No al mandato di iattura contro Arafat (armi ai br)
No al mandato di iattura contro Àrafaffarmi ai br) ! La Cassazione: non ci sono prove sufficienti^ No al mandato di iattura contro Àrafaffarmi ai br) DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Non ci sono prove che Yasscr Arafat, il capo dcll'Olp. abbia mai trattato con le Brigate rosse per l'approvvigionamento di armi e munizioni del gruppo terroristico. E' lecito, invece, Ipotizzare che rapporti di questo genere vi siano stati,'nel 1978, a Parigi, tra Mario Moretti, all'epoca «primula rossa» delle Br. e Salali Knalaf, leggendario capo dei servizi di sicurezza dell'Organizzazione della resistenza palestinese. Sono stale queste conclusioni ad indurre, Ieri, la Suprema Corte di Cassazione ad annullare definitivamente — ed è la seconda volta che avviene nel giro di un anno — il mandato di cattura emesso dal giudice istruttore di Venezia Carlo Mastellonl contro il leader palestinese ed a confermare Invece la validità del provvedimento analogo adottato contro *Abu Ali Ayad». nome dì battaglia di Salali Khalaf. Quando la sentenza della prima sezione penale sarà depositata si potranno conoscere le ragioni che l'hanno determinata, ma fin d'ora è lecito affermare che; la Corte è tornata a ribadire quello che omini è diventato un 'leit-motiv» dei giudici di merito: le norme relative al concorso nel reati, soprattutto quando si entra nel campo ancor più delicato del cosid¬ detto 'Concorso morale», possono essere applicate soltanto in presenza di specifici e concreti elementi indiziatiti. E non è questo il caso, a quanto pare, del mandalo di cattura per concorso In traffico internazionale di armi emesso contro Yasser Arafat. Le generiche indicazioni di qualche «pentito» sul presunto 'imprimatur» del capo dell'Olp alle trattative intercorse In Francia tra un suo emissario e I dirigenti delle Br per la cessione di partite di armi non possono, insomma, costituire di per sé elementi sufficienti a giustificare la cattura dell'esponente della resistenza palestinese. Diverso 11 discorso invece per quanto riguarda Khalaf. Non solo il nome di battaglia del capo del servizi segreti di •al Fatali» è stato fatto da Antonio Savasta. che dice di averlo saputo da Moretti, ma anche l'ex colonnello del Sismi Stefano Giovannone, quando era responsabile per la zona mediorientale, segnalò strane attività'di -Alni AH Ayad* e suol contatti con terroristi nostrani.
Persone citate: Abu Ali Ayad, Antonio Savasta, Ayad, Khalaf, Mario Moretti, Moretti, Stefano Giovannone, Yasscr Arafat, Yasser Arafat
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