Bocciato e umiliato con il «mongolino d'oro» Davide dice: non voglio più andare a scuola di Marzio Fabbri

Bocciato e umiliato con il «mongolino d'oro» Pavide dice: non voglio più andare a scuola Milano, una ispezione del Provveditorato nella scuola media «Buonarroti» di Corsico Bocciato e umiliato con il «mongolino d'oro» Pavide dice: non voglio più andare a scuola MILANO — E' In corso un'ispezione del provveditorato nella scuola media Buonarroti di Corsico dove un docente ha Imposto un cappello con le orecchie da asino e ha assegnato il titolo di «mongolino d'oro» ad un ragazzino di 12 anni, Davide, bocciato per la seconda volta in prima media. Il protagonista di questa vicenda che ha già prodotto un ricorso al Tar e causerà un esposto per abuso di mezzi di correzione alla Procura della Repubblica guarda meravigliato i cronisti che gli stanno intorno. Occhi vivaci, capelli sbarazzini ritti sul capo, Davide dice: «Io a scuola non ci voglio più andare perché mi prendono in giro». In breve 1 fatti, raccontati dal padre, Oluseppe, 42 anni, operaio. «L'ultimo giorno di scuola, dopo che mio figlio era già stato bocciato, l'insegnante di lettere, Glauco Casatico, come già aveva fatto altre volte durante l'anno, ha fatto mettere a Davide e a un'altra bambina il cappello a cono con le orecchie d'asino e la scritta "mongolino d'oro" aggiungendo anche "con tanti auguri e buona vacanza", uno scherno in più.» Davide, tornato a casa, non ha detto nulla. 61 è confidato con 11 fratello minore, Fabio di 10 anni, e all'indomani mattina se n'è andato in giro con la sua bicicletta senza avvertire nessuno. Solo quando lo hanno ritrovato i genitori, che erano stati informati da Fabio, si è deciso a raccontare tutto; «Gid durante l'anno sul diario c'erano avvisi del tipo "hai vinto il mongolino della settimana" che noi abbiamo sempre firmato andando però a parlare sia con il professore sia con la preside. Ci hanno detto che il ragazzo non si applicava, ma l'insegnante di lettere, già da novembre ci aveva annunciato che avrebbe respinto nostro figlio. "Mi prende per i fondelli", ci ha detto e ha aggiunto: "Se i miei colleghi non se ne sono accorti io sì"». Il padre di Davide racconta di essersi reso conto che il figlio a scuola non ci andava volentieri. «E' vivace, lo so, e proprio per questo avevo chiesto che lo ammettessero al tempo prolungato o al doposcuola, anche perché mia moglie e io siamo al lavoro tutto il giorno e il ragazzo resta in mezzo alla strada. Mi hanno risposto che non lo prendono. Li ho supplicati di darmi una mano, ma non c'è stato niente da fare». E quando ha saputo di quanto è avvenuto l'ultimo giorno di scuola? «Con quel professore non ci voglio neanche parlare, non voglio fare delle sciocchezze. Ma voglio che sia chiaro che non faccio tutto questo solo per mio figlio, ma anche per gli altri bambini. Penso che ognuno di noi debba saper fare il suo lavoro e se uno non sa fare l'insegnante, l'educatore, cambi mestiere». Alla scuola media di Corsico (percentuale di bocciati più che doppia della media nazionale) tentano di buttare acqua sul fuoco. L'insegnante al centro della polemica rifiuta però di parlare e prende a male parole i fotografi. E' la preside a tentare di spiegare. «Il prof. Casatico è giunto ad anno iniziato e si è trovato davanti una classe un po' sbandata.- Per prenderla in mano ha pensato a un gioco: lui era il Gran Mongolo e i ragazzi i sudditi; tutto doveva essere gestito tra di loro, insieme; chi sbagliava, sul piano della condotta e non del profitto, veniva chiamato "mongolino". Lo stesso professore, in un'occasione, ha riconosciuto di avere sbagliato e si è messo il cappello azzurro, quello destinato ai maschi, mentre quello rosa era per le femmine». L'intento, conclude la preside, era buono, forse è stata commessa qualche leggerezza. .Sarà — commenta Davide — ma il cappello a metterlo eravamo sempre gli stessi». Per conoscere i risultati dell'ispezione bisognerà attendere qualche giorno. Marzio Fabbri

Persone citate: Buonarroti, Glauco Casatico

Luoghi citati: Corsico, Milano