Anche nel vocabolario non c'è parità tra i sessi
Anche nel vocabolario non c'è parità fra isessi A Roma si discute sulla correttezza della lingua Anche nel vocabolario non c'è parità fra isessi Negli Usa modificato qualche termine: chairman (presidente) è diventato chairperson • «Perché senatore e non senatrice?» ROMA — E' linguisticamente corretto dire «11 senatore» Susanna Agnelli, «il segretario nazionale» della FNSI Miriam Mafai, «11 presidente della Camera» Nilde lotti, «l'amministratore delegato» dell'Italtel Marisa Bellisario, «11 sindaco» di Palermo Elda Pucci, «l'ingegnere» Maria Rossi, e cosi via? Non si potrebbe, senza far piangere la grammatica e urlare 1 puristi più conservatori 'dire tranquillamente la senatrice, la segretaria, la presidente, l'amministratrice, la sindaca, l'ingegnerà?' Correttezza lessicale a parte, è vantaggioso per la donna che nella nostra lingua permangano consuetudini, Inesattezze ed equivoci che in ultima analisi finiscono per mantenere nel nostro costume quel residui di pregiudizi discriminatori fra 1 sessi tante volte focalizzati? Un no secco e categorico a quest'ultima Interrogativo è venuto dal Convegno 'Parità fra i sessi nella lingua, nei mass-media e nell'educaeione*, promosso dalla Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna Istituita alcuni anni fa dalla Presidenza del Consiglio. Nel tre giorni di relazioni e di dibattiti saranno affrontati tre temi principali: l'uso non sessista della lingua, 1 modelli di donna emergenti nel mass-media, i ruoli maschili e femminili nei testi delle elementari. • Se la parità fra uomo e donna non è stata ancora raggiunta lo dobbiamo anche al modo, retrivamente "sessista", in cui continuiamo a parlare e a scrivere — ha detto Alma Sabatini dell'Università di Roma nella sua relazione di base. — La lingua italiana continua ad ispirarsi ad un principio androcen trico: l'uomo è il parametro intorno al quale ruota l'universo linguistico. E' attraverso la lingua che si forma e si sviluppa la coscienza degli individui. E' la lingua a fornire gli schemi di percezione e di classificazione della realtà e quindi a condizionare il pensiero». E' dunque sulla lingua' che bisogna intervenire. Interventi di questo genere sono già stati effettuati, e con successo, in molti Paesi. Negli Stati Uniti il Department of Labor (Ministero del Lavoro) ha ufficialmente modificato una gran numero di vocabolLper evitare che il riferimento si limitasse all'uomo e potesse essere invece attribuito tanto all'uomo che alla donna. Per esemplo «chairman» (presidente) è stato modificato il «chairperson», «mailman» (postino) in •mallperson». Alma Sabatini ha quindi suggerito una lunga serie di forme alternative e linguisticamente accettabili, che possono tranquillizzare chi le usa e alutarlo a non esagerare in maschilismo per il timore di sbagliare. La maggior confusione sta nell'uso dei sostantivi che si riferiscono a mestieri, professioni, cariche pubbliche, e cosi via. Qui 11 titolo maschile viene usato anche nei casi in cui quello femminile esiste e viene normalmente impiegato in tutto i registri linguistici. 'Senatrice, femminile di senatore, esiste ed è una forma perfettamente regolare e socCalmente accettabile — spiega Alma Sabatini. — Anche nel caso di segretario, amministratore, direttore, i corrispettivi femminili vengono usati ma soltanto per cariche di minor prestigio. Altrettanto corretto, per vari motivi, è dire ammlnlstratrlce unica, sottosegretarla, direttrice d'orchestra, procuratrlce legale, sostituta procuratrlce della Repubblica, consigliera comunale, ambasciatrice, ispettrice generale, la parlamentare europea, Le stesse raccomandazioni valgono anche per i gradi militari. Si può infatti correttamente dire la soldata, la caporale, la maresclalla e via dicendo fino a (e perché no?) la capo di stato maggiore. Bruno Ghlbaudi
Persone citate: Alma Sabatini, Bruno Ghlbaudi, Elda Pucci, Maria Rossi, Marisa Bellisario, Miriam Mafai, Senatrice, Susanna Agnelli
Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Usa
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