Morto lo sceneggiatore fu tra i padri del neorealismo

Morto lo sceneggiatore fu tra i padri del neorealismo Scrisse anche «Guardie e ladri», stava lavorando con Antonioni Morto lo sceneggiatore fu tra i padri del neorealismo FIRENZE — E' morto improvvisamente ieri mattina nella sua abitazione di Firenze Piero Tellini, 69 anni, uno dei più grandi sceneggiatori italiani e fra gli inventori del neorealismo. Aveva scritto più di trenta film, fra i quali Quattro passi fra le nuvole. Guardie e ladri premio to a Cannes come miglior soggetto; Vivere in pace vincitore di un nastro d'argento; L'onorevole Angelina con la Magnani. Aveva lavorato con Zavattini, Fellini e Antonioni per il quale aveva scritto Cronaca di un amore. Attualmente con lo stesso Antonioni stava preparando un film dal titolo provvisorio Io. Piero Tellini era figlio della cantante Urica Ines Alfani Tellini, la prediletta di Toscanini, morta a Milano il primo giugno scorso, all'età di 89 anni. «Era uno degli scrittori di cinema più geniali e immaginifici che io abbia mal conosciuto" ha detto Michelangelo Antonioni, appena appresa la notizia della morte di Tellini. •E' stato veramente uno del fautori del neorealismo italiano e a stare con lui a quel tempi si era sottoposti ad un bombardamento di idee — ha proseguito Michelangelo Antonioni —. Scrisse un sogget- i to per Anna Magnani che era la storia di un'attrice alla quale venivano fatte in continuazione proposte di film sulle quali lei non sapeva prendere una decisione. Il film era, appunto, una serie di idee per film, una quindicina, che l'attrice immaginava». «Era un uomo anche molto gradevole a starci insieme, se vogliamo un po' folle nella sua ricerca del nuovo e dell'importante da fare. Negli ultimi tempi sembrava che questa fosse diventata la sua ossessione. Il progetto al quale stavamo lavorando, era la storia di un uomo che aveva scoperto in giro per il mondo delle pietre sulle quali erano visibili delle facce,- come se fossero state scolpite da una mano umana. In una sola di queste pietre, che io ho visto tra le tante che lui aveva, ho riscontrato 78 facce». «Siccome erano pietre che risalivano ad un'età preistorica, Tellini si domandava: fra l'inizio della civiltà che risale più o neno a diecimila anni prima di Cristo e il periodo a cui appartengono queste pietre, c'è un buco che le nostre conoscenze non rie- ■ scono a riempire. Se esisteva fin da allora una civiltà in grado di scolpire delle figure umane cosi sofisticate come quelle riscontrate sulle pietre come mai questa civiltà è finita?». «Questa — ha concluso Antonioni — era più o meno la materia del film al quale stavamo lavorando. Mi sembrava di aver trovato Piero finalmente felice con una sua nuova compagna alla quale mi pareva legato molto profondamente». (Ansa) Anna Magnani in un'inquadratura del film «L'onorevole Angelina», scrìtto da Franco Tellini

Luoghi citati: Cannes, Firenze, Milano