Sandro Mazzola ai tifosi «Genoa in A per restarci»

Sandro Mazzola ai tifosi «Genoa in A, per restarci» Sandro Mazzola ai tifosi «Genoa in A, per restarci» E' l'amministratore delegato dei rossoblu; «B calcio mi mancava» DAL NOSTRO INVIATO GENOVA — Un centinaio di tifosi, al grido di «Genoa in serie A», l'hanno accolto nella sede di piazza delle Vittorie come se fosse ancora 'Baffo-goU, regalandogli una sciarpa rossoblu. Sandro Mazzola, dieci mesi dopo l'amaro addio dall'Inter, ricomincia da B, dietro la scrivania di amministratore delegato di una società che è scossa dal vento della rivoluzione del 'dopo-Fossati». Un'eredità pesante. Il nuovo padrone del Genoa, Aldo Spinelli, il 're* dei trasportatori del porto, l'ha presentato Ieri mattina con quattro parole: «Vi lascio un vlcecamplone del mondo. Speriamo porti fortuna». Per Mazzola, un'avventura piena di rischi. «Per questo m'affascina: è un rischio calcolato, una partita contro me stesso», dice Sandro, ex bandiera dell'Inter, abituato a navigare in acque procellose, che cerca un approdo sotto la lanterna dopo aver lasciato Milano per la prima volta nella sua vita. «Dopo un trentennio nell'Inter, pensavo di dedicarmi alla famiglia — confessa Mazzola —. Ho attività extracalcistiche ma restavo legato al vecchio mondo con la rubrica per una tivù privata e una collaborazione giornalistica. Però mi mancava 11 profumo dello spogliatolo, 11 rapporto con 1 giovani e, malgrado mi abbiano dato del pazzo, sono ricaduto nella stupenda malattia che si chiama football e che obbligherà la mia famiglia ad altri sacrifici». — Genova non è Milano. Non teme di «bruciarsi» in un ambiente tutto da rifare, che ha sempre fretta? «Le cose difficili mi entusiasmano. Mi sono innamorato del Genoa. Nella vita bisogna pedalare In gruppo o arrivare in testa, con 11 pericolo di prendere schiaffi. Dieci mesi fa ero di fronte a questo bivio. Sono stato 'costretto a lasciare l'Inter, ho rifiutato offerte di altre società per accettare questa. So di pedalare In salita». Con un impegno triennale (che gli frutterebbe dai 600 agli 800 milioni, la metà di quanto guadagnava all'Inter) Mazzola cercherà di riportare ti Genoa nella massima divisione «per restarci stabilmente, con decoro e un certo prestigio». Al Genoa c'è anche il dot4ór Beppe Bonetto, ex Torino di Piantili, come consulente personale del presidente. Mazzola ritrova un pezzo di Inter, dal d.s. Landini con II quale inizierà a operare domani a Milano! sul calcio-mercato, a Tarcisio Burgntch, suo compagno di tante battaglie nell'Inter euromondiale e in Nazionale: «Per nove anni mi ha marcato in allenamento co-' prendoml di lividi, prendendomi per mano nel momenti di follia, come quella volta che avevo fatto le valigie per lasciare 11 ritiro azzurro agli europei. E' un allenatore serio, preparato, può fare molto bene. Adesso si trova In Sardegna. Dobbiamo parlare». — C'è malcontento tra molti giocatori genoani per le multe e l'inchiesta detta magistratura: l'ex presidente Fossati li ha apertamente criticati per la loro mancanza di attaccamento ai colori. Come trattenerli? «Mi auguro di convincerli a sposare la mia politica. Il numero . di collaboratori non dovrà essere troppo elevato, come Insegna la Juventus, ma legato alle esigenze. Il calcio 6 In ritardo rispetto alle altre aziende, n padrone non ha più diritto di vita o di morte sul dipendente: adesso è il calciatore che Impone. Fra un palo d'anni la situazione si assesterà. Qui si possono ritrovare certi valori instaurando 1 rapporti che avevo con Zenga, Bergoml, Beppe Baresi e Riccardo Ferri nell'Inter». — / tifosi genoani, libera- ! Itisi dopo una lunga lotta di >ì Fossati, sono padroni, cotta-' \boratorl o semplici spettato-1 ri? «II tifoso fa parte delle società di calcio, ne è l'anima. Non comanda ma indirizza,, facedo capire se la strada è1 giusta o sbagliata. Il Genoa. ne è l'esemplo. Non si può' bluffare senza essere scoperti: se il tifoso si sente. Imbrogliato ti volta le spalle. Domani pomeriggio esporrò i miei programmi al Genoa Clubs». Dalle parole al fatti. Mazzola vuole allestire una società moderna, con un cam\po d'allenamento meno sco\modo e Isolato di quello di Sant'Olcese (a Pegli?). Sono istatt già ceduti Bonetti, Fiorini e Benedetti. E' arrivato ' \Binl e Mazzola potrebbe chiedere all'Inter, che ne è ■proprietaria anche se milita ancora nella Sampdoria, Beccalosst, suo vecchio pallino. Dal Torino dovrebbe arrivare Mariani oltre a Mastalli dal Catania. Mazzola vuole uno sponsor genovese: «Dobbiamo formare un gruppo, una'equipe affiatata. Solo cosi si può lavorare bene. Nell'In-' ter da giocatore ho vinto tutto, in sette anni come dirigente uno scudetto, due Coppe italia e un Mundlallto Club. Qui 11 nostro scudetto si chiama promozio¬ ne». b.b. kM' *

Luoghi citati: Genova, Milano, Sant'olcese, Sardegna, Torino