Bulgaria più dura della stessa Uefa
Bulgaria più dura della stessa Uefa Bulgaria più dura della stessa Uefa Due club di Sofia, Cska e Levski, disciolti dopo gli incidenti nella finale di Coppa e molte squalifiche Pugno di ferro totale dell'Uefa, con echi in tutta Europa, e severe sanzioni •autonome» in Bulgaria contro società e giocatori. SI potranno discutere sin che si vuole (e talvolta con ragione) modi e tempi di certe punizioni, ma la preoccupazione dopo la tragedia di Bruxelles è tale da far capire, se non giustificare, ogni eccesso. Desta comunque timori, oltre ai problemi spiccioli, la chiusura del Comunale per le prime due partite casalinghe della Juventus nella prossima Coppa dei Campioni: giocare in campo neutro, ed accompagnare la decisione con una multa pari agli incassi (oppure obbligare la Juventus a devolvere gli introiti ad un fondo di solidarietà) sarebbe stato meno rischioso e sportivamente più equo del costringere le squadre a giocare senza pubblico in una città in cui, inevitabilmente, ci sarà maretta attorno allo stadio, senza la possibilità di diffondere la gara per televisione. L'Uefa, intanto, ha annunciato altre sanzioni: a parte — una pura curiosità — la squalifica per quattro gare inflittisi a Gllian Tatton, della nazionale femminile nordirlandese, per gesti villani durante un incontro, al Bordeaux è stata comminata una multa di 56.000 franchi di multa (più di 40 milioni di lire) per lancio di petardi da parte dei tifosi e comportamento scorretto della squadra in occasione della partita con la Juventus, il 24 aprile, e comportamento scorretto prima della partita con i sovietici del Dnlepr, 1120 mano. Il Rapid Vienna e stato multato a sua volta di 50.000 franchi per gli atti di intolleranza compiuti dai tifosi nel confronti della squadra e dei sostenitori avversari durante la finale di Coppa delle Coppe, il 15 maggio. A Sofia, intanto, i due pio noti club della Bulgaria, il Cska ed il Levski, sono stati «sciolti» dal comitato centrale del partito comunista in seguito al gravi incidenti che hanno accompagnato mercoledì scorso la sfida fra le due squadre. Incidenti che, si legge nella motivazione del grave provvedimento «...hanno violato le più elementari norme del comportamento sociale, degradato la dignità umana, offeso la morale sportiva socialista». Nello stesso tempo i giocatori Borislav Mikhailov, 22 anni, e Plamen Nikolov, 27 anni, entrambi del Levski nonché portiere e terzino destro della nazionale, sono stati squalificati a vita per «violazione brutale della moralità sportiva socialista e per manifestazioni di teppismo» Il Comitato bulgaro per la cultura fisica e lo sport e la Federazione di calcio bulgara hanno anche squalificato per un anno Nasko Sirakov (Levski), 25 anni, centrocampista della nazionale, per «comportamento indegno». E' stato invece sospeso per i primi tre mesi del prossimo campionato Kostadin Yontchev, centrocampista del Cska e della nazionale. L'esempio che arriva dalla Bulgaria, pur considerando situazioni ambientali e politiche, non va sottovalutato. La serietà deve esistere all'interno di Paesi e federazioni, non si deve arrivare ad atti di «giustizia internazionale» che prestano 11 fianco a critiche, come nel caso delle decisioni dell'Uefa. r.s.
Persone citate: Borislav Mikhailov, Kostadin Yontchev, Nikolov
Luoghi citati: Bruxelles, Bulgaria, Cska, Europa, Sofia, Vienna
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