Da un secolo chiede spazio di Gianni Bisio

Da un secolo chiede spano La drammatica situazione dell'Accademia Albertina Da un secolo chiede spano Il direttore Saroni rivendica il diritto di disporre del palazzo nel quale oggi coabita il liceo artistico: in tutto 1300 studenti • Un esempio di «mancanza di volontà» • Nella Rotonda del Talucchi due piani affittati per le aule, al terreno un garage abusivo per le auto del Comune •E' ben dolente il sottoscritto di dover significare a codesta Reale Accademia Albertina che al momento non si presenta alcuna probabilità di poterne secondare i desideri di ampliamento di locali-: cosi, nel 1865. rispondeva il •Commissario speciale per la distribuzione del locali demaniali in Torino- all'allora presidente della scuola, Ferdinando Arborlo Bremc, duca di Sartlrana. Sono trascorsi 120 anni, ma, anche se sono cambiati i termini del con¬ tendere, i problemi restano gli stessi: a quel tempo erano ginnasio e liceo a convivere a fatica con l'Accademia, ora ci coabita forzatamente 11 liceo artistico, perché nessuno, dal l" ottobre 1974 (anno dell'autonomia delle due scuole) vuol trovargli una sede. Il prof. Sergio Saroni, dal 1978 direttore dell'Accademia Albertina, ricorda con nostalgia gli anni in cui la frequentava come studente: -Era il '49, all'Artistico si accedeva dopo esami severissimi: c'era¬ no sei classi (due prime, due seconde, una terza e una quarta, 80 alunni). E all'Accademia c'erano 15 allievi a pittura, 10 a scultura e pochi altri, in tutto 60. Gli insegnanti avevano qui il proprio studio, tenevano un rapporto di lavoro costante con i discepoli. Adesso ci sono professori che non hanno neppure un'aula, altro che studio-. Trecento alunni sono ammassati all'Accademia, mille all'artistico, la cui succursale, in via Mercanti, è stata sgombrata a maggio perché pericolante: come dire doppi turni. Il prof. Baroni lamenta la •mancanza di volontà a cambiare le cose-, anche all'Interno dello stesso liceo. Rivendica 11 diritto di poter disporre di tutto il palazzo per l'Accademia, come aveva stabilito Carlo Alberto nel 1832. Cosi ci sarebbe la possibilità di avere spazi, di esporre la ricchissima pinacoteca: -L'Albertina è l'unica in Italia ad averne una propria, oltre a una ricchissima biblioteca: abbiamo 300 opere, molti fiamminghi, 59 cartoni di Gaudenzio Ferrari e della sua scuola. Qui c'è un volume che da solo vale un miliardo: "Uccelli d'America" illustrato da Judobon, allievo di David-. E poi con lo spazio ci sarebbe la possibilità di fare quelle mostre che sono la vita di un'accademia d'arte e che oggi sono precluse anche dalle rigide disposizioni sulla sicurezza. Nel cortile c'è una costruzione che, se da una parte ha risolto parzialmente e molto Impropriamente 1 problemi dello spazio («Ospito la scuoia di scenografia a la libera scuola del nudo, ma ne faremmo volentieri a meno se ci dessero la disponibilità completa del palazzo-), dall'altra è l'esemplo di come un edificio, tipica realizzazione di edilizia scolastica del periodo della Restaurazione, possa essere stato negli anni mal utilizzato e rovinato. E' la Rotonda, ex Pubblico ginnasio di latinità, costruita nel 1830 da Giuseppe Talucchi, autore anche del vecchio San Luigi e del manicomio di via Oiulio: 11 seminterrato — ora restaurato — è dell'Acca demla, il resto è del Comune che ne affitta dal 1961 primo e secondo plano all'Accade mia stessa (1.400.000 lire l'anno), e che vi ha eseguito vari lavori, dal ripristino delle scale pericolanti all'Impianto elettrico, senza tuttavia mal pensare a un progetto globa le di restauro e Impiego. Ma il Comune ha tenuto per sé il pian terreno, costituendo un assurdo e I pericoloso inserì mento In un edificio altrimenti meglio utilizzabile. Negli anni, questo è stato usato come liceo, scuola eie mentare, scuderia per l'eser cito, sede di una corale, deposito per bare del Comune, garage (abusivo) per le macchine degli assessorati allo sport e all'istruzione. Cosi nella sala centrale circolare, con le pareti ad archi alternati con ordini di lesene, una volta illuminata suggestivamente dal lucernario centrale ora scomparso, sotto il busto Impolverato del pedagogista Vincenzo Troya (1806-1883). ci sono le auto blu e quelle degli Impiegati del Comune. Il tutto sotto le aule dell'Ignara Accademia, in spregio alle più elementari norme di sicurezza. Gianni Bisio La rotonda dell'Accademia Albertina: la freccia indica l'ingresso del garage comunale

Persone citate: Carlo Alberto, Ferdinando Arborlo Bremc, Gaudenzio Ferrari, Giuseppe Talucchi, Saroni, Sergio Saroni, Vincenzo Troya

Luoghi citati: America, Italia, Torino