Da Sanremo'86 l'addio al play-back di Marinella Venegoni

Da Sanremo '86 l'addio al play-back St-Vincent: discografici, Rai, organizzatori, cantanti discutono della canzone dal vivo in diretta tv Da Sanremo '86 l'addio al play-back Ravera: «I costi saliranno alle stelle» -1 responsabili delle case discografiche: «Non pagheremo noi» - Malfacci (Rai): «Siamo disposti a trovare soluzioni» DAL NOSTRO INVIATO SAINT-VINCENT — Questo «Saint-Vincent Estatechiuso Ieri sera in diretta su Rafuno, potrebbe essere una delle ultime manifestazioni musicali In playback, almeno per quanto riguarda la tv di Stato. Intorno alla simulazione del cantanti che fingono di cantare mentre va In onda il disco, 11 malumore covava da tempo; negli ultimi mesi, poi, la saturazione è montata insostenibile, spinta su dall'aumento delle rassegne musicali fotocopiate su tutte le televisioni, dal ribasso ulteriore della vendita del dischi, dal successo folgorante di un fenomeno come 'Quelli della notte; che ha ridato al telespettatori l'impatto magico dell'happening da consumare sull'istante. Mina ci ha fatto sopra una campagna, iniziata con gran forza proprio all'indomani di Sanremo; e quella volpe di Pippo Baudo, facendo marcia indietro rispetto alla politica seguita sin -qui, ha addirittura tramutato già, la teoria in pratica, promettendo un «Fantastico» assolutamente dal vivo, per 1 balletti come per I cantanti. Qui a Saint-Vincent,, in questi giorni, si è parlato molto di tornare alla diretta musicale «senza rete». Non sarà ancora per la «Vela d'oro» di Riva del Garda, anch'essa organizzata da Ravera per la Rat e prevista in settembre, ma la sorpresa potrebbe arrivare proprio con la regina delle gare musicali italiane, il Festival di Sanremo. E sarebbe davvero, per questo piccolo mondo dorato e plastificato, una rivoluzione. Organizzatori, manager, funzionari Rai, discografici che in questi giorni si muovono accaldati fra la piscina del Blllia, il casinò e il palcoscenico del Palazzotto dello Sport, ostentano cauto ottimismo ma anche disincantata ironia. Tutti, però, sono concordi: cosi, con queste passerelle sempre più uguali l'una all'altra, non si può andare avanti. Non si parla di cantare, d'ora innanzi, su di un nastro registrato, com'è accaduto fino a due anni fa al Festival ; ma di tornare proprio ad un'orchestra vera, con 1 suoi archi, le sue trombe, i violini; oppure di predisporre due palchi sul quali si esibiscono a turno le «band» dei musicisti. I problemi sono una montagna, e Ravera. che dopo anni di polemiche si è quasi convinto, li elenca con puntiglio: «Tecnici, prima di tutto. Occorre il sopralluogo, mesi prima, all'Ariston di Sanremo o nella sede prescelta, di un tecnico bravissimo. Ma io come faccio, se ho lincarico di organizzare il Festival solo tre mesi prima? Occorre predisporre tutte le attrezzature anche molto tempo prima, e più di una settimana di prove. E i cantanti, debbono essere li dieci giorni prima, non arrivare all'ultimo minuto come fanno di solito. Chi paga queste spese? Un orcliestrale costa sulle 300 mila lire al giojrjìp^'pVt, 1 contributi. Chi paga?** : i «JVoi no», mettono le mani avanti, subito, tutti i discografici. C'è una vecchia pole¬ mica fra loro e la Rai. Da poco essa, dopo anni di trattative, ha finalmente accettato di dare un compenso ad alcuni cantanti, pochissimi e In via discrezionale. Per tutte le trasmissioni, le spese sono a carico del discografici e la Emi ancora lamenta i 50 milioni che ha speso per i Duran Duran al Festival (tornati peraltro sotto forma di dischi venduti). I costi, secondo una stima del perplesslssimo Dclor, direttore generale della Cgd, si aggirerebbero sui 500-600 milioni per ogni manifestazione in diretta. In molti, a partire dal giro Rai, cominciano perciò a pensare a una sponsorizzazione. Che risolverebbe molti problemi, ma non quelli tecnici: un'altra delle accuse che 1 discografici rivolgono alla tv di Stato è di non disporre di personale e attrezzature che consentano una resa perfetta degli strumenti e della voce. Jt^arlo Maffucci, funziona•rfefRai cheda una vita si occupa di manifestazioni musicali, stoppa anche questa obiezione: -La Rai è disposta a trovare soluzioni. Il successo della "Notte della musica", con l'orchestra diretta da Maazel die suonava sotto una tenda, è un punto di riferimento importante. I problemi tecnici ci sono, certo, ma con tempo a disposizione si possono risolvere, affittando le attrezzature adatte se non le abbiamo. Debbo dire che, fra i vari interlocutori, i più conservatori mi paiono i discografici, la Rai non si è mai tirata indietro davanti ai grandi appuntamenti di spettacolo*. Perplessi e Impauriti i discografici lo sembrano proprio in questo momento cosi delicato per loro. Sono, I loro comportamenti, una grande Incognita. Anche se Stefano Micocci, consulente promozionale della Rea, ricorda che in seno all'Afi (la confindustria dei discografici) il discorso delle manifestazioni musicali da rinvigorire, con esibizione dal vivo, è ormai passato con consensi generali.-Una riunione c'è stata venti gjórnl fa a Milano; à un'altra' a Montecitorio, con"i rappresentanti del partiti, c'erano Ornella Valloni, Gino Paoli, Antonello Vendlttl. I partiti si sono accorti anche di questa musica. Una richiesta ufficiale dell'Afi premerà presto per ridurre le manifestazioni musicali in televisione. 'Nessuno — dice Micocci — ha più intenzione di andare avanti cosi'. 'Forse dovremmo aver più cantanti che sanno cantare-, azzarda Delor. E Cabrini, della multinazionale Cbs: 'Siamo disponibili ad affrontare il problema, ma solo per i cantanti italiani: SI potrebbe arrivare, quindi, a un Sanremo misto, in cui gli italiani cantano in diretta, e gli stranieri per questioni tecniche ('Ognuno — dice Ravera — vorrebbe il suo tecnico, le sue luci, usciremmo pazzi') mimano invece li playback. Ma questo eliminerebbe subito la già scarsa disponibilità dei «mostri sacri» Italiani verso il Festival: anche se per esempio Tullio De Piscopo, Zucchero, Drupl. ci hanno dichiarato Ieri la loro 'totale disponibilità a tornar dal vivo»', è chiaro che vorrebbero, con gli stranieri, condizioni pari. A meno che, come diceva Ravera, si arrivi a un Festival tutto nazionale. Marinella Venegoni

Luoghi citati: Milano, Riva Del Garda, Saint-vincent, Sanremo