Milano ritirato il passaporto alio psicoanalista Verdiglione

Milano, ritirato il passaporto alio psicoanalista Verdiglione L'indagine avviata dopo l'esposto contro un suo collaboratore Milano, ritirato il passaporto alio psicoanalista Verdiglione MILANO — Il magistrato ha ordinato il ritiro del passaporto al professor Armando Verdiglione, responsabile della Fondazione che porta 11 suo nome, al centro di un'inchiesta che deve verificare un'ipotesi di reato di circonvenzione d'incapace. L'inda¬ gine ha preso avvio in seguito ad un esposto presentato dai genitori di un giovane che frequentava la Fondazione. Il ritiro del passaporto al noto psicoanalista segue un analogo provvedimento preso nel confronti del dottor Fa- brizio Scarso, suo diretto collaboratore. La decisione è del sostituto procuratore dottor Pietro Forno, che conduce l'inchiesta. • Non sapevo di essere stato colpito anch'io da questa disposizione-, ha detto ieri pomeriggio Verdiglione, -mentre ero invece al corrente che al dottor Scarso il passaporto era stato ritirato fin da giovedì, e quest'atto mi pareva ovvio, vista l'esistenza di una comunicazione giudiziaria. Posso ripetere soltanto, come ho già fatto nei giorni scorsi, die rivendico il diritto alla libertà d'impresa culturale e all'associarsi di tanti intellettuali, in tutto il mondo, accomunati da fini e intendimenti artistici e scientifici-. Armando Verdiglione avrebbe dovuto, nei prossimi giorni, recarsi a Pechino per avviare l'organizzazione di un congresso internazionale, simile a quello curato dalla Fondazione nell'aprile scorso a Tokyo. Il programma, la cui definizione l'attuale provvedimento mette però in dubbio, prevedeva che la manifestazione si svolgesse a fine anno. A quanto si è appreso intanto a palazzo di giustizia, il sostituto procuratore Forno continua ad ascoltare alcuni testimoni in merito a vicende che potrebbero apparire slmili a quella che ha portato all'emissione delle precedenti comunicazioni giudiziarie. Ma è lo stesso titolare della Fondazione a precisare e smentire: -Nessun'altra denuncia nei miei confronti e neppure di qualche mio collaboratore. Ritengo che al magistrato siano state esposte più che altro lamentele, tali tuttavia da non avere nulla che vedere con l'accertamento di un eventuale reato-. Sulle voci secondo cui l'inchiesta si estenderebbe anche alla verifica di eventuali scorrettezze nella gestione patrimoniale dei beni della Fondazione, la notizia è stata recisamente smentita dall'avvocato Roberto Tomassinl, legale di Verdiglione e di Scarso. L'esposto dal quale l'intera vicenda ha preso avvio riguarda un medico dentista di 30 anni, il quale sarebbe stato — secondo l'accusa formulata dai genitori — indotto a versare somme ingenti di denaro, e persino a firmare cambiali nell'ordine di decine di milioni, per proseguire una serie di -sedute psicoanalitiche- condotte dal dottor Scarso negli uffici dell'istituto. Sia l'interessato, sia Verdiglione, il quale si dichiara interprete ed erede del pensiero di Lacan, ma afferma di non credere alla psicoterapia in quanto tale, hanno però ribadito che non si trattava di -sedute-, bensì solo di -conversazioni culturali-. In altre parole, 1 colloqui con il giovane si sarebbero risolti in -una sorta di ripetizioni, come si fa con un insegnante privato, il quale, evidentemente, deve essere retribuito per le sue prestazioni-. Ornella Rota

Luoghi citati: Milano, Pechino, Tokyo