Si è ratto il fronte degli imprenditori di Gian Carlo Fossi

Si è ratto il fronte degli imprenditori Scala mobile e costo del lavoro Si è ratto il fronte degli imprenditori Il commercio e l'agricoltura polemici ROMA — Mentre i sindacati ricercano affannosamente un'intesa fra loro sulla riforma del salarlo e della scala mobile, nuove tensioni nel fronte imprenditoriale rendono ancor più difficile il tentativo del ministro De Mìchelis di avviare trattative concrete fin dal primi giorni della prossima settimana. Ieri, in una riunione al Cnel, la confederazione delle piccole e medie industrie (Confapl) ha cercato con modesto successo di convogliare verso una sua proposta le organizzazioni dell'agricoltura, dell'artigianato, della cooperazione e dei servizi in vista dei prossimi incontri con Cgll, Cisl e UH. All'iniziativa non hanno aderito Confcommercio e Confagricoltura. Se si considera, poi, il diverso atteggiamento assunto sulla questione dei decimali e sulla disdetta della scala mobile, si evince facilmente come lo schieramento sia spaccato almeno in tre o quattro tronconi: la Confindustria, rimasta sola nel non pagamento dei decimali, ha denunciato l'accordo di scala mobile che scade il 30 giugno, seguita dalla Conf etra e dalla Conf artigianato; Intersind-Asap (che pure hanno in corso negoziati separati con i sindacati), la Confapi, la Confcooperative, le altre organizzazioni degli artigiani, quelle dei servizi ecc. hanno definito una «proroga tecnica» al 30 novembre dell'intesa sulla scala mobile per evitare una disdetta che avrebbe ulteriormente inasprito 1 rapporti sociali; la Confcommercio si è differenziata, per il momento, da tutte le altre associazioni, dato che il suo accordo di scala mobile scade 11 27 agosto e, comunque, il presidente Orlando ha affermato che - la disdetta non è un'emergenza ineluttabile» ; la Confagricoltura marcia per la sua strada e confida di arrivare a conclusioni positive prima del 31 agosto. Le associazioni imprenditoriali, che ieri hanno partecipato alla riunione al Cnel, hanno convenuto di affidare ad una «commissione tecnica di coordinamento» il compito di realizzare una sintesi delle varie proposte illustrate dalle stesse associazioni su scala mobile, rinnovo del contratti, gestione e flessibilità degli orari. L'ipotesi della Confapi, resa nota dal presidente Vaccaro, prevede: 1) abolizione dell'attuale meccanismo di indicizzazione e istituzione di una revisione annuale della retribuzione collegata all'andamento dell'economia; nella fase transitoria, superamento del punto unico, salvaguardia di una quota della retribuzione di categoria, allungamento del periodo di rilevazione con un sistema che attui l'indicizzazione al 100% di 600.000 lire e al 30% sulle quote salariali superiori, slittamento dei rinnovi dei contratti di tre anni e sterilizzazione dell'indice sindacale dagli effetti dell'Iva e dell'inflazione importata. 2) gestione flessibUe dell'orario di lavoro attraverso l'introduzione di un «monte ore» annuo, 3) drastica riforma della struttura del salario (soppressione degli aumenti periodici di anzianità, revisione del trattamento di fine rapporto ecc.). 4) revisione del sistema fiscale e parafiscale. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Vaccaro

Luoghi citati: Roma