Il Kid Fregoli della musica

Il Kid, Fregoli della musica In tournée Creole con le Coconuts e il fantasista Coati Mundi Il Kid, Fregoli della musica Il suo show è un divertente cocktail di reggae, funk, jazz, salsa, rock e cha-cha-cha ROMA — Quello che c'è di bello, con Kid Creole, è che la fantasia può andarsene Ubera a rincorrere gli itinerari del desiderio. Con lui non ci sono frontiere, saltano i generi musicali, gli obblighi rigorosi del consumo rockettaro si sfilacciano e diventano persino ridicoli di presunzione; in una sorta di implacabile fregolismo, la sua musica mostra cento facce diverse, combinando e giustapponendo freneticamente lampi di allusioni, di sottintesi mimetici, richiami, strizzatine d'occhio. Ma sempre dentro un contenitore d'allegria, dove il ritmo è un divertimento contagioso. Kid Creole, che stasera suona a Roma, è nato nel Bronx. Per chi conosce New York, il Bronx non è la capitale della break dance ma la morte dell'anima, grigiore opaco e miseria rassegnata. Ma certo, anche 11 nascono 1 miracoli, e Kid Creole, che all'anagrafe del Bronx è registrato col nome di August Danieli, è uno di quelli. A sentirlo cantare e suonare, 11 Kid potrebbe sembrare di qualsiasi posto della terra, Cuba. Tahiti, Ball, Rio, qualsiasi posto, insomma, in cui c'è il sole, il mare, la voglia di ballare, ma certo non il Bronx, con 1 suoi dell color caffelatte e le sue case che sembrano fatte di cenere. Dell'America metropolitana Kid Creole ha conservato però una cosa: quel gusto sfrontato e pacchiano di travestirsi con gli abiti dei gangster Anni Trenta, completi gessati e scampanati che hanno fatto il cinema nero degli anni d'oro di Hollywood. La musica di questo geniale intrattenitore non basta ascoltarla. I suoi dischi (e l'ultimo, appena uscito, In praise of older woman and otlier crimes, ne è un'ulteriore conferma) sono piacevoli, allegri, pimpanti, hanno la stessa vitalità solare del loro inventore; però poi negli spettacoli dal vivo Kid Creole ci aggiunge la coreografia colorata del musical, le palme di cartone, le gonnelline hawaiane, il sapore debordante e appiccicoso degli impasti esotici. Ne viene fuori uno show dove reggae e funk, jazz e salsa, rock e cha-cha-cha diventano un cocktail sonoro che si spiaccica a grandi macchie chiassose sullo sfondo improbabile e Ironico dell'evasione borghesuccia. Da buon imbonitore, Kid Creole balla, guizza, canta, mima, fingendo di credere sino in fondo ai suoi trucchi da baraccone, ma non nascondendo mai 11 gioco della finzione. Le sue manipolazioni sono scoperte, la sua richiesta di complicità è irresistibile. A dargli una mano si è scelto Coati Mundi, incredibile nomignolo di un fantasista che balla e suona; e in più ci sono le Coconuts, manipolo di belle figliole che con 1 loro gorgheggi ma soprattutto con le loro gambe rendono ineccepibile la ricostruzione del musical matto Kid Creole fa musica da più di dieci anni. Non ha avuto un inizio facile, e del suoi primi dischi non s'era accorto quasi nessuno; poi Tropical gangster e Doppelganger sono usciti dalla piccola cerchia del fans dell'avanguardia e sono passati sulle radio di mezzo mondo. Kid Creole ha cominciato a diventare un personaggio vendibile e lo show business del rock, che per abitudine alla faciloneria non ama le musiche contaminate, ci ha fiutato su l'affare. Ne nasceva cosi una nuova superstar. m. ven. Kid Creole and The Coconuts sono In spettacolo stasera a Roma allo stadio dell'Orni, Il 30 al Festival nazionale dell'Unità a Cagliari; Il 2 luglio allo stadio comunale della Spezia, Il 3 alla Pellerlna di Torino e II 4 alla Tenda di Lampugnano a Milano. Kid Creole and the Coconuts con il fantasista Coati Mundi

Persone citate: August Danieli, Fregoli, Lampugnano

Luoghi citati: America, Cagliari, Cuba, Hollywood, Milano, New York, Roma, Torino