Andreotti: nulla di fatto la Cee così non funziona di Giuseppe Fedi
Andreotti: nulla di fallo . % ■■- cosinoti Roma, rapporto ai de europei su Lussemburgo Andreotti: nulla di fallo . % ■■- cosinoti ROMA — La buona volontà dei dirigenti della de europea membri del ppe a trovare una strategia comune per superare i contrasti che impediscono il rilancio del processo dell'integrazione politica della Comunità non sembra sufficiente. E il primo incontro fra gli stati maggiori democristiani, svoltosi ieri a Palazzo Barberini, ha confermato che difficilmente al vertice di Milano, ormai alle porte, saranno fatti significativi passi in avanti verso l'unità politica dell'Europa. Andreotti, rientrato dalla riunione dei ministri degli Esteri della Cee a Lussemburgo, ha fotografato la situazione del dibattito comunitario. «Non abbiamo combinato nulla e ci dobbiamo rivedere — ha detto Andreotti —, mentre la Comunità con i sistemi attuali continua a non funzionare. Dovevamo approvare una serie di direttive che obbligavano i governi a modificare le leggi nazionali. Ma ancora una i>olta non c'è stato alcun accordo. E questo è l'ultimo esempio in vista del vertice di Milano, dove è asupicabile che ci sia un salto di qualità-. Il cancelliere tedesco Kohl. che stamani vedrà Craxi, presente all'incontro assieme ad altri due capi di governo, l'irlandese Garret FitzGerald e il lussemburghese Santer, non ha voluto sbilanciarsi. Ed ha parlato di «prudente disponibilità- ad esaminare i temi che figurano nell'agenda del vertice di Milano. Kohl, rivolto agli altri dirigenti democristiani, ha agr giunto di aver dimostrato la sua vocazione europeista, ma ha aggiunto che «i voli pindarici stanno bene nelle poesie Come dire: i governi, al di là delle visioni ideali, per forza devono tener conto degli interessi concreti, inevitabilmente divergenti con quelli degli altri «partners» comunitari (come ha dimostrato la Germania sfoderando il diritto di veto per impedire la diminuzione del prezzo dei cereali). I temi principali affrontati subito all'inizio della riunione cui hanno partecipato, tra gli altri. Forlani, De Mita, Piccoli, Colombo, il ministro degli Esteri belga Tindemans e undici presidenti di partito, sono stati quelli istituzionali: il miglioramento del funzionamento della Comunità attraverso la limitazione del diritto di veto, l'estensione del principio della decisione a maggioranza e l'ampliamento, sia pure limitato, dei poteri del Parlamento europeo. L'altro argomento al centro del lavori è stato quello dell'astensione delle competenze comunitarie a nuovi settori. Sulle questioni istituzionali i capi delle de europee hanno avuto modo di scambiare le loro opinioni direttamente con James Dooge, il presidente della commissione «ad hoc» sul cui rapporto i capi di Stato e di governo dei Dieci dovranno discutere a Milano. La delegazione italiana si era già riunita l'altra sera per iniziativa dei parlamentari de all'assemblea di Strasburgo, alla presenza del dirigente del dipartimento problemi europei Andreatta. Giuseppe Fedi
Luoghi citati: Europa, Germania, Lussemburgo, Milano, Roma, Strasburgo
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