I giudici fanno autocritica «C'è chi esorbita dal ruolo» di Vincenzo Tessandori
I giudici fanno autocritica «C'è chi esorbita dal ruolo» Viareggio, acceso dibattito al congresso nazionale I giudici fanno autocritica «C'è chi esorbita dal ruolo» Caliendo: «Assurde le crìtiche dì Craxi: i politici scaricano sul magistrato le tensioni del Paese» DAL NOSTRO INVIATO VIAREGGIO — Nel giorni scorsi, a Roma, magistrati ed esperti del ministero di Grazia e giustizia hanno discusso a lungo di estradizioni con alcuni giudici statunitensi. Disponibili alla più ampia collaborazione, gli americani si; sono mostrati irremovibili su un punto: ogni richiesta deve essere corredata da accuse documentate. Insomma, il cittadino sospettato colpevole rimane presunto innocente fino a quando 11 magistrato non proverà 11 contrario. Stefano Campo, giudice istruttore a Firenze, sottolineava ieri questo aspetto, che dovrebbe essere elementare e che, al contrarlo, rischia di diventare un nodo di ardua soluzione. Forse, 1 giudici avvertono che 1 rapporti con la gente non sono totalmente buoni e, riuniti In 600 qui a Viareggio nel congresso organizzato dall'associazione nazionale, fanno autocritica e discutono su un tema spinoso: «Potere giurisdizionale e garanzie dei cittadini,,. Neppure 1 rapporti fra magistratura e potere politico attraversano un momento felice. Giacomo Caliendo, segretario generale di Unità per la Costituzione, ha detto: «L'affermazione del presidente del Consiglio "il Paese è stanco di questi giudici" che è assurda nella forma, è espressiva dello stato di tensione esistente, ma non contribuisce a ricercare le ragioni di una perdita di credibilità della magistratura, emersa, è vero, da recenti sondaggi di opinioni, ma che non è alla stessa esclusivamente addebitabile: Ha aggiunto Caliendo: «71 potere politico dovrebbe rinunciare alla tentazione di "doppio gioco": servirsi della magistratura per la mediazione delle tensioni conseguenti agli enormi problemi che scuotono il Paese Ci sono stati errori, anche in un passato molto recente, e pur senza toccare il delicato tasto della «riparazione del danni» qualcuno è ampiamente critico. Dice Ennio Fortuna, sostituto procuratore generale a Venezia e membro del Consiglio Superiore della Magistratura: «Non sempre il potere di coerciziome.è usato con la prudenza e l'equilibrio indispensabili». ■Poi spiega: «Ci sono troppi casi di catture non seguite da condanne». E 11 giudice Franco Ippolito, anch'egli membro del Csm, rincara: «Non sono mancati casi di chiare esorbitanze dal ruolo proprio del giudice che è quello di garante della legalità, casi contrassegìiati quasi da una sorta di delirio di onnipotenza allorquando il giudice regolamenta con suoi decreti, ad esempio, l'accesso a facoltà universitarie, vedi il provvedimento per il numero chiuso a Medicina». Neppure il codice, e le leggi, danno una mano per facilita¬ re la situazione. Accusa Vincenzo Accattatis, vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati, della corrente di Magistratura Democratica: «Quasi sempre le leggi sono oscure, non solo perché abitualmente scrìtte in ìnodo abborracciato, ma anche perché espressione sovente di comproiìiessi raggiunti solo in parte fra le forze politiche e sindacali: Per combattere mafia e camorra non occorrono leggi speciali, basta far funzionare quelle che ci sono, ma ancora imbattuto è l'altro grande nemico dello Stato: il terrorismo, quello di matrice nera, il «terrorismo delle stragli.. Ha sottolineato Accattatis: «Se esso è rimasto impunito, tutto lascia credere che abbia goduto e continui a godere di "particolari protezioni" in settori rilevanti dello Stato: ciò che costituisce, appunto, la nuova "vera emergenza" strettamente collegata all'inquinamento dei servizi segreti». Secondo il giudice è indispensabile «la generale bonifica dello Stato e del pubblici apparati». Il giudice di oggi non può non fare 1 conti con il potere diffuso, sostiene Enrico Ferri, segretario generale di Magistratura Indipendente, e non può evitare 1 rapporti col potere emergente. Oggi, qui o Viareggio, è atteso l'arrivo di Mino Martinazzoll, ministro della Giustizia. Fino ad ora al congresso la presenza dei politici è stata assai scarsa. C'era il senatore Luciano Bausl, sottosegretario al ministero di Orazla e giustizia, 11 quale ha sottolineato come sia «possibile la ricerca di un equilibrio fra il potere del giudice e le garanzie da dare al cittadino». Vincenzo Tessandori
Persone citate: Caliendo, Craxi, Ennio Fortuna, Enrico Ferri, Franco Ippolito, Giacomo Caliendo, Luciano Bausl, Mino Martinazzoll, Vincenzo Accattatis
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