Due coniugi disperati perché il figlio si droga si lanciano di notte dal settimo piano: morti di Cinzia Sasso

Due coniugi disperati perché il figlio si droga si lanciano di notte dal settimo piano: morti Pordenone, in un biglietto hanno lasciato scritto: «Siamo stanchi di questa vita» Due coniugi disperati perché il figlio si droga si lanciano di notte dal settimo piano: morti NOSTRO SERVIZIO PORDENONE — Si sono buttati abbracciati, giù dal settimo piano di un condominio della prima periferia di Pordenone, dietro la stazione ferroviaria. Sono morti sul colpo. «Siamo stanchi di questa vita, perdonateci tutti», hanno lasciato scritto in un foglietto di quaderno a righe con sotto 1 nomi del quattro figli e di tutti gli altri parenti. Assunta Franzo!, casalinga di 48 anni, e Benito Adrlaco:io, 53 anni, operalo del «Cotonificio Veneziano» da un anno e mezzo in cassa integrazione, non ce l'hanno più fatta. Avevano un figlio che si drogava, sembrava uscito dalla schiavitù dell'eroina ma c'era ripiombato, non lavorava, non parlava con nessuno. La madre era molto depressa, 11 padre ripeteva che senza di lei non sarebbe mal riuscito a vivere. Li hanno trovati l'altra notte nel cortile interno del palazzo. Erano da poco passate le tre quando una delle figlie si è alzata dal letto e ha visto la stanza del genitori vuota: sul comodino quel biglietto. Allarmata, la ragazza suona al campanello di un vicino, un agente di polizia. Il poliziotto chiama la centrale, descrive 1 due coniugi, chiede a una pattuglia di cercarli. Il trambusto sveglia il figlio maggiore che a Pordenone è tornato da Natale: se n'era andato quattro anni prima, in Germania, a fare 11 gelatalo, come fanno molti da queste parti. Il giovane vuole mettersi alla ricerca del genitori, scen¬ de le scale, entra nel cortile e vede 1 corpi Inanimati del padre e della madre: vicinissimi, le mani che si sfiorano. Sono morti da poco, dirà la polizia scientifica. Secondo una prima ricostruzione i due coniugi si sono seduti abbracciati sul davanzale della finestra e si sono lasciati andare nel vuoto. • Un volo di quasi trenta metri, una morte istantanea. Difficile dire come i due coniugi siano giunti alla tragica decisione. Era la madre la più depressa, lei che andava ripetendo alle tre figlie e ai parenti: «Non ce la faccio più». Aveva sperato che l'inferno della droga fosse finito ma da sei mesi tutti 1 sogni erano crollati. Sembrava che 11 figlio aves¬ se smesso, ma a dicembre, quando era tornato a casa dalla Germania tutto era ricominciato. Aveva-smesso di parlare, si era chiuso ancora di più in se stesso; aveva incominciato a frequentare il centro antidroga di Pordenone, di un'occupazione non sì era'più parlato. In famiglia era ripiombato il dramma. Anche il lavoro, da qualche tempo, non andava più bene: da un anno e mezzo Benito Adrlacono era in cassa integrazione, da poco aveva cominciato le pratiche per il pensionamento anticipato ma un altro punto fermo della sua vita era crollato: la crisi del vecchio cotonificio, uno del simboli dello sviluppo di questa città, si è sommata alla crisi familiare. Cinzia Sasso

Persone citate: Benito Adrlaco, Franzo

Luoghi citati: Germania, Pordenone