Tokyo critica i controlli canadesi Falso allarme su un volo interno di Renata Pisu

... ìi..■ •.i uti a >i* Falso allarme su un volo interno Gli inquirenti incerti tra terrorismo interno e pista sikh ... ìi..■ •.i uti a >i* Falso allarme su un volo interno DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — All'aeroporto di Narlta il panico per l'esplosione della bomba nascosta in una valigia, che si trovava nel container del bagagli appena sbarcati dal volo 003 della Canadian Pacific Airlines, è durato due ore: tutto 11 traffico è stato bloccato. Subito dopo lo scoppio sono scattati 1 meccanismi di sicurezza: 1 passeggeri del volo proveniente dal Canada sono stati fermati e interrogati, poi rilasciati, salvo due di nazionalità indiana, perché la coincidenza con la tragedia dell'aereo dell'Air India, anch'esso proveniente dal Canada, ha fatto nascere il sospetto che i due episodi possano avere la stessa matrice. I sikh, dunque? Le autorità giapponesi ne dubitano. Ad ogni modo, stanno vagliando tutte le ipotesi, non esclusa quella che la bomba scoppiata a Narlta avrebbe dovuto invece esplodere in volo. Il movente? Si pensa anche al più banale, cioè al gesto di un folle per uccidere un parente imbarcato su quel volo e otte¬ nere il premio di assicurazione: pare che manchi un passeggero nella Usta ufficiale. Questa Ipotesi ha però scarso seguito. Ieri mattina, l'aereo di linea Tokyo-Sapporo, con 189 persone, ha dovuto fare un atterraggio d'emergenza ad Aklta in seguito a una telefonata anonima che annunciava l'esplosione di -alcune bombe- a bordo per le 7,20. Non è stato trovato nulla: terrorismo psicologico o sciaccallagglo? Da più di un mese in Giappone si parla del pericolo di un rigurgito di azioni terroristiche, e lo scalo di Narlta, sorvegliato notte e giorno da 1500 poliziotti che ogni due ore ispezionano anche 1 campi di patate e pomidoro del dintorni, è un obiettivo tradizionale degli estremisti giapponesi, che lo hanno sempre considerato 11 simbolo della corruzione capitalista: questo aeroporto è diventato oro per gli appaltatori nelle grazie del governo, ma ha tolto terra agli agricoltori della zona, 1 quali sono ripetuta¬ mente scesl in campo assieme al «radicali», un tempo «rossi», oggi «verdi». Anche da Verdi gli estremisti giapponesi sono violenti. Narlta viene attaccato con razzi, bombe e granate almeno due volte al mese, però dall'esterno. Nel 1978, poco prima che l'aeroporto entrasse in funzione, gli oppositori erano riusciti a entrarvi sgominando un contingente di polizia forte di 14 mila uomini. Occuparono la torre di controllo, distruggendo Impianti radar e altre attrezzature. Da allora nessun malintenzionato è più riuscito a penetrarvi; nessuno, passeggeri o accompagnatori, sfugge alla più accurata ispezione, dai documenti al bagagli a mano. Narlta è l'unico luogo in Giappone dove non vigono le regole della tradizionale e tanto decantata cortesia nipponica: sembra di entrare in una zona di operazioni militari. La bomba di domenica, forse per un errore del timer, forse per la volontà di colpire la fortezza dall'Interno, conferma 1 timori delle autorità giapponesi, che la settimana scorsa avevano messo in guardia il mondo intero sull'eventualità di una ripresa in grande stile del terrorismo internazionale, timori che avevano il loro fondamento nella liberazione di Okamoto dalle carceri israeliane. Renata Pisu

Persone citate: Okamoto, Verdi

Luoghi citati: Canada, Giappone, India, Tokyo