«La droga era nella posta in una lettera per Dario» di Fulvia Caprara

«La droga era nella posta in una lettera per Dario» Intervista a Daria Nicolodi, arrestata con Argento «La droga era nella posta in una lettera per Dario» «Chi ci odia così per fare uno scherzo simile?» dice l'attrice - «La notte in carcere, terribile» ROMA — -Mercoledì mattina verso le dieci Ita bussato alia porta il solito postino e mi ha consegnato una lettera raccomandata indirizzata a Dario: anche se siamo separati da un anno la sua posta continua ad arrivare qui, perchè l'indirizzo della residenza è rimasto qucsio...Nclla busta c'era un sacchetto di plastica con dentro la cocaina tutta pressata: sembrava wn foglio di carta bianca-. Daria Nicolodi, con gli occhi verdi truccati e ancora tacili alle lacrime, racconta l'avvio della sua due giorni d'incubo: l'arrivo in casa degli uomini della Guardia di finanza, la breve detenzione a Rebibbia, il rilascio, alle 21 di giovedì scorso, reso noto con un giorno di ritardo, «insieme a quello di Dario, perché evidentemente da sola non facevo notizia». Alla scena della perquisizione,hanno assistito le-due figlie dell'attrice: Anna di tredici anni e Asia di nove cD«ttc—gjmsfgpclsccuandsldmat che, con l'arresto del padre Darlo Argento, e della madre, «da un momento all'altro si è trovata con tutti e due i genitori in carcere». -Mi hanno chiesto se avevo stupefacenti — prosegue la Nicolodi — e gli ho consegnato subito, di jnia volontà, i ventitré grammi di hascich. Poi si sono assicurati che iri casa non ci fossero bilancini, quelli che generalmente vengono usati per dosare la droga, il lutto con molta calma e senza violenza, direi quasi all'inglese-. -Ventitré grammi di hashish equivalgono a circa trecentomila lire e mi sembra chiaro che non si tratta di una cifra da spaccio. Quanto all'abitudine di fumare non ne Ito mai fatto mistero — ha detto ancora l'attrice —: spesso mi preparo uno spinello la sera, prima di andare a dormire, per rilassarmi e non mi sembra certo un reato-. A Rebibbia la Nicolodi ci è arrivata dopo aver avuto il tempo di avvisare il proprio avvocato e il suo attuale compagno: -Avevo la pressione molto alta e i battiti cardiaci accelerati: dentro però sono rimasta tranquilla, non ho mai avuto a che fare con la legge, sapevo di non dover temere nulla-. In cella d'isolamento l'attrice ha ricevuto le visite della psicologa, della direttrice del carcere e di una educatrice: -Persone stupende che hanno cercato di darmi il loro aiuto. Ho chiesto alla biblioteca un testo teatrale che volevo leggere e la giornata è passala presto. La nottata invece è stata terribile: le luci accese e fortissime, le urla selvagge delle detenute che vogliono uscire, il viavai dei nuovi arrivi e dai plani di sopra le radio a tutto volume con le canzoni di Eros Ramazzotti-. Giovedì, intorno alle 17, il sostituto procuratore Andrea De Gasperls ha firmato l'ordine di scarcerazione per la Nicolodi: -E' stato questo il momento in cui mi sono sentita più sola, a parte il conforto della mia famiglia, non ho ricevuto molte manifestazioni di solidarietà, nessuna telefonata dai colleghi di lavoro, 7iessun telegramma importante come quelli che ha avuto Dario-. Nell'ingresso della casa dell'attrice, c'è un solo grande mazzo di fiori con un biglietto che dice: -Detieni 24 rose da parte mia. Ettore Scola-. «Spero che questa avventura non mi faccia perdere l'abituale ottimismo: mi fa molta Impressione pensare che possa esistere qualcuno che odia tanto me e Dario da architettare uno scherzo del genere Lo scherzo, quello della busta di cocaina, resta per il momento un mistero: non ne sa nulla Darlo Argento, che ha ripreso, appena ottenuta la libertà provvisoria, la lavorazione del film di Lamberto Bava «Demoni» e non ne sa nulla Daria Nicolodi che ha in programma un'estate di lavoro. -Ho mandato le bambine da mia sorella a Firenze così posso approfittare della calma in casa e di Roma deserta per lavorare, leggere e studiare. Sto scrivendo con Cristina Nuzzi una sceneggiatura ispirata alla storia di Giovanna D'Arco: sarà una coproduzione italo-francese dove però non apparirò in veste di attrice, ma solo in quella di autrice. Poi torno all'horror, con un'opera rock di Luigi Cozzi e martedì comincio il doppiaggio inglese di «Maccheroni., il film di Scola che ho girato nell'autunno scorso: devo ancora vederlo, ma so già che sarà presentato alla Biennale del cinema di Venezia-. Fulvia Caprara 11 viso dolce di Daria Nicolodi in un film di alcuni anni fa

Luoghi citati: Asia, Firenze, Rebibbia, Roma, Venezia