella celebrazione del fare da soli, anche a costo di essere contro tutti. Forse la satira co?itro i! politico i» Rambo, parte seconda non è cosi spregevole. Forse rappresenta un senso di sfiducia nel continuo cambiare di teorie e posizioni che rappresenta non solo il mondo politico (che cade sempre in piedi anche dopo le crisi, anche dopo il prezzo umano Che quelle crisi soìio costate) ma anche una sfiducia verso gli intellettuali, i commentatori, gli esperti la cui visione arriva sempre dopo, in ritardo, debole rispetto alla l'ita. Desiderio .Non esiste il mondo di Rambo e di Stallone., scrìve il corsivista politico James Rosenthal sulla rivista New Rcpublic. Rosenthal controlla i dati e ci informa «con sicurezza, che non possono esserci oggi in Vietnam dei prigionieri di guerra americani ancora da liberare. Rosenthal è più colto e più intelligente di Rambo-Stallone eppure non gli riesce di cogliere la metafora, i film di 'Vittoria" come rito di liberazione per una guerra clic di prigionieri del passato ne ha fatti moltissimi, alcuni per anni nei campi vietnamiti, e moltissimi altri sparsi da soli nella vita americana apparentemente normale e molte volte violenta e disordinata come la l'ita di Rambo del primo film. Quel Rambo. allora, era sembrato «di sinistra" perché la sua protesta sdegnata era diretta contro «la guerra che lo avevano costretto a combattere, e faceva pensare a un ripensamento pacifista dell'ex guerriero. Il Rambo della seconda versione ritorna sul passato sognando "Contro, la realtà, combattendo nemici che non ci sono più. liberando amici e compagni che non esistono. Per questo viene interpretato come un «nostalgico-, etichettato come un «vendicatore" e ci si immagina che i fremiti delle jilatec segnino la nascita di un nuovo nazionalismo. L'uomo solo che ritorna nel Vietnam dovrebbe evocare invece quella generazione di quarantenni che si è rifatta una vita, dopo la doppia delusione degli Anni 60: delusione di avere combattuto mentre crollava la guida e la ragione politica: delusione per avere sostenuto qualcuno che sembrava buono — Hanoi, i Vietcong — e che invece si e rivelato, dopo la sua vittoria, spietato, repressivo, Questa generazione resterà nelle cronache della vita americana come una folla di gente sola che non ha nessuno su cui contare, che non sa che cosa deve pensare di se stessa e di ciò che ha fatto (né i combattenti né i pacifisti) ma che invece di affogare in un mare di rimpianti, ri¬ morsi e confusioni riesce, tranne qualcìie pattuglia dispersa, a ricostruirsi una vita. E' questa la gente che fa parlare delle nuove imprese, della nuova tecnologia, di Silicon Volley, di un nuovo «stile americano... Quando saranno finite le «oscillazioni periodiche» die teorizza Arthur Schlesinger fra destra e sinistra in America (in questi anni, ricorda Schlesinger, il pendolo batte a destra ina — assicura — tornerà indietro come è sempre accaduto), l'immagine di questo gruppo sarà più chiara e st capirà che non aveva né il segno di violenta protesta del primo Rambo, né quello di vendetta nazionalista del secondo. Bisognava cancellare i fantasmi e farsi una vita da soli. Stallone ha camuffato in modo esagerato, persino grottesco «l'eroe americano-, eppure qualcosa ha capito. Come nelle canzoni di Brace Springstecn ciascuno conta su se stesso perché, dopo il dramma, nessuno si era fatto avanti con una parola o una mano tesa. Come nella parabola camuffata e ingigantita del film ciascuno sogna di tornare indietro, in cerca di altri. Se la parabola ha un senso, sotto i trucchi spesso infantili della finzione, potrebbe esserci il segno clic la nuova solitudine non segnala un nuovo egoismo, ma un desiderio di «ritrovare gli altri», senza affidarsi alle vecchie istituzioni pomicile. E' un paesaggio arrischiato, pericoloso. Ma il primo e il secondo Rambo mandano lo stesso segnale. Niente più succederà ripetendo il passato, l'apparente ?iostalgia è una lieve maschera. Dietro la maschera c'è una massa di ' quarantenni die sono stati delusi ma non hanno mai abbandonato il gioco di vivere. L'eroe di Stallone è disegnato in modo grossolano, ma annuncia una fiducia in se stessi che non è un far finta che non sia successo niente o la pretesa di non aver ferite. E' il tentativo di guarire una volta per sempre. E' un tentativo imperfetto, eppure — fino ad ora — migliore della cultura, die non vede o guarda dall'altra parte. Furio Colombo