Altre bombe nel Nepal, arresti «Rovesceremo la monarchia»

Altre bombe nel Nepal, arresti «Rovesceremo la monarchia» Altre bombe nel Nepal, arresti «Rovesceremo la monarchia» KATIIMANDU — Altre bombe sono esplose fra venerdì e Ieri nel piccolo regno del Nepal: Il bilancio delle vittime è salito a 11 morti e 130 feriti, la polizia sta facendo centinaia di arresti. I primi ordigni erano scoppiati a Kathmandu In prossimità del palazzo reale, del Parlamento e di un albergo di lusso; le nuove esplosioni hanno colpito anche alcune piccole città, tra cui il noto centro turistico di Pokhara. La responsabilità degli attentati è stata rivendicata da un finora sconosciuto «Esercito unito di liberazione» (Samyukta mukti valilni) In volantini che sarebbero stati trovati all'alba di Ieri per le strade della capitale. II partito del Congresso nepalese, da poco posto fuorilegge per aver chiesto il ritorno al sistema multipartitico soppresso 10 anni fa, ha duramente condannato gli atti terroristici sottolineando che solo I comunisti nepalesi sono favorevoli alla violenza. Nel Nepal, secondo la polizia, operano non meno di venti organizzazioni marxiste clandestine. Numerosi arrestati sono legati a questi gruppi. GII attentati di questi giorni sono stati rivendicati anche da un altro gruppo, 11 quale ha detto che continuerà I suoi attacchi finché non sarà rovesciata la monarchia. Un portavoce di esso, intervistato dall'agenzia Reuters a New Delhi, ha affermato che il «Janawadi Morena» (Fronte Popolare) ha impiegato 200 seguaci per collocare circa 50 bombe a Kathmandu e altre città del Nepal. «Con queste esplosioni in tutto 11 Paese, si Inaugura l'avvio di una grande rivoluzione», ha dichiarato il portavoce, che ha chiesto l'anonimato, aggiungendo che più di 20 ordigni (di gelatina esplosiva, con orologi da polso come •timer») sono esplosi, mentre gli altri sono stati disinnescati. Il portavoce — che dice di non saper nulla degli autori dell'altra rivendicazione — ha affermato che il Fronte, guidato dall'ex parlamentare nepalese Ramraja. Prasad Singh, intende rovesciare re Birendra, Istituire una Repubblica democratica, abolire la proprietà privata e perseguire l'uguaglianza economica. Prasad Singh fu detenuto In Nepal dal 1971 al 1976 per alto tradimento e tentativo di rovesciare la monarchia. Il Fronte fu creato nel 1976, poco dopo la liberazione di Singh, e ha una struttura addestrata per la guerriglia.

Persone citate: Singh

Luoghi citati: Nepal