« I 2 morti di via Domodossola una ferocia gratuita ottusa»
«12 morti di via Domodossola una ferocia gratuita, ottusa» Al processo d'appello contro le Br il terrorista Chiocchi si dissocia «12 morti di via Domodossola una ferocia gratuita, ottusa» La lotta armata rinnegata anche da Flavia Nicolotti - Alla sbarra 21 imputati • Pagani Cesa sorpreso con sei seghetti «nascosti» e condannato in pretura a 7 mesi - Oggi la requisitoria • Via Domodossola con quei due morti è quanto di più ottuso politicamente, e gratuitamente feroce, la lotta armata abbia prodotto in Italia*. Antonio Chiocchi, ex duro del gruppo terroristico «Brinate rosse, partito guerriglia., definisce cosi 11 barbaro assassinio delle due guardie Mondlalpol davanti al Banco di Napoli nell'ottobre '82. Da pochi giorni Chiocchi è un' dissociato, come la sua compagna Flavia Nicolotti: un lungo travaglio ha portato entrambi a rinnegare la lotta armata. La dissociazione di Chiocchi, ritenuto l'ideologo della banda, e di Flavia Nicolotti è una delle novità di questo processo d'appello incominciato ieri mattina e che dovrebbe concludersi in tre o quattro giorni. L'altra novità, a margine del procedimento, riguarda Francesco Pagani Cesa: appena arrivato alle Nuove, da Cuneo, gli hanno trovato addosso sei seghetti da 12 centimetri ed è stato condannato a 7 mesi in pretura, per direttissima. Alla sbarra sono 21 imputati: In gabbia gli irriducibili Marcello Ghiringhelli, Teresa Sclnica, Francesco Pagani Cesa, Clotilde Zucca (tutti condannati all'ergastolo in primo grado, come Chiocchi e la Nicolotti); fuori, confusi tra i parenti delle vittime, sulle ultime panche in fondo all'aula, Chiocchi, Nicolotti, Barbara Graglia, il superpentito Antonio Marocco c bro. L'udienza si consuma veloce, in un clima tranquillo, ben diverso dagli arroventati inizi del processi ai terroristi: nessuno ride o scherza, si scambia qualche saluto con i parenti ma a bassa voce, niente effusioni o i soliti abbracci e baci provocatori. Il giudice a latere della prima assise d'appello, Malchiodl, accanto al presidente Lacquaniti, rievoca il duplice assassinio delle guardie Sebastiano D'Aleo e Antonio Pedio, un'orione progettata ed eseguita il 21 ottobre '82 solo per dare la massima risonanza ad un volantino (il documento che riguardava il .tradimento» della brigatista Na¬ talia Ligas, arrestata poco prima, fu gettato dalla Scinica sui due cadaveri): una tragica azione pubblicitaria. Nella banca, secondo l'accusa che finora trovava conforto nella confessione del pentito Antonio Marocco (condannato in primo grado a 13 anni e mezzo di carcere) e ora nelle ammissioni di Antonio Chiocchi, entrarono Ghiringhelli, Scinica, Zucca, Pagani Cesa. Quest'ultimo sparò alle guardie. Fuori li attendevano Chiocchi e Marocco. Flavia Nicolotti non era presente in via Domodossola ma, per l'accusa, avrebbe partecipato con gli altri alla riunione in cui era stata decisa la strage. .Non è vero, non sapevo nulla di quel progetto., ha sempre sostenuto la ragazza. .Ho fatto parte della \tbanda armata ma non della direzione di colonna ed ho saputo soltanto dopo, dai compagni, quello che era avvenuto in via Domodossola*, ha spiegato l'altro giorno al giudice nel verbale di dissociazione. Ed ha aggiunto: .Emotivamente e moralmente sento però tutto il peso di quell'azione*. ■/ Dalle ammissioni di Antonio Chiocchi si apprende che la banda aveva fatto varie inchieste su dirigenti Fiat c su magistrati, che si era deciso di sequestrare, processare e uccidere su un furgone un caporeparto Fiat. In aula Chiocchi e Nicolotti si sono limitati a confermare le dichiarazioni rese nel giorni scorsi. .Niente da dire., ha dichiarato Pagani Cesa (difeso dall'avv. Perla) che poi è stato trasferito in pretura per rispondere di detenzione d'arma impropria. In arrivo da Cuneo, aveva nascosto, in un posto ritenuto sicuro, 6 seghetti, ma 11 metal detector delle Nuove al suo passaggio s'è messo a suonare. Lo hanno denudato ma niente da fare: l'allarme continuava* Una radiografia in infermeria ha rivelato la presenza del seghetti. Il pretore Iannibelli lo ha condannato a 7 mesi di carcere. Il processo per via Domodossola continua oggi con la requisitoria del pg Notarbartolo. Nino Pietropinto Francesco Pagani Cesa arriva, sorto scorta, in tribunale
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