Caracalla: la stagione del cigno?
Caracalla: la stagione del cigno? Nella celebre cornice, dal 1° luglio, il programma estivo dell'Opera di Roma Caracalla: la stagione del cigno? Il prossimo anno il palcoscenico del Calidarium sarà lasciato libero per i lavori di consolidamento e di scavo ROMA — Alle Terme di Caracalla, questa estate, secondo le Intenzioni di quelli dell'Opera, avrebbero dovuto esserci un piccolo omaggio di mezzanotte con le operette di Offenbach, un recital di cantanti solisti, una rassegna di film opera, un minifestival notturno di danza, un centro di Informazioni sui più importanti spettacoli musicali del mondo detto «operamaniai e, per finire, nello spazio del Frlgldarium, l'esecuzione della Messa da Requiem di Verdi con il coro dell'Opera di Budapest. Alle Terme di Caracalla però quest'estate, non ci sarà niente di tutto questo: la sovrlntendenza al Beni culturali ha Infatti proibito qualunque dilatazione della stagione estiva del teatro dell'Opera all'Interno di questo spazio archeologico. E' solo per una ennesima prova di buona volontà compiuta reciprocamente dalle due parti, teatro dell'Opera e sovrlntendenza, che anche quest'anno Roma avrà la sua ordinarla programmazione a Caracalla. Il patto stipulato, comunque, prevede che l'anno ven- turo 11 grande palcoscenico del Calidarium venga lasciato libero da tutti 1 marchingegni teatrali per poter finalmente attuare quei lavori di consolidazione e di scavo che sono in progetto da anni. Ultima stagione di spettacoli per Caracalla, dunque? Non è detto. Nel tentativo di trovare una soluzione, quelli del teatro dell'Opera hanno affi¬ dato alla «Translt Design » — lo studio degli architetti Ascarelll, Macclocchl, Nicolao e Parlslo — il compito di studiare per l'estate prossima soluzioni alternative. La risposta è stata un progetto che da un lato prevede ancora l'utilizzazione di Caracalla, sia pure con l'uso di una struttura teatrale mobile, ma dall'altro lato prende in considerazione altre zone archeologiche buone per ospitare spettacoli come piazza Tor Margana, il circo di Massenzio sull'Appia, piazza di Siena, e soprattutto il Colosseo. Di questo, e di molte altre cose ancora, si è parlato ieri alla conferenza stampa che 11 teatro dell'Opera di Roma ha voluto dare per illustrare la prossima stagione estiva — costo complessivo tre miliardi — che, nonostante le novità promesse, sarà Invece uguale a quella degli anni passati. Molta soddisfazione ha espresso il sovrintendente Alberto Antlgnani per come è andata la tournée dell'Opera a Budapest con il Don Pasquale. 'Erano quindici anni che il nostro teatro non andava all'estero: scoprirlo ancora capace di esprimere al meglio le sue qualità ci ha resi orgogliosi». Molta insoddisfazione, invece, da parte del maestro Oelmetti, da ottobre nuovo direttore artistico: •Finché l'Opera di Roma non riuscirà a trasformarsi in un centro di produzione vitale per la città, ma anche per il Paese intero, il nostro scopo non potrà dirsi raggiunto». Al momento, unico segno tangibile di questa nuova volontà è il concerto che Inaugura la stagione estiva al Foro Italico a cura dell'Operastudio, un organismo voluto per aiutare la formazione di nuovi direttori d'orchestra e affidato alla organizzazione del maestro Franco Ferrara. si. ro.
Persone citate: Alberto Antlgnani, Franco Ferrara, Nicolao, Offenbach, Verdi
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