Il microfilm della requisitoria per il processo a 800 mafiosi

Il microfilm della requisitoria per il processo a 800 mafiosi Palermo, un computer collegato a uno schermo sarà sistemato in aula Il microfilm della requisitoria per il processo a 800 mafiosi PALERMO — .Imputato Tommaso Buscetta, pentito...... Un Impiegato schiaccerà 11 tasto di un computer {collegato ad un grande schermo. E tutti (giudici, difensori, avvocati) potranno conoscere In tempi reali la posizione dell'ex boss della mafia. Ecco, sarà questa la scena a cui assisteremo nel prossimo inverno quando le centinaia di imputati nel maxi-processo contro 1 capi, i manovali e gli insospettabili complici della mafia compariranno nell'aula-bunker di Palermo. Il deposito della requisitoria che contiene la richiesta di rinvio a giudizio per più di 800 persone, sancisce l'avvio dell'era tecnologica nelle aule di giustizia. Forse questo processo senza 11 computer non si sarebbe fatto. Le tremllacento pagine della requisitoria non contengono solo la storia di sette anni di delitti ma riflettono il lavoro dei cinque giudici che l'hanno firmata: i sostituti Giuseppe Ayala, Vincenzo Geracl, Alberto DI Pisa, Domenico Signorino, Giusto Sciacchltano e il procuratore capo Vincenzo Pajno. Il pool antimafia della procura palermitana che, grazie alle rivelazioni di Buscetta e degli altri pentiti, ha potuto ricostruire questi maledetti anni di mafia. Da alcuni giorni 15 fotocopiatrici sono in funzione nel corridoi al primo piano dell'Ufficio Istruzione: qui si alternano una ventina di addétta, sel'dei quali asStìfitVper l'occasione, per riprodurre la interminabile requisitoria è tutti gli atti relativi al processo. In sostanza l'intero dossier che dovrà essere microfilmato e inserito nella memoria di un computer. Le alleanze tra le varie «famiglie» mafiose, la struttura gerarchica all'interno di ogni cosca, i profili dei boss e del luogotenenti sono cosi complessi che solo col cervello elettronico sarà possibile semplificare le procedure processuali. A ciò si aggiunga il lavoro In corso per allestire la gabbia (a poca distanza dal carcere dell'Ucciardone) e il quadro è completo. Ed è quantificabile anche il costo: ci vorranno 30 miliardi per processare la piovra. D'altronde la' 'tequlsIStìria' non è.solò uh 'affresco della mafia siciliana ma ritrae i rapporti esistenti tra i boss isolani e quelli di Cosa Nostra, tra la mafia e la camorra, tra la mafia e la 'ndrangheta calabrese. Il lavoro del giudici non sarebbe bastato per inchiodare grandi e piccoli mafiosi alle loro responsabilità. L'estradizione di Masino Buscetta dal Brasile ha segnato una svolta. Il boss della «mafia perdente", più volte vicino al suicidio, inseguito dal nemici «vincenti», ha fatto una scelta di campo. E ha confidato ai magistrati tutti i segreti di Cosa Nostra. Ogni parola di Buscetta è stata verificata. Ogni rivelazione del vecchio boss è stata confrontata con le confessioni di altri pentiti come Salvatore Contorno, Stefano Calzetta, Vincenzo Sinagra e Salvatore Coniglio. Poi è cominciato 11 valzer degli arresti clamorosi: l'ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, i finanzieri Nino e Ignazio Salvo, ritenuti «Intoccabili», Infine Pippo Calò, ex capo di Buscetta, trasformatosi in cassiere della mafia. ' Ottocento persone sono state coinvolte nei blitz decisi dalla magistratura siciliana. Buscetta ha infrànto 11 mito dell'omertà, altri hanno seguito il suo esempio, 1 giudici siciliani hanno risposto con azioni concrete alle1 antiche accuse di Inerzia. Alcuni mafiosi sonò stati arrestati con orribili accuse: complicità nell'uccisione del generale Dalla Chiesa e della moglie Emanuela, del commissario Boris Giuliano, del giudice Cesare Terranova, del presidente della Regione Piersant< Mattarella, del segretario de Michele Reina, del segretario regionale pei Pio La Torre. Un listone ricco di vecchie e nuove conoscenze, molte delle quali emerse grazie ai pentiti, r. s.

Luoghi citati: Brasile, Palermo