Milano cinque ergastoli per attività terroristica

Milano, cinque ergastoli per attività terroristica La sentenza contro i «proletari per il terrorismo» Milano, cinque ergastoli per attività terroristica MILANO — Cinque ergastoli e 305 anni di reclusione sono stati complessivamente inflitti dalla seconda corte d'assise ai 37 imputati nel processo per l'attività terroristica del gruppo ideologicamente vicino ad autonomia dei «proletari armati per il comunismo». Il massimo della pena è toccato a Claudio Lavazza, Paola Filippi, Luigi Bergamin, Cesare Battisti e Gabriele Grimaldi, i quali dovranno scontare anche un periodo di isolamento diurno da sei mesi a un anno. Trent'anni di reclusione ciascuno sono andati a Sebastiano Masala, Giaàèp^iJSJmtjtì^Enrica Migliorati e a Diego Giacomi!.!, 23 anni acf^Vrrigo Cavallina: Per i due imputati pentiti, Pietro Mutti e Sante Fatone (entrambi accusati di concorso in omicidio volontario) la corte, confermando le conclusioni del rappresentante della pubblica accusa ha stabilito pene rispettivamente di nove anni e sei mesi e di nove anni. I fatti dibattuti in questa causa riguardano quattro omicidi volontari (quelli del gioielliere Pierluigi Torregiani e del macellaio Lino Sabbadin avvenuti nello stesso giorno, il 16 febbraio 1979. il primo a Milano e il secondo a Mestre, e quelli del maresciallo degli agenti di custodia Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e dell'agente della Digos Andrea Campagna, assassinato a Milano il 19 aprile 1978). Tra le accuse attribuite al gruppo terroristico, figurano anche tre ferimenti (quelli dei medici» Giorgio Ilossanigo. xll No* vara e Diego Fava, di Milano, ? àefragente di custodia Arturo Nigro, di Verona).

Luoghi citati: Milano, Udine, Verona