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Boy George gonfio e cattivo Unico brivido, le sue isterie Boy George gonfio e cattivo Unico brivido, le sue isterie SAINT-VINCENT — Boy George, da brava diva isterica sul viale del tramonto, ha procurato l'unico brivido a questa pacifica tre giorni di Canzoni per l'Estate. Era arrivato nel pomeriggio di giovedì, con la sua band, i Culture Club, tre ragazzi carini che senza lui non son nessuno; si è subito capito die le cose non gli giravano giuste. Gonfissimo, nervosissimo, un'andatura allucinata e fissa che lo faceva sembrare un manichino; i corti capelli tornati al colore naturale, pettinati tutti all'indietro, il viso perfettamente rasato e la gola coperta accuratamente di peli. Neanche più l'ombra della solare e sottile geisha androgina che aveva scosso il mondo della musica rock con la prepotenza della sua provocazione sorridente ma feroce. Boy George si è infilato nella sua stanza al quarto piano dell'hotel Billia, e da quel momento, pare, è successo di tutto. Feroce litigata con un cameriere che non parlava inglese, più feroce litigata (qualcuno dice schiaffi) con quello successivo che l'inglese lo parlava; crisi nervosa con lancio di oggetti e caduta del lampadario della stoma, passeggiata nei corridoi dell'albergo con inviti osceni (in italiano) al personale; trasferimento di stanza e (pare) ulteriore lite con i membri del gruppo. Non voleva andare a far finta di cantare all'Ariston, diceva che era stanco del viaggio dagli Usa. Pare che l'abbiano mandato a prendere con la forza. In teatro, dopo aver fatto slittare fino all'ultimo la loro esibizione, i presentatori stavano chiudendo. Come in un film, la diva sul viale del tramonto è arrivata travestita da nazipunk in Mercedes nera, scortata da altre due auto, mentre Maffucci della Rai urlava «Sbattetelo sul palcoscenico». Tutto, poi, è finito in gloria, fra le urla delle ragazzine invasate. Ora l'interrogativo è: ci sari un prossimo disco dei Culture Club? Mah... m. v.